Lorenzo Viani, Ceccardo, 1922

e parlò con parola alta e solenne: era Ceccardo

effigiata una nobile signora, alta e composta. «Ha sentito

d’improvviso nella notte alta, il piano di Luni

Dietro lui, Luigi teneva alta la bugia perchè l

La «cravache» si levava alta nel cielo, il poeta

dei remoti borghi dell’alta Lunigiana, frequentava l’osteria

il chiostro, e su, alta nel cielo, l’Alpe

era silenzio; la luna alta illuminava le lunghe stive

enormemente drammatica: la fronte alta si eguagliava per chiarezza

all’aperto; era notte alta. Al chiarore lunare, nelle

silenzi del mare ¶ all’alta notte ¶ esclamò il poeta

al suo passare, levava alta la «cravache» e fendendo

maestoso, fiero e ad alta voce gridò: ¶ - Ella sappia

ci scoprimmo. L’erba alta superava le croci, qualche

di Pastrengo - ruggiva ad alta voce il Poeta - non

sopravveniente...». ¶ Fino a notte alta indugiammo col poeta per