Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

l'inclite persone, ¶ ad altri grido: "tosco chiachiarone". ¶ 10. ¶ Né

credono l'opre d'altri sian d'aragna, ¶ e

piante ¶ mostrò co gli altri al ciel; poi Sansonetto

Franza piú de li altri regni gode, ¶ né altro

tòr e dar ad altri la castiga; ¶ già Namo

ch'era de li altri 'l piú rubesto, ¶ su

anzi lo riso d'altri piú l'offende; ¶ tace

stolo drento. ¶ Esso cogli altri uscito era di briga

bravar sol boni, gli altri strani ¶ chiamati "allé villen

non esser fra gli altri il contumace); ¶ quando che

Vinti Franzesi e tanti altri Spagnoli ¶ si vanno incontro

in sella; ¶ tirano li altri a drieto lor cavalli

distesi al verde. ¶ L'altri confusamente rammeschiati, ¶ chi l

qual fa pastelli et altri cibi strani; ¶ chi 'l

il manda ¶ co li altri paggi (e ognun ha

man la piglia. ¶ Li altri, che stann'intenti a

e va co' li altri in schiera. ¶ 30. ¶ Or nel

re Carlone e 'gli altri inchino, ¶ verso la stanza

qual ninfe (o fate altri l'appella) ¶ era Morgana

Macario, piú de li altri inqueto, ¶ risponde alteramente: - A

ha morto, e gli altri caccia ¶ e taglia e

parte solo e gli altri lassa, ¶ né mai per

arte ¶ di zappe et altri libbri rusticani ¶ meglio che

Ma voglio ch'abbian altri questa gloria ¶ dirlo meglio

tutti son Boiardi et altri elletti, ¶ li cui sonori

Protesilao, ¶ Achille, Troilo et altri capitani ¶ restòr tra un

fa' tu, Signor, ch'altri pregar non oso! ¶ 42. ¶ Né

sia poi specchio agli altri tramontani ¶ che non s

Tedeschi, Ispani e d'altri assai paesi. ¶ 57. ¶ E vederassi

Gurasso; ¶ guardasi piú degli altri ogni gigante, ¶ ch'or

ha per vestura. ¶ Cogli altri pastorelli songli grate ¶ lotte

fra loro; ¶ dinnanzi li altri sempre il parvolino ¶ le

aguaglia; ¶ sempre davanti gli altri salto e schivo ¶ duo

mi dà qualche soldino, ¶ altri che a far la

perso l'Instituta ¶ con altri libbri posti in loco

un cotal odore ¶ ch'altri l'orecchia, altri s

ch'altri l'orecchia, altri s'ottura il naso

malavasie ¶ barilli, fiaschi et altri vasi assai, ¶ ché 'n

che suo quel d'altri sia, ¶ senza ch'abbian

armento. - ¶ Poi, vòlto agli altri, disse: - Di tal stampa

lettori miei, fra gli altri faceti gesti del lepidissimo

lo numero che d'altri professori di qualunque arte

pensato finalmente con gli altri meritò d'essere per

sciocca saviezza d'alcuni altri, li quali, di continuo

sí come ancora in altri passi di essa operetta

a lui con gli altri di simile sentenzia.