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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «alla»

nautoretestoannoconcordanza
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1796
province d’abitanti vote ¶ alla balia d’assai peggior
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di Gregorio nono, ¶ portossi alla città di Costantino ¶ per
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con desir lascivo ¶ davansi alla furtiva avide occhiate, ¶ che
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gallerie diverse ¶ di Zelmira alla camera pervenne, ¶ e accolto
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sommamente persuaso ¶ ch’egli alla grazia avria ben corrisposto
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i viglietti di visita alla porta. ¶ E venne ancor
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e un abito succinto alla guerriera. ¶ Poiché ebber ben
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notte susseguente, ¶ preser congedo alla maniera usata ¶ che, essendo
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coteste. ¶ Ma guardandole sotto alla gorgiera ¶ chiaro apparia che
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Pagar l’oste e alla fante dier la mancia
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qui Zelmira scoprissi e alla sua zia, ¶ che del
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la picciola brigata; ¶ e alla tenda maggior del capitano
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le gran membra appoggiando alla lunga asta, ¶ cinto da
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infino allora ignote ¶ condusse alla conquista di Ponente. ¶ Piegar
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Tragitta il Volga ed alla destra banda ¶ lascia i
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era con esso, ¶ bizzarramente alla mogolla armato. ¶ Quel che
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io dia più fiato alla mia piva; ¶ tu dettami
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molti privilegi. ¶ Eran venuti alla città novella ¶ i principali
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non aveva alcun dritto alla corona; ¶ e tanto avea
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vergogna ¶ per supplir pienamente alla bisogna. ¶ Era pur bella
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Stato; ¶ al merto e alla virtù chiudea le porte
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ognor gli sta. ¶ Spandonsi alla rinfusa in ogni canto
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1796
di tutti i Grandi alla presenza; ¶ e quel dì
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fra i studi ameni alla mia patria in seno
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con trascuraggine ¶ s’appoggia alla parete e par che
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conforme ¶ al cor fallace, alla nequizia interna: ¶ sa qual
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la risposta del duce alla parlata, ¶ con tuon di
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balia del caso e alla ventura. ¶ Il mondo costa
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la colossal corporatura ¶ rassembrano alla statua di Nabucco, ¶ pur
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alme innocenti. ¶ Indivisi compagni, alla profana ¶ Licenza allato stansi
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che lo straniero ¶ attribuisce alla mogolla gente ¶ la gentilezza
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pubblicamente ¶ cogli staffieri presso alla carrozza, ¶ o far commission
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suo natio costume ¶ e alla selvaggia sua natura vera
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la spada e va alla guerra. ¶ Pur, se talento
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araba lingua oggi è alla moda. ¶ Se l’occhio
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misto ¶ e sembra indifferente alla dottrina ¶ di Fo, di
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regina d’Oriente ¶ dava alla Tartaria novella forma. ¶ E
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non avvezza ¶ a trarre alla virtù gli umani petti
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e delicato sentimento; ¶ e alla fin fin le femmine
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le femmine ancor quivi ¶ alla galanteria sembran proclivi. ¶ Ma
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ebbe. ¶ Dir puoi circa alla lor agricoltura ¶ e all
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e si trovaro innanti ¶ alla facciata principal di corte
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Toto. ¶ Del grifo impuro alla balia son elle; ¶ e
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ebbe ¶ della bell’opra alla memoria bebbe. ¶ Ma vedi
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intendessero cogli occhi ¶ sghignando alla furtiva e di soppiatto
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bel gabinetto ¶ superbamente ornato alla chinese: ¶ poiché fra gli
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rimandollo, ¶ il comando aggiungendo alla preghiera ¶ di ritornar da
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ebbe il dispaccio, ¶ presentossi alla tartara signora, ¶ ed ella
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e damerin si mostri. ¶ Alla malvagità che in auge
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1796
ella i servigi sui ¶ alla chioma prestò, né all
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solennemente fedeltà promettere. ¶ Giuramento alla cieca essi prestarono, ¶ senza
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braccio all’ozio e alla mogliere ¶ langue d’inerzia
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1796
giunge; ¶ stupisce lo straniero alla pomposa ¶ venal relazion che
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mondo intero. ¶ La voce alla censura alzar non lice
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1796
dai lucidi cristalli ¶ che alla gran sala fan ricco
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schiera; ¶ ma in mezzo alla festevole adunanza ¶ Caiucco e
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1796
presso di sé tenne alla mensa, al gioco ¶ pubblicamente
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era cogli altri ito alla festa, ¶ come potette avvicinarsi
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Gli spirti intanto alletta alla quiete ¶ la solitudine, il
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il vizio esulta ¶ e alla virtù sfrontatamente insulta. ¶ Nell
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1796
il padre ne parlava alla famiglia ¶ e la madre
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e la madre mostravalo alla figlia. ¶ Siven, che ivi
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1796
gloria ¶ e ci atterremo alla verace istoria. ¶ Dacché esiston
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1796
fornito, apporta il conto ¶ alla sua dignità faccia un
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titoli e natali, ¶ esposte alla miseria ed alla fame
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esposte alla miseria ed alla fame ¶ da’ lor mariti
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certamente» dicea «Conosci Osmida, ¶ alla cura di cui la
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1796
me non dei: ¶ oltre alla mia dottrina e a
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il giro lor fero alla terra intorno ¶ dacché qua
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1796
Ti lascio in braccio alla propizia sorte: ¶ s’ella
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1796
è vana. ¶ Così Siveno alla novella aurora ¶ mercé Tommaso
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1796
di Caracora. ¶ E rivolgendo alla città le ciglia, ¶ «Scuoter
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consiglia, ¶ pesai del giusto alla bilancia il pregio ¶ d
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1796
della marina. ¶ De’ ribelli alla testa il fier Turcano
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fatal sfortuna ¶ omai sovrasta alla superba reggia. ¶ Ecco squarcian
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cammin prende ¶ e forrieri alla reggia intanto invia ¶ Ambizione
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talento ¶ sbadigliando osservò che alla scrittura ¶ doveasi far un
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1796
e fe’ brusco sembiante alla sovrana, ¶ e la mogolla
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1796
che le novelle ¶ gravezze alla miseria avean ridotto ¶ e
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1796
di furti e prede. ¶ Alla testa Turcan di simil
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1796
avvicina, ¶ e perfin dentro alla mogolla reggia ¶ il cor
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1796
primo general scompiglio ¶ dritto alla capital Turcan sen gia
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1796
ermo e lontano ¶ e alla campagna e fra i
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1796
la casacca che scende alla garetta. ¶ Ha lunga scimitarra
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e lorda, ¶ che stringersi alla cintola han costume ¶ con
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strano abbigliamento, il sucidume ¶ alla brutal fisonomia s’accorda
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1796
ma tosto l’ira alla pietà succede ¶ e sbuffando
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e da viltade passa alla barbarie: ¶ superbo nelle prospere
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aer ripieno. ¶ Onde chiunque alla barbarie, all’ira ¶ dei
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unirsi parean disastri tali ¶ alla distruzion di Mogollia, ¶ in
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1796
Il mogollo nocchier, che alla posticcia ¶ carica sua non
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birre ed acquaviti ¶ ed alla ciurma e a tutto
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soldati, marinari e comandanti. ¶ Alla discrezion del mare infido
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in cerca di cibo alla ventura ¶ andando, si gettar
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1796
non eran lette, ¶ e alla scienza de’ numeri e
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sorte ¶ che tu facesti alla mogolla corte». ¶ E siccome
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siccome interesse egli prendea ¶ alla felicità di tua persona
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1796
lasciò per degna ¶ divisa alla serafica sua prole ¶ e
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piè sen vengono ¶ presso alla staffa e il pivial
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1796
de’ camei, ¶ delle mode alla greca e alla francese
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1796
mode alla greca e alla francese, ¶ de’ cavalier serventi
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E fattogli un inchino alla chinese ¶ da lui partissi
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o Musa entusiastica? ¶ Torniamo alla baruffa ecclesiastica. ¶ La furia
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era, ¶ che per rispetto alla sacrata chierca ¶ e per
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a tempo lo sottrasse alla ricerca ¶ della brutale infuriata
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di forestieri. ¶ Venivano scultori alla ventura, ¶ venian pittori a
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quadri, busti, camei fatti alla diavola, ¶ che dai sciocchi
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cosa. ¶ Altri in mezzo alla Gloria ed all’Amore
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sott’abito e sembianza ¶ alla gran donna ripete gli
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che all’amico ¶ o alla consorte preparò veleno, ¶ a
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tornato il venturiero ¶ artefice alla patria, i suoi guadagni
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fringuel, la capinera; ¶ quand’alla zelantissima Catuna, ¶ stimolata da
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donzelle e sei matrone, ¶ alla testa di cui Turfana
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in sulle strade ed alla reggia intorno. ¶ Leggera, irregolar
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silvestre, ¶ e cantavano intorno, alla berlina, ¶ una specie d
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e in sul passaggio, alla sua rozza usanza, ¶ d
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del lago Miloc giunta alla riva, ¶ ivi pronta trovò
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1796
avvia del Dalai Lama alla pagoda. ¶ Celebre in Lassa
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che dal piè sino alla cima ¶ del monte occupan
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scopre piani e mare alla lontana. ¶ O Cintra! O
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oda, ¶ passan dai monasteri alla pagoda. ¶ Qui nelle lor
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di sé feroce. ¶ Giunta alla falda di quel sacro
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quelle genti: ¶ marcia Bomolso alla lettiga accanto ¶ e divoti
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India e Catai dispensa ¶ alla regal voluttuosa mensa. ¶ Mentre
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e alcun piatto condito alla mogolla. ¶ Insomma tutti empir
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vita e regno felice alla gran dama ¶ e forse
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ristauro ¶ dell’epoca famosa alla memoria, ¶ e innanti vi
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i settator di Foe ¶ alla cuna prestar di quell
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sé Turfana prende, ¶ oltre alla gente che pel suo
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chi credea si trattasse alla sordina ¶ qualche pian di
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il titol di “Divina”. ¶ Alla seduzion di vanagloria ¶ benché
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se sì spesso applaudiste alla menzogna, ¶ perché al ver
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costui, quando il senato alla sovrana ¶ dar di “Divina
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giuoco, ¶ e facil lascia alla sorpresa il loco. ¶ E
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sotto la scorza ¶ e alla ragion sostituir la forza
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i suoi Stati sottrarre alla rapina ¶ vuol dell’immensa
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morte si dolea ¶ che alla giustizia il più esecrando
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forza è tale ¶ che alla giustizia e alla ragion
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che alla giustizia e alla ragion prevale. ¶ Circa gli
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di rai sfolgoreggianti, ¶ onde alla casa appiccò il fuoco
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campion di lauri degno ¶ alla gloria aspirò di bell
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or al tale or alla tale, ¶ e chi percuote
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l’apparente analogia, ¶ sempre alla frivolezza Aitone inclina ¶ fin
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ognor, mentr’ella ¶ stassi alla tavoletta e il bianco
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segnalarsi aprì novella arena ¶ alla briosa gioventude armena. ¶ Mentre
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facea dimora ¶ del Calif alla corte, e ricevuto ¶ n
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vecchie membra; ¶ e abbandonato alla mollezza e all’ozio
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supplir gli altri califfi alla mancanza ¶ del poter sommo
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la camera inseguillo. ¶ Carpino alla mulenga un calcio ammolla
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anzi, per farli stare alla ragione, ¶ l’aiuto s
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regi ¶ che d’Oriente alla città reina ¶ venner da
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e ch’io ¶ renda alla tua virtù l’omaggio
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venia ¶ con parco treno alla città mogolla, ¶ esempi dando
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teste mogolle, ¶ e quando alla consorte il posto ei
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sempre ebbe a schivo, ¶ alla privata istruzion pospose ¶ le
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ancora ¶ che non fremesse alla perfidia atroce. ¶ Esecronne l
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inulto. ¶ Al fiero caso, alla crudel sventura ¶ pianse la
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quegli che gli siede alla sinistra ¶ col capo sulla
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il tuo Stato, ¶ simili alla rugiada matutina ¶ che cade
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queste ¶ s’innalzi sino alla beltà celeste». ¶ Applaude tutta
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aspirar a gran fortuna, ¶ alla pingue d’Ussan vecchia
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annosa e vizza ¶ esercitato alla venerea lizza. ¶ A quel
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più maiuscoli ed enormi, ¶ alla divinità ch’ivi si
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inquieto il pensier volge alla bella; ¶ li contempla Catuna
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e i monumenti eretti alla memoria ¶ d’eroi mogolli
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favoriti ¶ somigliava delle api alla regina, ¶ che secondo il
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atto fiero ¶ gli pose alla gorgiera e forte il
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All’ardita disfida e alla minaccia ¶ per lo spavento
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e all’odio e alla vendetta abbandonato ¶ dell’implacabil
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e pena tal equivalea alla morte. ¶ Il governo a
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all’isola scende e alla dimora ¶ va di Bozzon
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se poi preferisci ire alla pesca ¶ io ti darò
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Gengiscano ed io ¶ sedemmo alla medesima pietanza ¶ e vivevamo
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marcia fra le stragi alla vittoria ¶ e manda innumerabile
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barbaro guerriero ¶ s’affretta alla conquista? O cosa importa
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non abbandonar genia cotale ¶ alla barbarie lor connaturale, ¶ a
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è l’uom che alla donna il bacio imprime
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impiego io restai sino alla morte ¶ di Gengiscan, che
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trono. ¶ Perciò per successor alla Corona ¶ penso che, giusta
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e senza fasto ed alla naturale ¶ ei non si
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tenuti son qua sino alla morte ¶ o il termin
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vivono o in boschi, alla balia de’ lupi. ¶ Se
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dicessi ¶ che, delle madri alla mammella tolti, ¶ d’imperial
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aspetta ¶ il momento propizio alla vendetta. ¶ Trassevi Erlone, or
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e riuscì del tutto alla mogolla. ¶ Nella trascorsa notte
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città tutta e applaude alla vendetta, ¶ né l’indignazion
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per far bravure avanti alla sua putta». ¶ «Or cotestui
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nel core. ¶ Deh, lasciami alla fiera pena mia, ¶ lasciami
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luci spente ¶ giunt’era alla metà di sua carriera
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sonno al castellano. ¶ Indi alla lor preghiera un moccoletto
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stessissimo che fu ¶ spedito alla conquista di Ponente ¶ sotto
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quando in quando ¶ faceva alla grand’isola passaggio ¶ per
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onda. ¶ L’amo appende alla canna e in mar
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al naso». ¶ Tommaso, che alla prima in suo pensiere
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amica, ¶ e insiem viviamo alla maniera antica». ¶ Così d
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peso l’aggrava. ¶ Ma alla deposta Imperatrice e vizza
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il giorno poi, partendo alla francese, ¶ lasciò l’esuli
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Ora pro eo. ¶ Fu alla chiesa cattolica condutto ¶ e
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che di Cublai venne alla corte ¶ n’ebbe l
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tempi presenti e particolarmente alla Russia, per intelligenza delle