Carlo Goldoni, Gl'innamorati, 1759

umani. Questi è un amico ch’io stimo ed

modestia a rimproverare l’amico, e meritarmi io il

Fulgenzio. ¶ ROBERTO, gentiluomo. ¶ RIDOLFO, amico di Fabrizio. ¶ LISETTA, cameriera

a me da un amico mio di Bologna, ch

che V. S. è amico molto del signor Fulgenzio

di dirlo pubblicamente. L’amico per mezzo mio si

Ridolfo. Questa volta l’amico è risolutissimo. Per quanto

spiegar l’intenzione dell’amico Fulgenzio; e nasca quel

volentieri. Ho pregato l’amico di dispensarmi: gli ho

ho detto). ¶ Fulgenzio. Caro amico, compatitemi per carità. Dopo

ad esser così). ¶ Ridolfo. Amico, vi compatisco, ma non

Fulgenzio e Ridolfo. ¶ Ridolfo. Amico, a rivederci. ¶ Fulgenzio. Andate

Fulgenzio. Dice bene l’amico, dice benissimo. Dalle donne

Credo sia venuto l’amico). (piano a Roberto) ¶ Eugenia

a Roberto) È un amico di nostro zio, e

Ridolfo e detti. ¶ Ridolfo. Amico, una parola. ¶ Fulgenzio. Ah

preme l’onor dell’amico. La signora Clorinda ha