Egisto Roggero, Komokokis, 1902

gridò allegramente il mio amico, – e per soprappiù dottore

un tratto il mio amico. ¶ Lo guardai desolato. ¶ — Mi

un tratto il mio amico ruppe il silenzio. ¶ — Ho

diretto trasportava il vostro amico, che ora scrive per

prima classe, e l’amico Edoardo mi aveva spiegata

risposto imprudentemente il mio amico Eduardo. ¶ Al nome perfettamente

un sorriso. ¶ Poi l’amico Edoardo si permise di

le Alpi. ¶ Il mio amico Edoardo guardava, come me

colse me e l’amico Edoardo. Ci scambiammo un

previdente, – notò il mio amico, – giacchè il buon Diavolo

fare!... ¶ Ed il caro amico si guardò intorno, cercando

castello ereditato dal mio amico, se fosse stato di

un po’ scetticamente l’amico Edoardo – quel buon Malin

più volte il mio amico. ¶ — Non te ne ha

il momento di scherzare, amico mio. ¶ — Hai ragione. Proseguiamo

non mi dite nulla!... ¶ — Amico mio, – rispose Edoardo, – ormai

luna?... – disse il mio amico. – Ah! Tu credi di

ancora la mente. ¶ — Perdonami, amico mio.... lasciami riordinare le

Ma è proprio così, amico mio. Ti ripeto che

difatti, osserva, – disse l’amico traendo il suo remontoir

arsenico.... Fu Federico Weidlich, amico mio, un invalido marinaio

abbarbaglia! ¶ VI. ¶ — Vedrai, caro amico, – riprese Edoardo, – che se

Edoardo! – ripetei. ¶ Il mio amico si volse a me

sulla spalla. ¶ — Quest’idea.... amico mio.... è balenata anche

ripetei fortemente agitato. ¶ — Calmati, amico mio.... noi non siamo

vostro solo esemplare!... ¶ L’amico Edoardo aveva detto ciò

il corpo del mio amico era luminoso – e il

sapere.... e il mio amico vi dirà in poche

signori.... e il vostro amico qua presente. ¶ — Voi.... – esclamai

ora, più che mio amico e Maestro, fratello – mi

vecchio. ¶ — Insomma, nostro venerabile amico, voi ci empite di

scappata del mio buon amico Edoardo finì la nostra

io e il mio amico Edoardo ricordavamo. ¶ Ma come

io e il mio amico, quanto venivamo conoscendo, quanto

Ah! come il mio amico aveva saputo divenir un

era trasformato il mio amico in que’ tre mesi

è stato il mio amico. Andava al Tempio: non

sospetti. ¶ — Ah! il tuo amico, – mormorò ella. E mi

so, ma quel tuo amico.... – mormorò. ¶ — Ebbene?... – insistetti? ¶ — Mi

più intimo e fidato amico del vecchio Maestro: da

suo capo; dal vecchio amico aveva alfine appreso a

rivela al tuo piccolo amico i misteri del tuo

tratto ruppe il silenzio: ¶ — Amico, – disse egli, – tu mi

non ho potuto convertirmi, amico mio, come tu hai

fare?... tu non sai, amico mio, tu non sai

lo temeva! ¶ — Ah, sì, amico mio. Ed è qualcosa

quando tutto saprà. ¶ — Ahimè! amico mio! ¶ — Ma perchè temi

c’è di nuovo? ¶ — Amico mio, – rispose egli, dopo

pensiero di perderla! ¶ —– Ma amico mio! ¶ — Abbandonarla? impossibile! Ella

sento che questo! ¶ — Povero amico, mi sgomenti! ¶ — Sarà l

cosa, una cosa sola, amico, grande e bella, oh

bella! la mia Kamelia.... ¶ — Amico, tu sei perduto. ¶ — No

Edoardo appariva assai turbato. ¶ — Amico mio, calmati, – mi rispose

le braccia. ¶ — Anzitutto calma, amico mio, ci vuol calma

baciai con effusione. ¶ — Grazie, amico mio non ne dubitavo

Lascia fare a me, amico mio. Io parlerò alla

Perciò affrettati e decidi, amico mio; qui non è

La conosce? ¶ — Troppe chiacchiere, amico mio! tu ci fai

il breve corteo l’amico Edoardo, il quale appariva

sospirò malinconicamente il mio amico. ¶ — E ritornerai ad esserlo

lo diceva!... – mormorò l’amico, – i nostri occhi, raffinati

dei funghi? ¶ — Ma perdonami, amico mio, – esclamai, – tu scienziato

tutto mi fa sperare amico.... ¶ — E sin qui hai

gambe. ¶ Compresi. ¶ Il mio amico voleva dire tuffandosi nell

una cosa, – disse l’amico, la cui calma non

china sopra di me. ¶ — Amico mio, sei sveglio? – mi

vediamo! Ed esulta pure, amico mio! questa è la

sfuggire al mio caro amico un’esclamazione molto espressiva

preceduto. ¶ — Addio, vecchio fungo amico, che così egregiamente ci

La vedi dunque, povero amico?... Ella si dissolve nella