Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

figurato tra sé un amore eminente et ideale, allora

mio e che soverchio amore vi fa smoderare. ¶ Lasciarsi

et l'Incostanza d'Amore. ¶ Qualora si prende da

eterno ardore, ¶ t'accese Amore, e di duo rai

di terrena bellezza acceso Amore! ¶ Ma io troppo superbo

né mi dà morte Amore. ¶ Sorbir tosco nocente ¶ per

tutto per man d'Amore ¶ lineato a caratteri di

colei, da cui nascesti, Amore? ¶ Sbigottita, tremante e già

secura ¶ dagli assalti d'Amore ha l'universo. ¶ Spieghi

universo. ¶ Spieghi pur dunque Amore ¶ ne la reggia infelice

genitore, ¶ qualche impresa d'amore. ¶ Io so ch'assai

non secca, o disperde amore o bruma. ¶ Oimè, qual

sue t'ha date Amore? ¶ T'ho pur giunta

avezzi ¶ a sospirar d'amore. ¶ Quelle tenere membra, ¶ che

Del'un la lingua Amore, ¶ del'altra Amor la

quanto ne' figli ¶ regnava amore e pace, ¶ tanto i

frema; ¶ perché di quell'amore, ¶ che verso lui la

amaro. ¶ S'altrui disgiunse amore ¶ dal'amate bellezze, ¶ io

il desio ¶ fa difficile Amore, ¶ Tisbe, che cerca modo

colà, dove ¶ mancò talvolta amore, ¶ sovrabondar fidanza. ¶ Comunque però

troppo ¶ sua qualità mostraro ¶ amore e giovinezza; ¶ ond'ebbe

sé maggiore. ¶ Quindi riprega Amore ¶ ch'accorciando le lunghe

lei maggiore ¶ testimon del'amore ¶ portar la diligenza. ¶ Umilmente

non bastasse ¶ a discacciarne amore, ¶ fu sì fatto il

la sua prestezza ¶ fu amore e lealtate, ¶ così la

volata al ciel d'amore, ¶ prendi l'anima e

viva non so: dicalo Amore. ¶ Lilla ¶ Perché, dunque, lasciasti

core ¶ gridano: – Baci baci, amore amore –. ¶ Ma che miro

gridano: – Baci baci, amore amore –. ¶ Ma che miro? che

son mostro misero d'amore, ¶ e mostro di dolore

l'orgoglio. E quindi Amore, ¶ che di lei nacque

core ¶ ala guerra d'amore. ¶ O fera d'Erimanto

e venal, non fora Amore. ¶ Filaura ¶ Ma quell'Amor

fucina ove mi scalda Amore, ¶ tanto fossi anco esperto

maestro dee certo essere Amore, ¶ che fa tosto filosofo

regno) ¶ pagato esser d'amore, e non di sdegno

come, non so) divenne amore. ¶ D'amor nacque il

sei sì nemica ¶ d'amore e di pietate, ¶ com

maggiore? ¶ Portar negli occhi amore, odio nel seno? ¶ Aver

core, ¶ gran possanza d'Amore. E l'una e

prò, che 'l mio amore, ¶ perché vuoi tu, ch

tua balia ¶ e l'amore e la vita, ¶ amante

me gradito ¶ fusse l'amore, et io ¶ d'esser

errore ¶ che di soverchio amore; ¶ or se colpa è

poco pregio è quest'amore, ¶ poiché s'appoggia a

eternando l'ardor, l'amore eterna. ¶ Selvaggia ¶ Se la

gode il fin d'Amore, ¶ sazio di quel piacer

del Cielo, o d'Amore, il vostro corso arrestar

convenevole di quello, ch'Amore del vostro nume ministro

converte, ¶ et acceso d'amore insieme, e d'ira

minimo raggio dell'antico amore, ch'io vi porto

ha nel mio petto Amore ¶ di quest'ardor d

i concetti rimembrar sapessi. ¶ 23 ¶ Amore è fiamma, che dal

ch'oltre non vassi. ¶ 25 ¶ Amore è una virtù, che

suoi pensieri il freno. ¶ 26 ¶ Amore è un caldo universal

non saremmo in luce. ¶ 27 ¶ Amore è quel, che dà

e moto, et armonia; ¶ Amore è sol, che gli

incendio è pur d'amore. ¶ 30 ¶ Ama la terra il

arco de' suoi strali Amore. ¶ 82 ¶ Un Cervo sol di