Dante Alighieri, Vita nova, 1294?

cioè che in alcuno altro numero non sofferse lo

m'avea posto, con altro intendimento che l'estreme

la ballata non è altro che queste parole ched

le vili cose. L'altro era questo: non buona

li conviene passare. L'altro era questo: lo nome

ne le più cose altro che dolce, con ciò

sì gran varietate, ¶ ch'altro mi fa voler sua

fa voler sua potestate, ¶ altro folle ragiona il suo

ragiona il suo valore, ¶ altro sperando m'apporta dolzore

sperando m'apporta dolzore, ¶ altro pianger mi fa spesse

avvegna che io fossi altro che prima, molto mi

a costui rispondea un altro, umile, pensero, e dicea

n me non rimanea altro di vita se non

condizione, avrestù operate con altro intendimento». Onde io, pensando

la mia donna, perché altro parlare è stato lo

cielo, che non have altro difetto ¶ che d'aver

l'un sanza l'altro osa ¶ com'alma razional

l'uno guarda l'altro come forma materia. La

dolcissimo parlare, e l'altro lo suo mirabile riso

di domandare; ne l'altro dico la loro risponsione

sembianza umile", e l'altro: "Se' tu colui c

Qui appresso è l'altro sonetto, sì come dinanzi

Osanna in excelsis"; e altro non mi parea udire

tutti: "Osanna"; ¶ e s'altro avesser detto, a voi

per rima non siano altro che poete volgari, degno

e dissi allora questo altro sonetto, che comincia: "Vede

l'uno e l'altro, non è convenevole a

lascio cotale trattato ad altro chiosatore. Tuttavia, però che

però che, sanza numero altro alcuno, per se medesimo

dal principio di scrivere altro che per volgare; onde

uno e secondo l'altro. Dico che secondo lo

si divide secondo l'altro cominciamento, salvo che ne

non dico ne l'altro. ¶ "Primo cominciamento" ¶ Era venuta

non mi lascia quasi altro pensare?». Poi si rilevava

Poi si rilevava un altro pensero, e diceame: «Or

gentile donna, ché per altro era vilissimo. ¶ In questo

uno dice con l'altro. E che degno sia

è contrario a l'altro. ¶ Questo sonetto ha tre

vertù tanto possente, ¶ ch'altro penser non lascia star

patria che d'alcuno altro apostolo; chiamansi romei in

accompagnato, e con un altro che comincia: "Venite a