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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli increati, 2015

concordanze di «ancora»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
Le sue pale girano ancora più forte, sempre più
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fine del cielo!» grida ancora la Musa. «Stiamo andando
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di strada, e poi ancora verso un ponte sospeso
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un abisso, e poi ancora verso un canalone che
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in una città non ancora raggiunta dal terremoto che
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Come farò a incontrarti ancora nel mondo?» ¶ «Mi hai
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il cielo.» mi dice ancora. ¶ «Ma chi mi guiderà
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il clangore è diminuito ancora di più, perché la
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queste bandiere!” mi dico ancora, in questo frusciare e
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loro bandiere mi stanno ancora lambendo il volto, nel
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mi metto a correre ancora più forte, col corpo
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della mia sposa è ancora lontano, è sempre più
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questo infinito buio.» ¶ Scorgo ancora per un po’ il
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suo risucchio. ¶ E poi ancora, in questo smisurato ansimare
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gli ultimi strati che ancora separano le voragini sotterranee
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Turingia e da prima ancora, dalle migrazioni che hanno
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da pesi, e prima ancora, alla fine del neolitico
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morte. Tenevamo questi vessilli ancora stretti nel pugno, incernierati
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Così vi diranno, trattenendovi ancora un po’ con le
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tracimare un numero statisticamente ancora più grande di nemici
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trema. Il canto sale ancora di più, dilaga a
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molte braccia si levano ancora dalle barricate e dalle
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altra parte, facendo sventolare ancora più in alto bandiere
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viene prima!» ¶ Corro, corro ancora per molto, mi pare
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non rispondo, corro, corro ancora più forte, più lontano
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Fermati!» mi stanno gridando ancora. ¶ Ma non mi fermo
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dislivelli. ¶ I soldati ridono ancora di più, districandosi gli
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lungo e lui è ancora così lontano che non
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suo volto siano nudi, ancora più nudi di quanto
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sull’attenti. «Noi siamo ancora qui, qui con lei
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morti» provano a dire ancora i due, rubandosi la
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si allontanano sempre più, ancora rigidi per l’emozione
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mio grembo?» mi dice ancora, con la sua voce
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morto, mi evirerà.» ¶ Restiamo ancora un po’ così, immobili
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una mano sugli occhi ancora gocciolanti di pioggia. ¶ «Venga
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a Lipsia, e prima ancora dell’immane tracimazione di
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i cinesi sarebbero state ancora delle piccole plebi a
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solo, mentre il tracimatore, ancora immobile sulla sua cima
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montacarichi mentre mi trovavo ancora a un’inconcepibile distanza
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rampa e poi trovarne ancora un’altra e poi
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un’altra e poi ancora un’altra e poi
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e poi un’altra ancora, e così all’infinito
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i miei piedi trema ancora di più, poi si
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con noi!» mi dice ancora, inclinandosi verso di me
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avrei detto quando ero ancora nella vita dentro la
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Ducale...» ¶ «Tu non sai ancora niente» mi dice sottovoce
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sua bocca si allunga ancora di più, sul suo
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buio. ¶ «Non l’hai ancora capito? Ecco, lo vedi
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io nomino le cose ancora così, come le nominavo
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credi?» mi sta dicendo ancora, mi sussurra. «Quello che
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sta succedendo adesso è ancora nulla. È in atto
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città dei morti, è ancora niente a confronto di
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cosa credi?» mi sussurra ancora. «Ogni cosa è spaccata
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ogni cosa mentre eri ancora, mentre eravamo ancora nella
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eri ancora, mentre eravamo ancora nella vita dentro la
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sulla tastiera solo perché ancora non possono accarezzare il
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buio. ¶ «Guarda...» mi dice ancora, indicandomi lo strapiombo che
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è quello?» le chiedo ancora. «Perché corre così forte
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buio. ¶ «Tu non sai ancora nulla...» mi sussurra con
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Vieni! Vieni!» mi dice ancora, mi grida, con esultanza
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dei morti non reggeranno ancora per molto l’urto
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fiume è questo?» domando ancora alla Musa, con la
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Dove sei?» le grido ancora, muovendo qualche bracciata in
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vede niente!» le grido ancora. ¶ «Stammi vicino» mi risponde
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di morti che riuscivano ancora a fendere la materia
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continente dove non siamo ancora stati, perché la morte
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da dopo, da prima ancora. Stai nuotando tra le
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eiaculati da te prima ancora di essere eiaculati da
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sei nato, non sei ancora nato, non nascerai, nascerai
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poi di nuovo cascate ancora più grandi, cascate in
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interi laghi, e poi ancora città travolte, territori interi
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si comincia a increspare ancora, la corrente ci sta
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nostre spalle. E poi ancora tutti questi flutti che
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e a turbinare con ancora più forza nell’inclinazione
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abbandono, come se fossimo ancora nel continente dei vivi
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passano, si inabissano, altre ancora si ergono sopra di
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incontrerai.» ¶ E sorride, sorride ancora, sorride a lungo, mentre
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ricominciando a turbinare con ancora più forza, segno che
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poi di un’altra ancora, perché il fiume è
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salto, con gli occhi ancora sigillati, col cuore in
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inclinazione del fiume cresce ancora di più. Adesso non
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fin qui!» mi grida ancora, nella luce, nel buio
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sopra quest’ultimo abisso, ancora insalivati, fosforescenti. «Una città
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persino per sogni non ancora sognati dai gameti, che
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qui!» mi sta dicendo ancora la Musa. «Tutto il
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un tratto, mentre sto ancora guardando in silenzio verso
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più se ci sono ancora da qualche parte o
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questo grattacielo che emerge ancora dai flutti con parte
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forti per poter sostenere ancora una simile percussione di
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di noi è salita ancora, sta già debordando oltre
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un elicottero!» mi dice ancora, ridendo, col bagliore della
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buio. ¶ Adesso siamo saliti ancora, scorgo dall’alto la
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nel buio. ¶ Ci incliniamo ancora, da una parte, dall
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salire, e poi precipitiamo ancora verso il fondo e
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è sentito un tuono ancora più forte, un rimbombo
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morti fuggono?» le domando ancora, le grido, in questo
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Nella mia vita ero ancora e sempre a quel
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ritornare. ¶ Allora non sapevo ancora che i vivi sognano
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improvviso, in queste zone ancora più nere di queste
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si distingue in modo ancora più lancinante ogni cosa
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abbagliati, con gli occhi ancora chiusi, come quelli di
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buio. «Tu non sai ancora nulla! Tu non saprai
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tua sposa...» mi sussurra ancora. ¶ Mi avvicino irresistibilmente a
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buio. ¶ «Vieni!» mi dice ancora la stessa voce, e
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guardo, mentre mi tiene ancora avviluppato e mi guarda
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terra. ¶ «Guarda!» mi dice ancora una delle due. «Stiamo
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è, se si scorgono ancora, dall’alto, sempre nuove
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qual è?» le domando ancora. ¶ Percepisco che stiamo rallentando
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donne mi stanno stringendo ancora di più ai loro
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di noi?» mi chiedono ancora, all’improvviso, con dolcezza
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voi chi siete?» chiedo ancora, nella museruola morbida dei
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oscillazione. ¶ «Vieni!» mi dicono ancora. «Siamo anche noi le
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l’altra deve sprofondare ancora di più nella morte
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corpi portando con sé ancora un po’ della luce
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Non so se sto ancora correndo o se mi
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dentro la morte. ¶ Provo ancora a guardare quella muraglia
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dicendo un’altra voce ancora, o forse la stessa
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cerca di un albergo ancora aperto, che costasse poco
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più chiare, o forse ancora più nere, chi può
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allora, come non ho ancora fatto, come non ho
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contro gli altri con ancora più forza. Sento il
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letto. ¶ «Vieni! Vieni! Sei ancora in tempo» sento di
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il suo letto è ancora infinitamente in basso e
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fianco, però mi arrivano ancora voci, come se fossero
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sento gridare, mentre sono ancora lontane. «Ci siamo strappate
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con le nostre bocche ancora dissestate per la violenza
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corpi sono rilucenti, conservano ancora un po’ della luce
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scalinate e poi altre ancora, a perdita d’occhio
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schiena. ¶ «Tu non sai ancora chi sono...» mi sussurra
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allora perché, se deve ancora succedere, è già successo
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Perché non ci siamo ancora incontrati. Perché il ricordo
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che poi si espandono ancora precipitando. ¶ «Ma perché tutti
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sollevano e poi sprofondano ancora?» ¶ «Perché questa reggia, i
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gambe. ¶ «Guarda!» mi sussurra ancora. «Guarda come sei tracimato
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capirlo, da quando eri ancora vivo, sarai vivo nella
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io non c’ero ancora, non credevi che ci
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mondo, non mi avevi ancora incontrata, perché mi stai
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sua ispirazione. Ci vorrà ancora molto tempo, se esistesse
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camminando o se siamo ancora fermi, abbracciati. Però vedo
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proprio in fondo, non ancora in fondo, perché ci
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fondo, perché ci sono ancora molte altre città e
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sul mare, che tu ancora non conosci, di cui
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di cui non sai ancora nulla ma in cui
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sono già qui, prima ancora. Tutto il mondo è
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le scale di cemento, ancora senza le lastre di
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ringhiera non c’era ancora e si poteva precipitare
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dentro la morte. Se ancora non ero arrivata, si
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di tracimare. Ma, prima ancora di vedermi, mi sentiva
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gli stoppini mai accesi ancora ricoperti di cera, candidi
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poi continua a suonarlo ancora per un po’ a
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lo spazio. Sono continuati ancora per un po’, in
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ape che ci camminava ancora sopra. Adesso sentivo le
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prime volte, quando era ancora inverno, di notte, per
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di nudo cemento e ancora senza ringhiera. Lo colpiva
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riposavano prima di cercarsi ancora, di incernierarsi ancora, le
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cercarsi ancora, di incernierarsi ancora, le gambe dei letti
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l’effetto di accelerare ancora di più i loro
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Ero coricata nel letto, ancora nuda sotto la veste
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prima di esserci incernierati ancora, oltre la piscina prosciugata
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il varco della porta ancora senza infissi della nuova
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e io gli tenevo ancora stretta una mano, me
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nuovo come se fosse ancora la prima volta. “Perché
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gli escrementi, ed era ancora dentro di me, nel
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mio viscere, ed eravamo ancora a quattro zampe sul
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in quel mondo buio, ancora attaccati, incastrati, mentre il
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di servire! E prima ancora, quando ti ha preso
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inizio, ci stai scrivendo ancora, ci scriverai, mentre eravate
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gli arrivava nel refettorio ancora sui ferri, attraverso il
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Tu non hai visto ancora niente, non sai ancora
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ancora niente, non sai ancora niente. Chiudi gli occhi
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in mente di chiederle ancora, dopo un po’. ¶ Non
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ha preso la mano, ancora calda del letto. “Vieni
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ogni tanto vi incontravate ancora di nascosto, tu andavi
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piccoli appartamenti in casamenti ancora non finiti nelle periferie
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esplorarci e per incernierarci ancora, con le mani, le
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una maglia non finita, ancora coi ferri dentro. Me
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stava cominciando un’altra ancora più buia, accecata, perché
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silenzio mi ha chiesto ancora: “Sorella, lei cos’è
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detto. Mi ha guardato ancora. “Che cosa viene prima
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bene?” mi ha chiesto ancora. “Il bene non c
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Siamo rimasti a guardarci ancora per un po’. Poi
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Suora Nera si interrompe ancora, più a lungo, molto
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lo stesso a raccontarvi ancora qualcosa di ciò che
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già stato comperato prima ancora di essere venduto. E
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Che economia può esserci ancora se tutta l’economia
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guerra, che respiro può ancora dare all’economia, se
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intanto, in altri grattacieli ancora e in altri palazzi
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che guida, che può ancora guidare la nostra morte
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e da cui stanno ancora fuggendo fiumane di morti
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già nere prima, sono ancora più nere, sempre più
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2015
la tua sposa!» ¶ Sono ancora immobile al mio posto
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vivo, quando non ero ancora entrato con la mia
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parte dentro un buio ancora più profondo e più
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mia lucina che rende ancora più compatto e più
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morti ¶ «Tu non sai ancora niente!» sento gridare alle
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ti vedo?» gli domando ancora, gli grido, se gli
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dei morti!» sento gridare ancora alle mie spalle, mentre
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fa su quei territori ancora saturi di una caotica
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della corsa per accostarsi ancora di più con la
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cadaveri che si contorcono ancora mentre sono già nel
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interno... Ma questo è ancora niente rispetto alla piccola
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ho detto finora è ancora niente...» ¶ Giro la testa
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voluto risorgere sta stringendo ancora più forte la mia
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capita che si ritrovino ancora per brevi istanti vicine
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bambini morti? Perché è ancora più sconvolgente il legame
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morti sono più bambini ancora di quelli vivi, nella
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uomini vivi, e prima ancora, a quelli morti durante
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città attraversate da crepe, ancora, ancora, ancora tutto questo
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attraversate da crepe, ancora, ancora, ancora tutto questo strazio
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da crepe, ancora, ancora, ancora tutto questo strazio e
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2015
correre e anzi aumentando ancora di più la mia
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2015
nel buio. ¶ Mi getto ancora di più in avanti
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anche quello! E, prima ancora, mentre ero nel continente
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2015
quell’abito da sposa ancora imbastito ed è rimasta
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mio corpo si slancia ancora di più in avanti
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voluto risorgere. «Ha aumentato ancora di più la velocità
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grido, cercando di aumentare ancora di più la velocità
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corsa. ¶ Il buio è ancora più nero, adesso che
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luce vengono prima, prima ancora di tormentare i contorni
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nostra corsa. ¶ Adesso siamo ancora in tre a correre
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chiamavano Principessa?» le domando ancora, con enorme emozione. ¶ «No
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un mantello?» le domando ancora, le grido. ¶ «No, sono
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aria, e poi camminare ancora fino al mare su
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prima, la vita deve ancora venire. Per chi crede
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morti per poterla incontrare ancora. Lei si è mostrata
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dirti che c’è ancora, che ci sarà sempre
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voluto soltanto far sventolare ancora una volta davanti ai
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sua mano sta strappando ancora più forte, sento le
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2015
qualcosa d’altro.» ¶ Faccio ancora in tempo a vedere
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pissidi di particole non ancora consacrate, staccandole a una
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Vieni! Vieni!» mi grida ancora la Suora Nera. ¶ Si
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turbine siamo?» le grido ancora. ¶ La Suora Nera non
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crolli tutto!» mi grida ancora la Suora Nera. ¶ Colpisce
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le barricate?» le domando ancora, le grido, per coprire
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po’ e poi riprendono ancora più forte. I muri
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prima di essere abbandonate ancora, lampadari da issare al
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le cose?» le chiedo ancora. «Ci sono anche i
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come di smalto...» dico ancora, ma piano, senza gridare
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vedevi niente» mi dice ancora, «non si vedeva niente
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Chi?» provo a chiederle ancora. ¶ Non mi risponde. ¶ «... passava
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andrò là” mi dicevo ancora “e lo farò risorgere
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per riprendere a tremare ancora più forte. I miei
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le spalle. ¶ Sono andato ancora avanti, ho oltrepassato la
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dentro l’oscurità era ancora più profonda, più ancora
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ancora più profonda, più ancora di quando ero stato
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buio. ¶ Mi è venuto ancora da piangere. ¶ «Ma io
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di me che sono ancora seduto, con un piede
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mano. ¶ «Vieni!» mi dice ancora. «Non stai cercando una
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queste vite morte. ¶ È ancora in piedi di fronte
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dall’incontrario, da prima ancora, da dietro. ¶ Mi alzo
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vuoto, perché ci sono ancora alcune persone che piangono
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che mi sta tenendo ancora la mano, che me
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i morti?» gli chiedo ancora, correndo. ¶ «Mangiano la morte
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di vita morta. Faccio ancora in tempo a vedere
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imbocchiamo una nuova strada ancora più grande e più
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Non mi risponde. Aumenta ancora di più la corsa
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andiamo?» provo a chiedere ancora. ¶ Questa volta si gira
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incagliati. ¶ «Ma perché?» grido ancora. ¶ «Perché ogni cosa è
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più, però corre, corre ancora più forte, lungo queste
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dense di creazione? E ancora, se la morte è
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morti.» ¶ «La morte è ancora la vita!» gli grido
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vetrina. ¶ «La vita è ancora la morte!» sento che
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dove. ¶ «La resurrezione è ancora la vita!» gli grido
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2015
la vita!» gli grido ancora. «La resurrezione è ancora
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ancora. «La resurrezione è ancora la morte!» ¶ Rimane anche
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per un po’. Sta ancora piangendo, perché distinguo a
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dietro di noi. È ancora lontano ma si sente
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altro, poi un altro ancora. Donne e uomini che
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nostra corsa. Altri hanno ancora le teste lucide di
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deformante di creme, altri ancora e altre ancora sono
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altri ancora e altre ancora sono balzati fuori dalle
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e delle strade, hanno ancora gli occhi sbarrati, sono
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gli occhi sbarrati, sono ancora intontiti, però cominciano a
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altro Lazzaro?» gli chiedo ancora girando la testa dalla
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lato per tirare con ancora più forza, e strappare
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in tempo a vedere ancora per un istante la
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sarà adesso?» gli domando ancora, gli grido. «Sarà finita
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E che allora sporgevo ancora più in avanti il
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2015
non si potesse essere ancora di più dentro la
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questo vento che trascina ancora di più la morte
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e le nostre bocche ancora bagnate, le nostre teste
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la vita!» gli grido ancora. «Adesso che sono morto
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2015
passi in corsa cresce ancora di più alle nostre
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2015
impulso cieco di essere ancora più morti dentro la
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2015
sono morto mi sembra ancora di venire da un
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mentre credeva di essere ancora dall’altra. Che tutto
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che non c’era ancora. Sono vissuto così dentro
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qualcosa di quando erano ancora all’interno dell’utero
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2015
di lei. Adesso siamo ancora più vicini, perché da
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infinitamente vicini e poi ancora più vicini, e non
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2015
le chiedo. ¶ Mi sorride ancora di più, con la
292
2015
sue labbra si allungano ancora di più sui suoi
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fronte a me. ¶ È ancora più evidente dell’altra
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a lei. ¶ Si avvicina ancora di più a me
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e, mentre si avvicina ancora di più anche se
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cosa che c’è ancora più all’interno dell
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ciò che avviene prima ancora del ricordo dei vivi
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sempre stato fuori tempo. Ancora così tanti anni di
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vivo, perché mi percepivo ancora vivo dentro la morte
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superi quello dei morti. Ancora per poco la massa
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che la morte è ancora la vita, che la
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che la vita è ancora la morte. E che
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lei chi è?» provo ancora a dire. «La sua
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a occupare altri spazi ancora vuoti che ci sono
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se qui ci fossero ancora il giorno e la
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la Pesca?” mi sorprendo ancora a pensare mentre me
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subito dopo scompare? Sarà ancora nel regno dei morti
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coito e sbattuti con ancora più violenza gli uni
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si ferma. Mi guarda ancora, mi guarda nel buio
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la conosco!» gli dico ancora. «Tu là al buio
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mani bendati, il volto ancora fasciato perché la bocca
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Non so se erano ancora lì tutti gli altri
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vita?” gli ho chiesto ancora, e intanto sentivo contro
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allora dovrai farmi risorgere ancora, per farmi morire ancora
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ancora, per farmi morire ancora, per farmi risorgere ancora
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ancora, per farmi risorgere ancora... Perché o mi fai
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sapevo che avrebbe parlato ancora. Infatti, dopo un po
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morte” mi ha detto ancora. “Per questo poco fa
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il mio corpo emanava ancora il profumo di mirra
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oltre ciò che doveva ancora avvenire. E intanto, tra
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cosa succederà? Si muore ancora, anche se si era
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morti? O si vive ancora, anche se si era
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ho provato a chiedergli ancora. ¶ Silenzio. ¶ «Perché io glielo
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e poi un’altra ancora, avrebbe dovuto farmi risorgere
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Il resurrettore è rimasto ancora per qualche istante in
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eravamo prima lo siamo ancora, lo siamo sempre!» ¶ C
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fuori?” mi ha chiesto ancora, con la sua voce
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non risorgerà!” ha detto ancora, ostinatamente, dalla pietra, dal
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Sono rimasto là dentro ancora per un po’, lontano
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E poi sono entrato ancora in piena notte a
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Perché?» gli ho gridato ancora. ¶ «Perché sei già risorto
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se il resurrettore era ancora dentro il sepolcro o
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parlato. Sono rimasto così ancora per un po’, disteso
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pietra. “Chissà se è ancora lì?” mi chiedevo. ¶ Ma
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che la notte era ancora profonda, era nera. Sono
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ha cominciato a piangere ancora più forte. Premeva il
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quelli appena nati, quelli ancora magri e veloci, quelli
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spazio, un meteorite, meglio ancora un enorme cubo di
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retrovisore. Mentre qualcuno indugia ancora un po’ nelle stanze
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in tumulto, i corpi ancora ricoperti di sudore morto
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clangore?» provate a chiedere ancora. ¶ «Sono le risate dei
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vivo, quando mi percepivo ancora come vivo, una volta
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dalla nascita. ¶ Allora ero ancora un ragazzo. Mi trovavo
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anima: “Ma mi chiedete ancora la stessa cosa!”. ¶ Demone
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gioia?» gli ho chiesto ancora. ¶ «Certo.» ¶ «Ma com’è
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Guardi qui!» ho provato ancora a dire, con la
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strade?» provate a chiedere ancora, con la testa e
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nessuno le aggiusta?» domandate ancora, gridando. «Perché vengono lasciate
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vi risponde un altro ancora che stava piangendo a
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in mente di domandare ancora, con la testa fuori
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morti?» ¶ Sale un fragore ancora più forte, da quel
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specchi dei morti?» domandate ancora, sporgendovi di più dalla
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una gelatina nera non ancora folgorata da un lampo
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di una memoria non ancora attivata da un fotosensore
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lentissimamente nel buio, tutti ancora senza volto, indistinguibili, agglutinati
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volto, indistinguibili, agglutinati, non ancora fotografati. Compie un piccolo
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se ce ne sarà ancora un altro, se questo
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se si potesse parlare ancora di tempo, un nuovo
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entrato un altro, poi ancora un altro. ¶ Adesso non
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di me, che sono ancora fermo di fronte al
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fotografato, adesso mi fotografi ancora? È perché ogni cosa
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cose che non sono ancora avvenute?» ¶ Mi guarda senza
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che non ti avevo ancora riconosciuta, che non avevo
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riconosciuta, che non avevo ancora capito chi eri. E
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sua luce. ¶ «E, prima ancora, quella ragazza che si
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dove quella mattina prima ancora dell’alba sono arrivato
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hai detto: “Guarda, ho ancora le prime orecchie!”. E
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in fiamme. E, prima ancora, quando passavi con la
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pene appena circonciso e ancora bendato. Mi cambiavo la
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verso di me. Avevi ancora tra le dita un
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altra l’ultimo lembo ancora attaccato, mentre il resto
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devono succedere prima.» ¶ Siamo ancora più vicini, avverto già
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che ci siamo avvicinati ancora di più «quel pomeriggio
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lontano, nelle ceste, prima ancora che tu passassi quella
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l’abito da sposa ancora imbastito disteso sul letto
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di nuovo, sei ritornato ancora, ma questa volta mi
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suo abito da sposa ancora in prova era disteso
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più da più vicino ancora, ho avvicinato gli occhi
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e che faceva inclinare ancora di più il mio
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per poterlo indossare. Stavo ancora così, in piedi, nuda
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girata, con le braccia ancora sollevate e il vestito
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sollevate e il vestito ancora ripiegato sopra la testa
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E allora hai abbassato ancora di più gli occhi
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la stanza c’è ancora. Dal suo vestito di
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dopo, che guarderò?» domando ancora. ¶ Cè un enorme silenzio
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se non ci sono ancora, se non c’è
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questo continente, ci sono ancora, ci saranno, anche se
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che lo tengono sollevato ancora un po’, per essere
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del primo inginocchiatoio è ancora a capo chino, con
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del dentifricio. ¶ Ci sono ancora, sono ancora lì. È
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Ci sono ancora, sono ancora lì. È proprio il
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cortile, che c’è ancora, e che adesso è
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risorgerà?” ¶ Il dormitorio è ancora buio, però adesso ci
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L’altro seminarista è ancora girato dalla mia parte
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perché non ci sono ancora le ringhiere, non ci
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sei risorto?» gli chiedo ancora, sottovoce, per non farmi
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mi risponde, però trema ancora più forte. Fa fatica
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lui no?» gli bisbiglio ancora, mentre sta già entrando
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gli continuo a chiedere ancora, con un filo di
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se non le ho ancora pronunciate, me le ricorderò
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Jesus Christe.» ¶ “Ma siederà ancora alla destra del Padre
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adesso, dove siederà? Sarà ancora in quel sepolcro? Ma
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No, no!” mi dico ancora. “Non è in suo
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pollici e gli indici ancora incollati da quando hanno
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di nuovo, che risaliamo ancora nei dormitori dopo il
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che io mi giro ancora a guardare gli altri
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uomo è questo? È ancora un essere della nostra
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viene dopo? ¶ Lo guardo ancora per un po’, in
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con il loro stoppino ancora bianco di cera, intatto
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quelle con gli stoppini ancora ricoperti dal velo bianco
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con gli occhiali è ancora in piedi. Si era
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Gatto e adesso è ancora in piedi. Sta cercando
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piegarsi. ¶ L’aria è ancora più fredda, quando usciamo
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quando viene buio. Sta ancora tremando quando entriamo di
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due novizie si staccano ancora di più dalle altre
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gli occhiali, facendo oscillare ancora più forte il turibolo
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gli occhiali sta muovendo ancora più forte la mano
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sbalordito. ¶ Il ragazzo arrossisce ancora di più. ¶ «Come si
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Non lo so» risponde ancora il ragazzo. ¶ «Perché, se
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se non l’hai ancora profetato, allora non può
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profetato, allora non può ancora essere avvenuto ciò che
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che non è stato ancora profetato.» ¶ «Ma adesso tutto
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perché non è stato ancora profetato è già avvenuto
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avete visto, pastori?” chiedo ancora, con questa mia voce
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denti, i pochi capelli ancora rossi di sangue, appiccicati
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cosmica, e non ero ancora atterrato nella regione di
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Ho continuato a guardare ancora per un po’ quella
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mi veniva da sorridere ancora di più, e la
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sorridere e da ridere ancora di più, dentro la
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a olio. Si avvicinano ancora di più. È una
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in fiamme «che, prima ancora di entrare nella stalla
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anche se non ha ancora espulso la placenta. Fa
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di nudi mattoni senza ancora l’intonaco. ¶ A pianterreno
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cosa fai?» gli chiedo ancora. ¶ «Sono tracimato in questa
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sapienti, che non sono ancora niente a confronto degli
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la caccia?» gli chiedo ancora. ¶ Nessuna risposta. ¶ «Starà dando
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sono vivo!» gli dico ancora, alzando la voce per
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tracimati?» provo a chiedergli ancora. ¶ «Lo saprai!» mi risponde
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vivi?» provo a chiedergli ancora. ¶ «Perché siamo vivi dopo
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mentre la macchina sbanda ancora più forte, devo afferrare
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adesso, dopo devono tracimare ancora, devono entrare nella vita
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prima.» ¶ Il Sempio accelera ancora di più. Le macchine
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mi ostino a domandare ancora. «Perché ci daranno la
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passare perché non avevano ancora gli evidenziatori!» ¶ «Che cosa
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evidenziato?» provo a chiedergli ancora, riprendendo a fissare il
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del capopattuglia!» mi dice ancora il Sempio. ¶ «Ma chi
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chi sei!» gli dice ancora. «Io sono tracimato con
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c’ero...» ¶ Si sente ancora la voce nel ricevitore
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tu, piuttosto!» gli grida ancora. «Perché, se sei tracimato
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ho cominciato a gridare, ancora da lontano mentre venivo
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quell’arma che stiamo ancora sperimentando sui tracimati, adesso
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deserte, non c’è ancora nessuno tracimato dalla morte
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Io dove sono? Sono ancora nel continente dei morti
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La macchina sta correndo ancora più forte, per aumentare
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vicino, più forte. Faccio ancora qualche passo di corsa
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strada è più veloce ancora, più stretta, viene giù
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saranno. ¶ Il Sempio accelera ancora di più. ¶ Anche le
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orti abbandonati e serre ancora ricoperte di pareti di
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scale di nudo cemento ancora senza ringhiera e senza
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nuovo tornante. Vado avanti ancora per un po’ così
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più il viscere. ¶ «Sei ancora qui» gli dico, col
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a trovarti» gli dico ancora. «Mi staccavo da quella
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viene dopo, e se ancora lo sto vedendo adesso
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e del mondo. ¶ Salgo ancora, mi sto avvicinando sempre
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so verso dove. ¶ Rimango ancora per un po’ in
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già qui?» mi domanda ancora. ¶ Non capisco che cosa
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non gli rispondo. ¶ Sono ancora immobile, aggrappato alle sbarre
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parole non c’erano ancora, non ci saranno, non
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viene, verrà?» gli domando ancora. ¶ Non mi risponde. I
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cosa vuoi?» mi domanda ancora, corrugando la fronte. ¶ «E
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sei tornato? Perché sei ancora dietro questo cancello, sarai
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Fammi entrare!» gli chiedo ancora. «Aprimi questo cancello! Io
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in silenzio...» mi dice ancora, cominciando a camminare verso
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piano la porta. ¶ Faccio ancora qualche passo in avanti
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teste dei seminaristi sono ancora tutte girate verso di
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i morti, e prima ancora ho corso per molto
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frange sfilacciate. ¶ Restiamo immobili, ancora inginocchiati, in silenzio, per
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a me, che sto ancora immobile, immobilizzato, sul mio
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toglieranno! E, se sono ancora quelle che hanno messo
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e se io sono ancora prima che le abbiano
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dopo, mentre lei è ancora qui che trema vicino
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voce, se c’era ancora una voce che potesse
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come farò a tracimare ancora per te, come farò
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come farò a portarti ancora l’amore?» ¶ «Ma me
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da letto dove sarà ancora distesa come un sacco
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le grido. «Non lasciarmi ancora così solo in questa
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ti ritrovo, ti perdo ancora, ti perdo sempre?» le
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che ti perderò?» ¶ «Tu ancora non capisci...» mi sussurra
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cornetta nera, nel buio. «Ancora non hai aperto gli
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e allora ci stringiamo ancora forte, più forte, per
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stanze dove non siamo ancora stati, perché ci sono
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stati, perché ci sono ancora molte altre stanze in
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dove non mi hai ancora portato e dove neanche
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dove neanche tu sei ancora entrato da tracimato, in
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luce, fa buio, fa ancora più buio in mezzo
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morti?» riesco a gridare ancora, nel buio. ¶ «Perché mi
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è? Se io sono ancora qui e non ho
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abbracciami!» mi sta dicendo ancora la sua vocina, con
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e poi a rotolare ancora sul piano inclinato dei
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a poco, mentre sono ancora qui, abbracciato a questo