Vittorio Alfieri, Antigone, 1783

mi punge, alto fraterno amore... ¶ Ma, chi m'insegue

core, ed il tuo amore immenso ¶ per lui, ciò

voglio io gareggiar di amore; ¶ di morte, sì. Vedova

fatale del suo dolce amore ¶ chiedea da me. Vedi

paterno hai fitto. ¶ Fatale amore! al mio riposo, al

sei parimente riamato? ¶ Emone ¶ Amore ¶ non è, che il

in molli lagrime di amore ¶ deh! non stemprarmi il

sconsigliato, e non gradito amore, ¶ alla ragione alta di

potrei: — ma, del mio amore ¶ darti vo' più gran

scerno la pietà, l'amore, ¶ dall'interesse che di

non ardi ¶ di biasmevole amore in cor, com'io