Egisto Roggero, I racconti meravigliosi, 1901

di lavoro, il mio amico.... ¶ Ma l’amico era

mio amico.... ¶ Ma l’amico era rimasto freddo e

da voi, un mio amico. ¶ — Chi è costui? ¶ — Oh

vostra e del vostro amico. ¶ — Sta bene. A rivederci

V. ¶ Il mio giovane amico dottor C.... uno scienziato

E ringrazio voi, ottimo amico mio, del prezioso cliente

casa sua del vecchio amico, aveva pregato il fratello

malumore. ¶ — Scusate, mio caro amico, – gli dissi, – ma questa

del giorno. ¶ * ¶ * * ¶ Così divenni amico di mastro Matteo. ¶ Egli

Osservando bene, distinsi l'amico intento ad una operazione

mio giovane e brillante amico Gastone C., il quale

sue miserie, il mio amico Gastone me la fece

disse: ¶ — Che opinione avete, amico mio, della capacità alcoolica

noire!» Veramente – riprese l'amico – dovrei dire «bevuta....» Ma

qualche medico o qualche amico avesse potuto sapere ciò

centimetri.» ¶ * ¶ * * ¶ Il selvaggio mio amico portava talvolta dalla vile

lampade elettriche.... ¶ Il mio amico mi susurrò: ¶ — È quello

all’orecchio il mio amico mentr’io, inesplicabilmente attratto

mio orecchio il solito amico – ed è padrone assoluto

mago – diceva il mio amico. ¶ * ¶ * * ¶ Due settimane dopo io

aveva battezzata il solito amico. ¶ Sul cancello di ferro

ha presentato il vostro amico. Oh, un ben semplice

omaggio al suo «delizioso amico»…. ¶ Ma la brezza tagliente

al dolce invito dell’amico, del fido amico sincero

dell’amico, del fido amico sincero che sentiva soavemente

allegramente al suo «delizioso amico». Ed ora difatti, poi

quella sera il suo amico era d’una delizia

violino, l’ultimo suo amico, come già aveva spezzata

La Maga. ¶ Il mio amico, poi ch’ebbe finito

tempo dopo – il mio amico venne a me, e

di edera. ¶ E l’amico si allontanò. ¶ Premetti il

padrone della Villa e amico de’ vecchi alberi ruvidi

portandolo con sè, fedele amico, nelle grandi tenebre della

disordine del disordinatissimo mio amico Claudio, fui colpito da

abitazione dello stesso mio amico partiva. ¶ Quando giunto davanti

matto! – mormorai. ¶ Il mio amico pittore mi aperse la

dunque tutto ciò?... ¶ L’amico mi guardò con olimpica

queste parole del mio amico: ¶ — Grazie, voi mi ridonate

fai? ¶ Egli mi guardò. ¶ — Amico mio! io non rubo

tu!... ¶ — Oh, ma caro amico mio, tu non sai

alla porta. ¶ Il mio amico corse raggiante ad aprire

parlò: ¶ — Non aver paura, amico mio, di me: tu