Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

in volto malenconica ¶ rispose alor con un vocione roco

poi mirar vols'anco: ¶ alor ne venne, al doppio

mi tolse le diffese, ¶ alor ch'io vidi quella

di quatro, cinque gambe. ¶ 40. ¶ Alor con la sua voce

ben sotto le gonne ¶ alor avesse, forse che rideano

di spade. - ¶ 53. ¶ Rampallo ch'alor vede per grand'ira

nostro mantoano. ¶ E cosí alor Milone i suo' pensieri

fiato a milli amanti alor cavaro. ¶ Carlo, venendo incontro

meglio pare; ¶ e cosí alor cominciasi a danzare. ¶ 26. ¶ Cominciasi

egli si trovi Carlo alor commanda, ¶ al cui precetto

c'è? - ¶ Frosina disse alor: - Chi batte là? ¶ - Io

è franto e pesto. - ¶ Alor Rugier non fe' del

Pensate in qual travaglio alor trovossi! ¶ Non ha pensier

men d'un fico ¶ alor potea stimar in quel

al suo comando, ¶ ch'alor alor gli fa bandir

suo comando, ¶ ch'alor alor gli fa bandir la

guazzo quello trapassar vorebbe: ¶ alor Milon, s'avesse a

nel vestimento, ¶ - Lasciami, - disse alor - lascia, ti dico; ¶ non

vita, e dove. - ¶ Rispose alor Milone: - Io faccio pausa

na conca; ¶ quatro famigli alor prendon in fretta ¶ la

Raimondo ¶ di quel schiffetto, alor che l'ebbe drento

quel mago Atlante, ¶ ch'alor alora sparve in un

in piede! - ¶ 50. ¶ Quel vecchio alor di somma cortesia ¶ lascia

la infanzia sol espone ¶ alor che 'l figlio suo

grosso pugno sul mostazzo. ¶ 39. ¶ Alor Orlando quel dongello prese

disse suspirando ¶ quel frate alor, e via sen va

cerca l'orbo? - disse alor Orlando, ¶ e preso il

venne. ¶ Un capriolo parve alor Orlando, ¶ che, sciolto, già

fabe o giande. ¶ 33. ¶ Rispose alor l'abbate: - Alto signore

Mirate ancor piú sotto! - Alor la risa ¶ prese Rainer

volar un morto, ¶ videsi alor, benché fusse leggero ¶ ben

commandar, nel far avari. - ¶ Alor il vesco, che per