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Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «allor»

nautoretestoannoconcordanza
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lieto a quel concento allor m'invio, ¶ per meglio
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quella, ¶ ch'i' vidi allor, angelica beltate; ¶ anzi piú
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compagni pien di duolo. ¶ 34. ¶ Allor m'assisi su la
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adombra. ¶ La bella Ninfa allor in sé ristretta ¶ alquanto
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quivi ¶ non si vedesse allor assiso a l'ombra
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il tuo corso, com'allor facesti ¶ che 'l forte
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fatica. ¶ 73. ¶ Cominciò il mondo allor andar sossopra, ¶ che del
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l'acque il mondo allor perir i' fei. ¶ 77. ¶ Indi
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sí guasta Roma, ¶ come allor che da' Goti restò
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di Turchi e Sciti, ¶ allor che prese l'isola
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non pèra! ¶ 103. ¶ Come potesti allor, almo figliuolo ¶ Febo, mirar
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piú qual era prima, ¶ allor che produceva tanti eroi
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e bella dea. ¶ 18. ¶ Cillenio allor, per ubedir il padre
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l dí s'annera: ¶ allor Mercurio senza far dimora
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donar ristoro ¶ che noia allor non soffra né martíre
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e fiamme tant'estreme, ¶ allor che par che l
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l'insegna e' Gonzaghi allor levaro ¶ la Vipera che
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vicino. - ¶ 58. ¶ Era Mattia Corvino allor armato, ¶ e da sé
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l pregio. ¶ Era Bologna allor un giglio e un
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qualche giorno dimorarti seco. ¶ Allor vedrai che tante grazie
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aperto, ¶ che stato fin allor era coperto. ¶ 25. ¶ Aristotel seguí
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arditamente giostri, ¶ altro rimedio allor Giove non vide ¶ che
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sempre asconde. ¶ 34. ¶ Molte parole allor secrete disse, ¶ per far
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aurato letto: ¶ ivi Mercurio allor ogni colonna ¶ di quell
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martíre, ¶ anzi parea sentirsi allor gioire. ¶ 43. ¶ Eta scaldava il
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fosse come quella ch'allor piglia. ¶ 44. ¶ Nel zodiaco Febo
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preclara. ¶ Tutti gli aspetti allor con vista altiera ¶ e
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i dèi. ¶ 47. ¶ Quest'era allor del nascer l'ascendente
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d'ognintorno, ¶ infuser largamente allor in quella ¶ che disonor
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spica ¶ in stella fissa allor lieto s'intrica. ¶ 54. ¶ In
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da l'alto Olimpo allor infuse ¶ quante mai grazie
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in Agrigento fosse stata ¶ allor che Zeusi tante verginelle
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fior e l'acque allor parea ¶ che rallegrasse il
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valor divino ¶ ogni mortal allor col cor sincero ¶ gioioso
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l Mencio ed Oglio allor allora ¶ mostravan gioia non
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Benaco, ¶ quant'eri lieto allor, quanto giocondo? ¶ E tu
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Di fior e gigli allor fioriva piena ¶ ogni tua
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convien di Citerea. ¶ Lucina allor in braccio pose a
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bianca e rossa insieme allor vederla: ¶ e quei begli
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quei begli occhi fin'allor giá tali, ¶ eran d
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Si vide il sol allor tutto oscurarsi, ¶ quasi dicendo
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occaso. ¶ 105. ¶ Ei mezza luna allor ti tenne seco, ¶ ch
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e chi gl'incontra allor stordito resta, ¶ come tocco
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quest'occhi un poco, ¶ allor ammorza in cor ogn
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è che 'n precipizio allor tu cada. ¶ 141. ¶ Sará 'l
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in ogni impresa conseguire, ¶ allor ch'ei prese il
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e, quanto cerca questo allor predisse, ¶ tutt'il nemico
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noce. ¶ 75. ¶ Era in Provenza allor il quinto Carlo, ¶ pensando
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s'avesser preso ¶ Genova allor, perch'era assai dubbioso
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fòra, ¶ ed il nemico allor fu sí battuto, ¶ che
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mano. ¶ 78. ¶ Andò il Fregoso allor ov'era armato ¶ il
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a le parole fusti allor presente, ¶ e ti saranno
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E 'l dato dono allor, del tutto, fede ¶ com
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che tant'innanzi armato allor pervenne, ¶ che fe' Spagnuoli
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tutto 'l peso quasi allor sostenne, ¶ tant'al Fregoso
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che giugnerai, ¶ e tanto allor t'accenderá di lei
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e la sua madre allor non conoscea. ¶ I' se
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ne l'aria tutto allor si caccia, ¶ spesso girando
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giorno, ¶ le due sorelle allor vïole e rose ¶ coglievan
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E chi devrebbe darti allor soccorso, ¶ e contra tutto
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dire ¶ le disfrenate lingue, allor sí false, ¶ che tu
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e dubbio estremo, ¶ sappiamo allor chi ritenersi a lato
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schietto, ¶ vedrai d'invidia allor morir l'invidia, ¶ di
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finte forme mi trastulla, ¶ allor che la vedrò penso
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tanta grazia in quella allor rilusse, ¶ che non l
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vinto, ¶ di mille lacci allor mi vidi avinto. ¶ 100. ¶ Eran
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se n' intravan quelle. ¶ Allor i' vidi il viso
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cinto a parte, ¶ scoprirsi allor piú vago e piú
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le piacque, ch'ella allor la coglie, ¶ e con
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Convien che l'amaranto allor adopre, ¶ che le corone
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terso oro e biondo allor splendeva ¶ l'elicriso col
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e senza velo, ¶ com'allor che discese giú dal
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col sol la luce ¶ allor apparse e con la
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crede. ¶ 10. ¶ E pur viveva allor assai contento, ¶ ogni or
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m'invoglia! ¶ E quanti allor vi fur che mi
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non vi fu ch'allor non conoscesse ¶ da chi
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e le sue lode allor cosí cantai ¶ che gloria
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che 'n sua lode allor da me si scrisse
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era questo un darmi allor la morte, ¶ anzi piú
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sovenni, ¶ come se stato allor non fosse vivo. ¶ Quant
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te tu se' nemico. - ¶ Allor vicino a lui m
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per Virbia ne scrivesti ¶ allor che sovvra il Lambro
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Non sai che chiaramente allor dicesti ¶ con ragion vive
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ne facesti ferma fede, ¶ allor che le Vïole in
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l'ossa. ¶ 68. ¶ Vi fur allor assai che ti stimaro
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acque, ¶ com'a' medici allor curar ti piacque. ¶ 69. ¶ Beatrice
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Fortuna, ¶ al sacro padre allor la vita tolse, ¶ che
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per farti in labirinto allor intrare: ¶ e fòr ti
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e fusti in tutto allor terrestre, e schivo ¶ del
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oblio: ¶ ivi lunga stagione allor cantasti ¶ da i sensi
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di restar in vita allor ti dolse. ¶ Cosí Fortuna
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s'avisto non eri, allor ti dava ¶ in poter
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spesso ti consumi, ¶ ch'allor, con le fatiche dure
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mar si bagna, ¶ ch'allor da te la cosa
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spande. ¶ 91. ¶ Non sai, Genova, allor ch'egli ti prese
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passi, ¶ cosí la lingua allor tremando sciolsi: ¶ - Qual pena
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teco apparai. ¶ 102. ¶ Ricordomi ch'allor tu m'insegnasti ¶ che
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fusse. - ¶ 103. ¶ Il venerabil Vecchio allor con mano ¶ m'accennò
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intentamente apprende. ¶ 104. ¶ Ond'egli allor, alquanto in sé ristretto
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n Amor beata luce. - ¶ 125. ¶ Allor i' dissi: - Caro mastro
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ond'il mio mastro allor i' ricercai, ¶ che quanto
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E com'ogni poeta allor farebbe, ¶ che favor implorasse
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volle dir Fedro gientile ¶ allor ch'Alceste nel Simposio
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volto non si spande, ¶ allor che cosa vede o
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accende. ¶ E tanta riverenza allor induce, ¶ che come idol
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adora. ¶ 36. ¶ Brama l'amante allor l'amato farsi, ¶ ed
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ch'al divin lume allor umil s'inchina. ¶ Questa
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un poco questo premi, allor allora ¶ ciò che di
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col suo canto degno, ¶ allor ch'estolle l'amoroso
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necessitá tenesse il regno, ¶ allor ch'a Celio i
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mi mossi a dir allor veggiendo ¶ che seguitar volea
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diversi Amori è manifesto. - ¶ 69. ¶ Allor con un soave e
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sua voglia. ¶ Si vede allor la bella sua beltate
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si scerne e vivamente allor germoglia, ¶ quand'ei dá
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alletta, ¶ bellezza questo cerchio allor si chiama, ¶ nome d
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lei si faccia donno, ¶ allor che di ragione a
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son fatte, e quell'allor amare, ¶ e quanto vuol
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mente belle e sole: ¶ allor vedrete come sian lontane
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soavi ardori? ¶ Non pensi allor intentamente e fiso ¶ al
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Amore, ¶ esser in ciel allor non credi, e ammiri
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Non ti par egli allor ch'Amor ti tiri
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giova. ¶ 37. ¶ Un forte sdegno allor nascer bisogna ¶ che t
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hai? ¶ D'Amor biasmavi allor le gran faville, ¶ perché
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Ove era l'alma allor da te fuggita, ¶ il
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meglio". ¶ 52. ¶ Un terso specchio allor egli mirava, ¶ ove vedeva
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che da prima chiar allor s'avide ¶ di tant
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egli, tutt'umano, ¶ ch'allor tacessi m'accennò con
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ardore. ¶ 107. ¶ Nacque l'Amor allor ed il disire ¶ di
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canto ¶ per posar meglio allor egli ripose. ¶ I' che
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rinove. ¶ Onde mi disse allor: - Figliuol mio, meglio ¶ sará
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vi son gl'insani. ¶ 59. ¶ Allor cieleste Amor rivolge il
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che giá l'apparasti allor ch'udisti ¶ il dotto
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era il mio pensier allor ch'i' vidi ¶ a
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ch'a tanta fermezza allor t'appigli, ¶ che quasi
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scaccieranno, ¶ e rittorrá ragione allor l'impero, ¶ mettendo il
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e chi mi riprendeva. ¶ 82. ¶ Allor di tema e di
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schiera: ¶ ed ecco sento allor un che gridando ¶ mi
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mai la calca tale ¶ allor che 'l Giubileo si
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del Gange il sol allor uscito ¶ chiaro scopriva tutto
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Cosí diceva, ed ecco allor allora, ¶ ch'un gielato
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fassi. ¶ 117. ¶ Crebbe la voglia allor, crebbe il desire ¶ di
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ebbe il mio genio allor di me pietate, ¶ che
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mai passasti l'Apennino, ¶ allor che tutto carco sta
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par di quel ch'allor mi strinse il core
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e martír com'ivi allor soffersi. ¶ 132. ¶ Ma quella che
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quai botte questi mostri allor ti dánno? ¶ Alza sperando
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m'animava gir avanti. ¶ Allor dinanzi gli occhi aver
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ciò che m'avenisse allor allora ¶ mi serbo a
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gli affanni suoi narrando ¶ allor che salvo si ritrova
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sirena, ¶ com'io senti' allor un dolce canto ¶ che
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Ma 'l santo genio allor in cor mi disse
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facean cerri e quercie allor sbrancare, ¶ la selva aprendo
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doppiarsi, ¶ ben che sovente allor ed alsi ed arsi
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veste ch'ella indosso allor avea, ¶ era sí strana
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se brami d'uscir, allor in fronte ¶ mostri il
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lito; ¶ 36. ¶ tal mi trovava allor e peggio assai, ¶ che
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mene, ¶ quanti ne vidi allor su quella falda, ¶ con
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I' che cangiar figura allor m'accorsi, ¶ tra me
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ond'a me dissi allor: "In cui ti fidi
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e quant'i vidi allor dimostri fòre. ¶ 70. ¶ O sacro
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piú non vid'io: ¶ allor con le gienocchia in
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che 'l chiaro sole ¶ allor che senza nubi il
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partito. ¶ Di Luzemborgo Pietro allor morio, ¶ la vita disprezzando
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partita, ¶ ogni poter oprar allor vien meno; ¶ però chi
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la melodia, ¶ ché regolato allor sará 'l tuo zelo
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acceso. ¶ L'indicibil contento allor avrai ¶ che fin che
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ale. - ¶ 152. ¶ A le colonne allor mi volgo, e miro
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E ben m'accorsi allor ch'i' non avea
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ch'io ci lessi allor dicea ¶ ciò che diranno
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dal Varo. ¶ L'ancise allor l'Ispano il car
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riverente e grato. ¶ Onde allor dissi: - Se qui non