Ugo Foscolo, Ricciarda, 1813

errante ¶ N'andrei... E allor di lei che fia

sotto il ferro ¶ Sconterà allor d'avermi amato e

fia sconfitto. ¶ GUIDO ¶ E allor più temo - allora ¶ Pria

questo! Ei mel donava ¶ Allor ch'ei pace simulava

sguardo spandea: ¶ Eri innocente allor; né m'irritava ¶ Una

Guido ¶ Amor giurai? - Tu allor m'udivi, o Madre

figli ¶ Perché non venne allor nella paterna ¶ Casa Averardo

conosciuto in volto. ¶ AVERARDO ¶ Allor che Guido occultamente il

e avviso ¶ Men diede allor; né d'indi in

obbliata ¶ Tenermi e vile, allor ti vorrei spento. ¶ Bramerei

Guelfo in me incrudelisse, allor la vita ¶ Ben sosterrai

a me il serbo, allor che disperata ¶ Sia la

dopo l'alba, o allor ch'io giunsi, avuto