Giacomo Leopardi, Canti, 1837

alla Grecia eran devoti. ¶ Allor, vile e feroce, ¶ Serse

che vedi, ¶ Fu fortunata allor donna e reina. ¶ Tal

egri corpi il gelo. ¶ Allor, quando traean l'ultime

presenti ¶ Paion que' giorni allor che dalla dira ¶ Obblivione

Ma tua vita era allor con gli astri e

il giorno ¶ Che nasce allor ch'ai nostri è

solo a spregiarla: ¶ Beata allor che ne' perigli avvolta

il flutto ascolta; ¶ Beata allor che il piede ¶ Spinto

la tiranna ¶ Tua destra, allor che vincitrice il grava

Fur dell'umana gente, allor che ignuda ¶ Te per

affetti. ¶ Noi l'insueto allor gaudio ravviva ¶ Quando per

In che peccai bambina, allor che ignara ¶ Di misfatto

s'intese; ¶ Orbo rimaso allor, mi rannicchiai ¶ Palpitando nel

cor mi tocchi? ¶ Amarissima allor la ricordanza ¶ Locommisi nel

rimirarti: ¶ E tu pendevi allor su quella selva ¶ Siccome

fe che mi giurasti. Allor d'angoscia ¶ Gridar volendo

SOLITARIA ¶ La mattutina pioggia, allor che l'ale ¶ Battendo

dolce ¶ E irrevocabil tempo, allor che s'apre ¶ Al

amante impresse. ¶ Che divenisti allor? quali appariro ¶ Vita, morte

spene m'avanza; ¶ S'allor non fosse, allor che

S'allor non fosse, allor che ignudo e solo

Del mio solo conforto allor mendico, ¶ Altri studi men

Al tuo perpetuo canto, ¶ Allor che all'opre femminili

o Silvia mia! ¶ Quale allor ci apparia ¶ La vita

poi ¶ Quel che prometti allor? perché di tanto ¶ Inganni

la fama e l'allor, più che la pura

miei ¶ Porser mille diletti allor che al fianco ¶ M

o giorni ¶ Vezzosi, inenarrabili, allor quando ¶ Al rapito mortal

altri sospiri. ¶ Giammai d'allor che in pria ¶ Questa

Forse gli occhi spaura ¶ Allor questo deserto: a sé

Ch'han principio d'allor che il labbro infante

pietade, altra radice ¶ Avranno allor che non superbe fole

l'erbe intorno intorno. ¶ Allor mirando in ciel, vidi