Lorenzo Viani, Ceccardo, 1922

loro avarizia, allorchè alcuni amici dettero il viatico del

Iddio!... E voi, o amici, cadrete come la guardia

mi lascerete solo, o amici fedeli di Apua... Il

piani del Côrso: sconsacrare amici indegni, benedire novelli eroi

stare in pensiero gli amici. Forse qualche aitante ufficiale

in un convito di amici, un’elegante e ricca

italiche!... Non vedete, o amici, le grandi torpediniere italiche

fuggì di là, o amici, dall’Elba! Approdato alla

passarono dal Borgo due amici apuani; scendevano giù dall

Sport». ¶ Mentre i due amici scendevano giù a sbalzi

lentamente nella gola... ¶ Gli amici entrano di botto gridando

poeta Ceccardo Roccatagliata Ceccardi... ¶ - Amici, un’improvvisa ombra è

anche uccidermi e allora, amici, è necessario che faccia

A Viareggio intanto gli amici avevano combinato una bugia

che si tarda, o amici? ¶ Egli, il Generale, lancerà

E l’Aiutante parlò. ¶ - Amici, un fatal giorno, io

infantil cuore di Ceccardo. ¶ - Amici di Apua, io mi

da una moltitudine di amici, e trasportato trionfalmente sulla

poteva rispondere altrimenti. ¶ Egli amici: - Io lo conoscerei volentieri

impose, deciso: - Mescete, o amici, un bicchiere al Generale

come andrà». ¶ - Mescete, o amici, il vino!, poi «andrà

una nuova poesia. ¶ - O amici, miei fidi compagni, nel

testimonianza d’amore degli amici; molti tuoi eguali sono

delle acque - esclamò: ¶ - O amici, quella è la via

con un altissimo grido: ¶ - Amici di Apua, io vedo

Della natìa Marciase. O amici, amici io vi do

natìa Marciase. O amici, amici io vi do una

Corsica. È leggenda? No, amici di Apua, è realtà

raccoglieva i pochi suoi amici, quel consigliere provinciale avvocato

intanto che gli altri amici erano andati in cerca

erano già assisi gli amici apuani. Il gagliardetto fu

della gloria resta. O amici, è in questa valle

a Roma, Roma, o amici, egli dichiarerà decaduti i

libertà piange deserta» o amici, in questo alpestre rifugio

di S. Elena. O Amici, è tutta la leggenda

titano fuggiva... fuggiva, o amici!... ¶ L’editore Formiggini aveva

il titano fuggiva, o amici! Egli fuggiva! ¶ E un

terrai nascosto anche agli amici più fidi... Poco strame

muro la «cravache». ¶ - Eccomi, amici di Apua, portatemi pure

insomma un mucchio d’amici... Poi ci sarà un

con i più savi amici della compagnia, i quali

massacro. Una tavolinata di amici faceva corona al poeta

alla calma i suoi amici. - ¶ Ceccardo lo investì: - Ella

da una moltitudine di amici, con i quali in

all’osteria dei «Buoni amici» secondo le usanze di

Pastrengo! ¶ Una moltitudine di amici attendeva Ceccardo, ma la

di avventure eroiche... - gridò - Amici, stanotte approderemo alle isole

gloria??? Ci arriverò, o amici, alla gloria? ¶ I due

Sogno... Per il Sogno... amici, per il... Sogno! ¶ Le

in un crocchio di amici convenuti da ogni parte

ecc., ecc... ¶ Ma intendiamoci amici... Professore sì, ma a

il poeta commentava: «O amici, la poesia è quella

assumevano forme allarmanti. Gli amici se ne spaventavano. Tese

lettere. La lontananza degli amici, la morte di quella

Giovedì sera, convitato da amici, si mostrò ilare e

agosto 1919 uno stuolo di amici devoti deponevano sulla bara

dei miei più nobili amici, Antonio, e fratello mio

Andrea). I seguenti miei amici compagni e fratelli possono

La mia memoria agli amici, ai compagni, agli estimatori