Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

superbe intorno apristi ¶ Siccome allor che il Siculo terreno

S'ei te mirasse allor, certo vergogna ¶ Avria di

le viscere tue te allor faria ¶ E in casa

per vezzo ¶ Ricusar sorridendo allor che l'ampie ¶ Scale

casti lombi, ¶ Ah fuggi allor tutti gli odori ah

sieno ¶ I tuoi balsami allor: nè oprarli ardisci ¶ Pria

quale atroce folgore, ¶ Meschino! allor ti penderia sul capo

penderia sul capo? ¶ Tu allor l'eroe vedresti ergers

lui ¶ In festevoli motti allor ch'esposti ¶ A la

ond'aggia ¶ Tacito pasco allor che te non vede

Non men fermo d'allor che a scranna siedi

di Marte furiando ¶ Gittossi allor che i palpitanti Lari

in forse ¶ Doni conforto allor che il vulgo ardisca

Creder opra d'Argivi allor ch'ei chiese ¶ Tanto

arco rallente. ¶ Tu dunque allor che placida mattina ¶ Vestita

dubiterai; ma innalza ¶ Tu allor la mente a i

misero Sichèo: ¶ E tale, allor che l'orba Itaca

mirto. ¶ Colpevole o innocente allor la bella ¶ Dama improvviso

fremito e di sangue. ¶ Allor gli antri domestici le

udièno ¶ Di femminili stridi. Allor le belle ¶ Dame con

divini ¶ Antiquissimi sangui: e allor che l'uno ¶ Bene

dolcissima correste ¶ A possederli. Allor quel de i duo

sentite ¶ Primamente le grazie. Allor tra mille ¶ Sapor fur

gli dei non cedette allor ch'ei scese ¶ Il

vivande o non giova, allor tu stesso ¶ La bell

giorno, ¶ Ahi fero giorno! allor che la sua bella

tremito su i cori. ¶ Allor tu le ubbidisci; o

il divin lavoro. ¶ Nè allor men destro ad ubbidir

t'è già nota, allor tu studia ¶ Materia espor

la gode ¶ Barbara sposa, allor che molle assisa ¶ Ne

riposte. ¶ Riser le dame allor pronte domane ¶ A fortuna

Tal fusti o Notte allor che gl'inclit'avi

Così l'eterno caos, allor che Amore ¶ Sopra posovvi

Fur gioconde quest'ombre, allor che prima ¶ Nacque il

risi e di scherzi, allor che l'ombre ¶ Abitar

del Canapè coppia infelice ¶ Allor prese l'imperio; e

è vago a mirarlo allor che in veste ¶ Cinto