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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «ancora»

nautoretestoannoconcordanza
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specchio, glabro e tardivo, ancora latitante di eiaculazione al
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Sardegna e quella prima ancora in Costa Azzurra mi
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fa, mi tiene stretto, ancora, e io sento che
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quando riemergemmo Marie era ancora all’ombrellone e si
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prima e l’anno ancora prima con Lucia e
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mi mossi, ero accaldato, ancora impaurito. Premevo contro la
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la media del 6,76; ero ancora il preferito di Mademoiselle
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con facilità. Emmanuel diventò ancora più gentile, in cambio
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scatenava. Cercavo disperatamente, e ancora cerco, una controprova che
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dici perché non hai ancora avuto una donna, Libero
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di donna che dovevo ancora incontrare. Portavo in giro
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capelli. Da nudo ero ancora secco e pallido, tranne
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Ricominciammo. ¶ Così Libero Marsell, ancora minorenne, si scrollò di
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altri fumavano e altri ancora cercavano il tavolo del
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capii chi fosse, chiamarono ancora e io vidi una
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ridere. Si calmò, rise ancora, rimase zitta. ¶ – Vorrei vedere
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sala operatoria con papà ancora provato dalla finale di
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appartamento sottosopra, mi scusai ancora e la invitai a
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vent’anni ed ero ancora illibato. La scommessa persa
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spaventapasseri, Lunette mi baciò. ¶ Ancora una volta Favole al
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si inseguivano, l’italofrancese ancora vergine e la farfalla
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bene. Anche se ero ancora vergine. ¶ Si tenne lontana
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incontro dei sensi. Ero ancora illibato, ma già in
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Colpii a mano aperta, ancora, Lunette alzò un pugno
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lato insospettabile si presentò ancora e sia io che
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fondo dell’armadio con ancora l’etichetta Air France
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divincolò e mi fissò ancora, e ancora io annuii
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mi fissò ancora, e ancora io annuii. Permise che
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e Lunette mi cercò ancora, io sorrisi. Volevo l
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eccitato. ¶ Lunette mi cercò ancora. Voleva un cenno per
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volta. Li vidi ballare ancora un pezzo e allontanarsi
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lei giaceva inerte, provai ancora mentre le proteggevo il
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Antoine, decisi di appostarmi ancora la mattina successiva. ¶ Mi
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giorno e un altro ancora, finché vidi una moto
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spauriti. Alcune abitazioni tenevano ancora la stufa a carbone
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e in quella dopo ancora e per tutti i
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al parco Sempione. Era ancora possibile accamparsi, i ragazzi
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la porta e raggiunsi ancora la sua postazione. Quando
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Bussai, non sentì. Bussai ancora, dalle cuffie veniva una
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scogliera. In cucina teneva ancora una stufa Lume dove
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e il pomeriggio dopo ancora, finché diventò un appuntamento
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giovinezza di funambolismi. Sei ancora tu, Libero Marsell? Tornai
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eco di un sogno ancora vivido: il brasiliano di
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casa, divertiti ed esausti, ancora increduli di essere insieme
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Le raccontai che mancavano ancora alcune tappe della Milano
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La tenni per me, ancora, dopo aver passato la
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sornioni e un attaccamento ancora più vivo a noi
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Centrale disse che avevamo ancora venti minuti. Raggiungemmo il
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secondo dipinto. La guardai, ancora, come poteva stare bene
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me lo fissai. ¶ – Proviamo ancora – Marika tirò fuori altri
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non avevo soldi. ¶ Sorrise ancora e mi fece sedere
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da Leoni. Frida stava ancora lavorando. ¶ Le dissi a
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la femmina, la donna ancora sfuggiva. Mi sentivo in
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disse e lo fece ancora, si spostò i capelli
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e mentre mi stringeva, ancora e ancora, io lo
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mi stringeva, ancora e ancora, io lo riconobbi: ero
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Lumière, cobalto, lo guardai ancora quando emersi al Trocadéro
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avevano continuato a riunirsi ancora per qualche settimana, poi
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Hôtel de Lamoignon, corsi ancora, mi bloccai sul primo
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fin di vita e ancora riusciva a sentire il
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prima promessa mantenuta. ¶ – Cerca ancora nel caos, Grand. Il
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avesse infastidita. ¶ – Sorpresa. ¶ Stupore, ancora una volta. La nostra
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parte mia. C’era ancora la leggerezza da farfalla
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invertivamo le posizioni, e ancora, stormi di rondini in
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e il giorno dopo ancora, la situazione non cambiò
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che da Leoni erano ancora concentrati sul disastro petrolifero
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capelli bagnati, lo feci ancora. Le sfilai il costume
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della carne e prima ancora di sostanze, questo sapevamo
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anni milanesi e prima ancora dell’infanzia, dell’adolescenza
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se le cose stavano ancora così, gli avrei parlato
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l’heure. ¶ Chiusi, stranito ancora una volta. Anna mi
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rituale che ci accompagna ancora e che usiamo ogni
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Anna. ¶ – Mario lo sa? ¶ – Ancora no. ¶ E poi le
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sentirsi fragile, e detestava ancora di più che gli
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anche quello dopo, e ancora, finché avrebbe fatto bene
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seccatura, insomma. ¶ – Cosa vede ancora? ¶ – Il tempo. Non buttarlo
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qualche sabato avrei servito ancora e che avrei celebrato
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così decidemmo di passeggiare ancora fino a piazza Sant
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spinse verso di lei, ancora, mi bloccava e respingeva
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io. Per fortuna avevo ancora due mesi. ¶ Li passai
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e Agata. Ci preoccupò ancora di più. Sospendemmo la
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chiusi, e un altro ancora, li radunavo e chiudevo
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di me, un attimo ancora, poi lo riportai nella