Bernardino Martirano, Aretusa, 1618

fior, per miserazïone ¶ d'Amor, a canto al bel

in pianto: ¶ gioie d'amor come durate poco! ¶ Costei

la sollicitudine, figliuola ¶ d'Amor, c'ha cento orecchie

altra il core: ¶ sàsselo Amor, cui in testimonio invoco

e l'onore ¶ d'Amor, col qual m'incende

che furon già d'Amor arco e quadrella: ¶ il

serva e per tu' amor si sface ¶ fai guerra

E de' lacci d'Amor leggiera e sciolta ¶ va

giovenetto, ¶ involto sta d'amor ne le catene; ¶ mostranle

arco e faville ¶ d'Amor, che 'n gentil cor

a cui di basso amor scintille ¶ o stral mai

usato albergo ¶ corre, ov'Amor per usanza il conduce

duol, punto dal fiero ¶ Amor, tanto cercò, che venne

il caro nome, ¶ che Amor di propria man scritto

Deh, come ogni mio amor gettasti in Lete? ¶ Ecco

e de l'antico amor le fiamme rare, ¶ meco

chiare, ¶ ove implicato d'amor ne la ragna ¶ non

forni ¶ accesi smorza ove Amor lo trabocca: ¶ ma quanto

si sommerge, ¶ tanto più Amor in su le sue

le infelici ¶ punte d'Amor ne le sue foglie

suo Narciso, ¶ e priego Amor conceda a la mia