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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «andò»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
cascata giù. ¶ La barca andò per strade e per
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1956
è tutto calmo, – e andò a dormire. ¶ Il fiorentino
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1956
puoi startene tranquillo, – e andò a dormire. ¶ Il soldato
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1956
la seconda e, zunfete!, andò a far terra da
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1956
bacio e se ne andò in punta di piedi
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1956
oro e di broccato. Andò per cercare i suoi
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1956
farò paggio. ¶ Il padre andò a prendere il maschio
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1956
sguattero, e l’indomani andò a dire al Re
9
1956
ritratto della ragazza e andò di là a mostrarlo
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1956
nel gabinetto. ¶ La Regina andò a riferire, e quel
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1956
in lagrime! ¶ – Figlio mio, – andò a dire la madre
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1956
il mondo. ¶ Partì e andò per il mondo. Le
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1956
sveglio. Quando la moglie andò per attaccargli le vipere
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1956
figlia del mercante allora andò di fronte al palazzo
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1956
via a nascondersi, e andò a confidarsi con la
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1956
niente. ¶ Maria se ne andò al mare e cominciò
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1956
stivale. Maria se n’andò al suo pollaio, tirò
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1956
fiori del mondo e andò al ballo anche lei
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1956
di Legno se ne andò in pollaio, si mise
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1956
pesci del mare e andò alla festa. Il figlio
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1956
vostre mani. ¶ La Regina andò in cucina e c
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1956
vediamo, – e se ne andò. ¶ Ma sotto alla finestra
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1956
collo e dritto dritto andò a buttarlo al fiume
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1956
alle volte! ¶ La madre andò in cantina e trovò
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1956
a darci un’occhiata. ¶ Andò in cantina e trovò
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1956
disse lo sposo, e andò avanti. ¶ Cammina, cammina, in
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1956
palazzo –. E se ne andò. ¶ Berta, filando, diceva tra
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1956
ringraziò e se ne andò tutta contenta. Da quel
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1956
una goccia di sangue andò sulla ricotta. Disse a
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1956
La Brutta Saracina s’andò ad appollaiare sull’albero
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1956
non capiva. ¶ Una mattina andò a confessarsi e raccontò
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1956
zufolo e se ne andò. ¶ Girò tutti i padroni
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1956
le lavora. ¶ Giuseppe Ciufolo andò alle terre del Re
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1956
Il vecchio se ne andò camminando sul mare. La
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1956
furono allontanati, la ragazza andò alla pietra bianca e
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1956
locande. Così una sera andò a mangiare dalla Bella
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1956
zitto dalla capanna e andò a slegare Rafanello. Si
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1956
casa. Lei se ne andò a stare nella capanna
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1956
prese il cavallo zoppo, andò al prato dov’era
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1956
a cavallo di Rafanello andò alla guerra. Il Re
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1956
il cavallo zoppo e andò alla guerra. Ma prima
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1956
un bambino. Il padre andò alla porta, a vedere
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1956
diede del bastardo. Mandorlinfiore andò a lagnarsene con la
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1956
per la porticina segreta, andò a comprarsi abiti principeschi
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1956
sì e il ragazzo andò. ¶ La balia quando lo
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1956
gliel’ordinarono. ¶ Il giovane andò prima alla grotta dalle
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1956
dalla caverna per inseguirlo. Andò avanti alla cieca, annusando
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1956
trovò un fabbroferraio. ¶ Franceschiello andò a lavorare dal fabbroferraio
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1956
metterà radici. ¶ Il giovane andò fin sulla montagna, trovò
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1956
piansero e se n’andò. I muratori erano lì
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1956
vestì da merciaio e andò sotto le loro finestre
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1956
sé il paniere e andò al palazzo reale. Entrò
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1956
il Re se n’andò un po’ consolato dall
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1956
finirono per calarla. Leonetta andò al palazzo reale col
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1956
rialzò e se n’andò tutto malconcio. ¶ Tornò al
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1956
mi vuole. ¶ Il legnaiolo andò a casa e riferì
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1956
affilando il coltello. ¶ Lei andò, provò ancora a scuotere
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1956
figli! – e se ne andò. ¶ Il fuoco si spense
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1956
buco della serratura, aprì, andò a slegare i cavalli
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1956
in testa se ne andò a casa e bussò
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1956
di mezzo una magia.» Andò avanti, ed arrivò a
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1956
fu buio, la balia andò alla carrozza della sposa
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1956
prese un rampone e andò sulla sponda. E lì
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1956
corsa. Il cuoco stavolta andò dal Re a denunziare
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1956
nella casa del marinaio. Andò a riferirlo al Re
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1956
che torno subito –. E andò via come una saetta
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1956
stima, ma ditemi come andò il fatto. ¶ – Cosa vuole
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1956
testa del suo esercito, andò alla casa del povero
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1956
cane mi darà noia. ¶ Andò, vendette il suo gomitolo
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1956
un’altra strada, le andò addosso quel cane, ruppe
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1956
il primo uovo. Poi andò in cerca d’erba
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1956
albero tutta contenta, e andò a cercare da mangiare
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1956
beve le mie uova». ¶ Andò al paese vicino e
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1956
aprire a nessuno e andò alla fiera. ¶ Erano appena
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1956
arrivata», si disse, e andò al banco dei poponi
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1956
al calar del sole, andò a bussare alla casina
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1956
oca o degli ochini. Andò alla casa di ferro
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1956
Fossero le mie sorelle!» Andò sulla strada e vide
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1956
acqua, il cestello le andò giù per il torrente
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1956
gallo voltati. ¶ La ragazza andò verso casa; ragliò l
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1956
tua sorella! ¶ La sorellastra andò, buttò il cestello in
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1956
gallo non ti voltare. ¶ Andò a casa si voltò
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1956
di vino; e Quattordici andò. A metà strada gli
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1956
mondo! – e Quattordici ci andò. C’era un contadino
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1956
cinquecento diede la morte. Andò in città e prese
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1956
tutte le persone. ¶ Giuanni andò nella macchia, e camminò
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1956
pago –. E se ne andò con una pila di
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1956
corda lunga lunga e andò nella macchia con Giuanni
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1956
fece quasi un miglio. Andò a riprendere la trottola
90
1956
prese la corsa, e andò finché trovò un pastore
91
1956
dietro. Allora il lupo andò alla canestra e mangiò
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1956
prese i ferri e andò nella macchia a tagliare
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1956
fatte, – e se n’andò. ¶ L’indomani mattina tornando
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1956
ferri e se n’andò nel bosco a tagliar
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1956
fatta, – e se n’andò. ¶ Il ragazzo a sera
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1956
il viaggio. ¶ La barca andò per laghi e per
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1956
vide un lumicino e andò là a cercar ricovero
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1956
disgraziato! ¶ Intanto l’Uliva andò di là a preparare
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1956
mortaio sottobraccio il contadino andò al palazzo del Re
100
1956
Sua Maestà se n’andò a casa lasciando il
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1956
al mattino, tutto allegro, andò per condurre via le
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1956
avrebbe trovato. ¶ Il contadino andò al palazzo reale, s
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1956
in mano se n’andò al lago senz’acqua
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1956
pelli d’animali. Giuseppe andò loro incontro, chiese ospitalità
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1956
in groppa se n’andò via e sparì nel
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1956
sogno della sua giovinezza, andò a Costantinopoli, e con
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1956
toletta. Vado a prenderla –. Andò su con gli Ambasciatori
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1956
la legna prese e andò nel forno. La figlia
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1956
per mozzo di stalla –. Andò e a quella gente
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1956
faceva cenno di salire. Andò su coi bambini, e
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1956
alla finestra del palazzo. Andò su, la signora gli
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1956
congiurati si pentì e andò dal Re a fare
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1956
a fare da cucina. Andò a caccia il fornaio
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1956
compagno. Quello che restò andò per accendere il fuoco
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1956
toccate stava meglio e andò a caccia col fornaio
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1956
a far da cucina, andò per accendere il fuoco
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1956
indomani restò il fornaio. Andò per accendere il fuoco
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1956
sellò un cavallo e andò verso i prati. Per
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1956
a pelo nudo e andò sui prati. Raggiunse il
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1956
pelo d’acqua. ¶ Fioravante andò dall’assassino e gli
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1956
uno con la pietra. Andò a domandare consiglio alla
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1956
petalo di rosa. ¶ Fioravante andò a bussare dalla Badessa
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1956
Dopo le nozze, Fioravante andò dalla cavallina. – Sai? – le
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1956
tutti i posti –. E andò in chiesa a vegliare
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1956
da ricamare. ¶ La donna andò, ma la Regina le
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1956
lattaia partì ma non andò dal contadino, andò da
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1956
non andò dal contadino, andò da suo padre quello
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1956
gli uomini di Ciciorana, andò alla stalla e trovò
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1956
a me, – disse Campriano. Andò da un macellaio, comprò
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1956
moglie e figlioli e andò per le montagne. ¶ Arrivato
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1956
quell’altra. ¶ La moglie andò e il Priore le
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1956
rispondere e stette zitto. Andò a casa, chiamò tutti
133
1956
a pranzo ed egli andò passeggiando nel giardino. Quando
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1956
si difese. Lui le andò vicino sempre di schiena
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1956
e per prima cosa andò dal nonno. Il nonno
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1956
statua. Poi il giovane andò a trovare i genitori
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1956
devo fare? – e scappò. ¶ Andò da sua zia, che
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1956
patto con le Fate andò su tutte le furie
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1956
L’indomani la bambina andò a scuola. – Allora, se
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1956
detto le Fate. ¶ Memé andò via e le Fate
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1956
Fate furono uscite, Memé andò da Prezzemolina. – Sai, Prezzemolina
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1956
lo annegasse. La vecchia andò al fiume col bambino
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1956
altra volta. Il Re andò via e lasciò la
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1956
suona, – e se ne andò. ¶ Vennero i fratelli. – Fratelli
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1956
penne e la sera andò in cima al tetto
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1956
l’Orco. ¶ L’uomo andò e lo prese il
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1956
salutò la moglie e andò via. Allora l’uomo
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1956
la mancia e lui andò. Arrivò alla locanda, ma
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1956
il pescatore se n’andò con le sue reti
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1956
il cavallo e si andò a sedere sulla spalletta
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1956
cavallo e se n’andò a un albergo per
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1956
per far bella figura». Andò, raccattò le teste mozzate
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1956
venne notte, e ognuno andò a dormire. Appena giorno
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1956
il primogenito. Lui pure andò la sera a letto
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1956
e in poco tempo andò in rovina. Di tante
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1956
ne curò. ¶ Il padre andò a Livorno, ma quando
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1956
rifatto, si spogliò e andò a dormire. ¶ Al mattino
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1956
scese le scale e andò in giardino. Un bellissimo
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1956
buonanotte e se n’andò via sospirando. ¶ Così avvenne
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1956
piè del letto e andò a dormire: e la
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1956
Carolina. Anche stavolta Bellinda andò con l’anello e
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1956
vispi che mai. E andò a dirlo al Re
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1956
in terra. ¶ Il carceriere andò di nuovo dal Re
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1956
Venne sera, il ragazzotto andò nella stanza tutta illuminata
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1956
di Buda, e Andreino andò a visitare i suoi
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1956
lui dalla Regina Marmotta. Andò all’Isola, ma quando
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1956
giorno, e Menichino s’andò a nascondere a una
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1956
conta, – e se ne andò, salutandola con cortesia, anche
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1956
latte. ¶ Menichino ringraziò e andò verso la capanna. Ma
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1956
e sei. ¶ Così Menichino andò avanti un altro pezzo
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1956
la bacchetta magica». E andò a rimetterla nel cassettone
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1956
ottenne la vittoria finale, andò a inchinarsi alla tribuna
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1956
nella brace. La bacchetta andò subito in cenere, e
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1956
sola. ¶ L’indomani Antonio andò a prendere la sposa
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1956
le restò che ubbidire. Andò nei campi con le
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1956
accontentò e l’Assunta andò con le vacche. Teneva
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1956
con la bambagia e andò a raggiungere i fratelli
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1956
quel mio bravo figlio. ¶ Andò dunque il cacciatore nella
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1956
sarebbe sposata mai. E andò subito da suo padre
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1956
tuo pettine. ¶ La sposa andò al comò, aperse il
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1956
legati ai merli. Pietro andò da uno dei bastimenti
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1956
gente si calmò e andò via. ¶ Bisogna sapere che
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1956
Al suo posto ci andò Pietro; e governava così
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1956
per non perderlo; poi andò a rifare la camera
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1956
tanto tempo. ¶ Così Pietro andò a dormire con la
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1956
orecchio. ¶ E il Re andò a passeggio con Fanta
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1956
Ma anche questa prova andò male, Fanta-Ghirò tagliò
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1956
con tre figlie femmine. Andò alla fiera e prima
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1956
si chiuse in camera andò a guardare dal buco
190
1956
Il figlio del Re andò subito dai genitori e
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1956
accordarono e l’Ebreo andò in viaggio in lontani
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1956
bambini, mangiò lei, poi andò in una stanza dove
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la cenere, e poi andò a dormire col marito
194
1956
fu giorno, la donna andò a chiamare Tabagnino. – Su
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1956
ringraziò la donna e andò via. ¶ Girò e girò
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1956
quand’ebbe ben pensato, andò dal Re e gli
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1956
dal mare. ¶ Il gobbo andò alla casa dell’Uomo
198
1956
smesso di grandinare, e andò alla finestra. ¶ – Pappagallo, che
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1956
una barba finta e andò dall’Uomo Selvatico, con
200
1956
marito avrebbe voluto sprofondare. Andò dal pappagallo e: – Che
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1956
sentire scalciare la cavalla; andò in stalla, la fece
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1956
solito si svegliò e andò alla finestra. – Pappagallo che
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1956
in una sporta e andò. – Guarda, pappagallo, – gli disse
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1956
quando l’Uomo Selvatico andò alla finestra, domandò: – Pappagallo
205
1956
Così truccato, il gobbo andò dall’Uomo Selvatico e
206
1956
più e se ne andò. Andò da una sua
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1956
e se ne andò. Andò da una sua zia
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1956
si lasciò persuadere e andò via con lui. C
209
1956
E così se ne andò. ¶ Stellina era rimasta a
210
1956
notte, e le pantofole. Andò a letto. Tutto era
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1956
le disse addio e andò via. Questa era la
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1956
le mancava mai niente. Andò a prenderlo dal cassetto
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1956
aveva l’anello e andò avanti. Erano in una
214
1956
domani, – e se ne andò. ¶ Stellina subito salì nel
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1956
insieme dal palazzo che andò subito in fiamme. ¶ Quei
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1956
casa loro e Stellina andò in India col figlio
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1956
affari suoi, e partì. ¶ Andò in un’altra città
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1956
poté dir più nulla. ¶ Andò a stare da un
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1956
lui sua moglie, e andò via anche di là
220
1956
fuori più ne uscivano. ¶ Andò in una città e
221
1956
così smaniando e lamentandosi andò via. ¶ Il Re si
222
1956
dir parola, scese e andò a trovare il padre
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1956
lasciava cantare. ¶ L’Intendente andò a prendere i quattrini
224
1956
donzelle, si spogliò e andò a letto. ¶ Sandrino aveva
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1956
sul nero. ¶ Un giorno andò a sedersi sul trono
226
1956
quella risposta, il Re andò su tutte le furie
227
1956
altra cena, mangiò e andò a dormire. ¶ Alla sera
228
1956
Alla mattina, il ragazzo andò alla vasca: la Regina
229
1956
forte, e la mattina andò a vedere la Regina
230
1956
belle cose e Sandrino andò a far colazione tutto
231
1956
prese e se ne andò da questo fratello. ¶ Quando
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1956
fratelli e se ne andò. ¶ Gira gira, finalmente, verso
233
1956
s’alzò di buonora, andò al lavoro, e cominciò
234
1956
fagotto e se ne andò, lasciandoci lo staio. E
235
1956
me. ¶ Così anche Giovanni andò dall’Arciprete, ma anche
236
1956
cominciò a mangiare. Poi andò a una casa di
237
1956
tutto allegro se ne andò a lavorare un altro
238
1956
con i cento maiali andò al mercato. Al primo
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1956
disgraziati! ¶ E l’indomani andò al mercato e vendette
240
1956
lavò il viso e andò a svegliare il padrone
241
1956
faccio morire! ¶ Il giovane andò dalla ragazza e le
242
1956
andarono al palazzo. ¶ Lei andò sotto il camino e
243
1956
in giardino, la ragazza andò sotto a quella finestrella
244
1956
pistola. E il Re andò ancora in collera e
245
1956
Il padre tutto contento andò a prenderla, andarono tutti
246
1956
un pietrone! ¶ disse, e andò a casa. L’uscio
247
1956
il calderone; l’acqua andò sul fuoco e tutt
248
1956
una parrucca bionda, e andò via col sacco. ¶ Pierino
249
1956
Dopo mangiato, il tignoso andò a dormire e l
250
1956
sua disperazione, il Re andò a caccia. Tirò a
251
1956
o no. ¶ Il giovane andò alla tomba e disse
252
1956
Pietro, e se n’andò di furia. ¶ – Avete visto
253
1956
felici. ¶ Così disse, e andò via. Arrivò in una
254
1956
ringraziamenti e se ne andò, ma a tutte le
255
1956
al fuoco. Il giovane andò alla finestra, l’aperse
256
1956
sposa al suo fianco, andò ad aprire la finestra
257
1956
era una gran consolazione. Andò a vedere se poteva
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1956
cosa si può fare. ¶ Andò su quatto quatto per
259
1956
tornarono amici come prima. ¶ Andò con loro nel palazzo
260
1956
aveva paura di nulla, andò al cimitero a vegliarla
261
1956
il giovanotto se ne andò, col braccio di morto
262
1956
fece sera, il giovanotto andò al castello nero col
263
1956
Lasciò tutto come stava, andò in cucina, accese il
264
1956
fregò le mani e andò a dormire. ¶ Al mattino
265
1956
con grandi riverenze. Lui andò in cucina, si sedette
266
1956
erano cadaveri. Se ne andò a dormire proprio soddisfatto
267
1956
meno. Il vecchio Turco andò a fargli visita, e
268
1956
Un giorno, questo Re andò a caccia col suo
269
1956
si mise in cammino. Andò finché non trovò il
270
1956
avuta in moglie. Ci andò uno con un paniere
271
1956
del Re a fichi. ¶ Andò sull’albero, riempì il
272
1956
ci restò male e andò via. Sulla strada del
273
1956
prese la lepre e andò via. ¶ Il più piccino
274
1956
dentro il sacco. ¶ Ci andò la figlia del Re
275
1956
tornò nel sacco. ¶ Ci andò il Re, vestito da
276
1956
Difatti, quando la ragazza andò per mungere le pecore
277
1956
L’indomani il ragazzo andò nello stesso posto e
278
1956
cani. Finito di mangiare andò di là e c
279
1956
per andare a caccia. Andò a caccia, e quando
280
1956
vestito da signore, e andò a casa da sua
281
1956
fondo una bella melarancia; andò per coglierla e mentre
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di contentarla in tutto, andò a legarli come lei
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e il ragazzo ci andò. Stava per spiccarla, quando
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Salì a cavallo e andò in giro per il
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io; non vi preoccupate –. Andò a cercare il Drago
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le frittelle. E lei andò a piangere da sua
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la padella. ¶ La bambina andò alla casa di Zio
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vestì da zingara e andò sotto le finestre della
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che se ne interessava, andò a farle visita. Al
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saluti! – e se ne andò. Al Re disse che
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allora, – e se ne andò. ¶ Appena la carrozza della
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paio d’occhiali, e andò a bussare al palazzo
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tre oggetti se ne andò. ¶ Dopo tre giorni, il
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Re Crin tutto soddisfatto andò a spasso per le
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al solito, Re Crin andò a sporcarsi per le
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la trovò, mangiò e andò a dormire. ¶ – Scappa prima
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di diamanti: e li andò a vendere sotto il
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quelle meraviglie, la fantesca andò a dirlo alla Principessa
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travestì da pescivendolo e andò sotto alle finestre della
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prese la cintura e andò via. ¶ Quando si videro
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torcia e se ne andò. L’indomani, il duetto
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vendicarmi». E detto fatto, andò dallo speziale a chiedere
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Presto le scriverò –. E andò via. ¶ Il giovane aspettava
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il bagno. ¶ Il giovane andò a nascondersi nel boschetto
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alzò anche il Re, andò nella stanza degli sposi
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non li trovò più. Andò in scuderia e vide
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fedele e se ne andò alla ventura. Alla sera
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niente, prese commiato, e andò via. ¶ Un giorno di
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sera venne il lupo. Andò alla casetta di Caterina
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tornò il lupo e andò alla casetta della Giulia
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prima che facesse giorno, andò al campo dei ceci
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s’alzò per tempo, andò al campo di lupini
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ci voglio provare.» E andò dal Re. ¶ Il Re
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salutarono, e il giovane andò avanti. Dopo qualche mese
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troppa paura di morire! ¶ Andò alla stalla, tirò fuori
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e la voglio sposare. ¶ Andò a casa, e raccontò
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Il giovane salutò e andò via. Appena egli fu
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con la polenta. E andò a portare il granchio
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e nuotando sott’acqua andò a sbucare nella peschiera
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e compensò lautamente. Poi andò dal padre e gli
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capito, – e se ne andò. Passò davanti a quel
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segno della croce e andò via. ¶ Cammina cammina, fu
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una casa diroccata e andò là dentro. A mezzanotte
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tredici persone, e lei andò a mangiare un pochino
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le rispose. ¶ La ragazza andò in cucina: c’era
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posso più tirare avanti.» ¶ Andò al balcone, chiamò quello
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la schiava. ¶ La ragazza andò a dormire e la
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e quand’ebbe finito andò a comprare i regali
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niente, – rispose, ma poi andò a riguardare la sua
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Scese subito a terra, andò in una bottega e
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lascia fare a me. ¶ Andò dalla schiava e le
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un anno. ¶ Il bambino andò a casa e disse
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prese e se ne andò. ¶ Cammina e cammina finché
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tiro a due: allora andò al camino e disse
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aspettava giù. La ragazza andò al camino e disse
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mancar nulla. La cosa andò avanti per un pezzo
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fratelli Grimm e s’andò codificando nella seconda metà
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e una salciccia, e andò. ¶ A mezzanotte mangiava seduto
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scialuppa e la nave andò via a tutte vele
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il compagno s’alzò, andò dal locandiere e si
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albero in un prato. Andò per prenderlo ma da
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la testa. ¶ Il giovane andò al molo, e guardava
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tre piani. ¶ Il giovane andò dal Re e si
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candela, e se ne andò con la Fata. Il
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figuri e non tornava. Andò a cercarlo e, arrivata
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del mondo. ¶ La sposa andò a girare per la
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disse, e se ne andò. ¶ La ragazza passava le
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lui, e un mattino andò a caccia. Lo prese
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di domare Rondello. Gli andò vicino nella stalla, lo
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Re. Giuanin, sempre formica, andò a passeggiarle su una
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trovò l’uovo nero. Andò al castello e lo
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La figlia del Re andò in camera dal Mago
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è sveglia. ¶ Il pastore andò; trovò la vecchia con
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era venuto se ne andò. ¶ L’indomani mattina, Naso
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sera, quando la ragazza andò a letto, Naso d
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quando Lucia s’alzò, andò subito a pettinarsi, e
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il sacco in spalla, andò difilato a casa della
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là dalla Maschera Micillina. ¶ Andò avanti così per mesi
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da mangiare. Un giorno andò la prima, e quando
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ragazze. ¶ L’indomani ci andò la seconda. Si sedé
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non ci stava più. Andò via, ma prima di
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ragazza. Il cavallante le andò a vendere e fece
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Ma la mattina dopo andò nell’orto e il
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confessore. ¶ Il ragazzo s’andò a confessare. – Rubare è
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più peccato. ¶ Il ragazzo andò nel bosco e trovò
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sua madre e lui andò in città a cercar
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pastore. Il ragazzo ci andò. Il Re gli disse
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in mano, se ne andò sul ciglio del fosso
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E il più piccino? Andò al fosso: ¶ – Rana, rana
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si fece coraggio e andò. Il Re che aveva
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gioielli. ¶ Il più piccino andò al fosso, e la
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occhi di questa figlia, andò subito a cercarle un
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così lei se ne andò sola per il bosco
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morto». La ragazza allora andò dalla Regina e le
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vestito da uomo e andò in un’altra città
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pappagallo continuò: – La ragazza andò fino a quel lume
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a andar via, e andò a un’altra città
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medico di Corte e andò in un’altra città
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di vederli. ¶ Una volta andò a lavarsi a una
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nei piatti, e poi andò a nascondersi sotto un
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cena. Per far presto andò a domandare un po
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di strano in aria. Andò in giardino e si
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un disperato. L’agnello andò vicino alla cisterna, e
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se ne accorse e andò a segnare di rosso
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l’Arciprete. L’indomani andò a trovare quest’Arciprete
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un po’ parlare… ¶ Franceschiello andò a trovarlo. – Allora, comparuccio
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vestì da monaco e andò dai pastori. – Ve’, pastori
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castrato più grosso, e andò via. A casa, uccise
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in spalla e via. Andò a casa dell’Arciprete
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mangiò neanche un boccone: andò a letto strappandosi i
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voglia di prender marito. Andò dal Favonio e gli
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ho! Ti basta? – e andò a riposarsi della fatica
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a odiare il moro. Andò a caccia con lui
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più il moro, disperata, andò a cercarlo col cane
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Il giovane se n’andò per il mondo per
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moro. ¶ E il giudice andò a vedere anche la
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la sera se ne andò a ballare. La gallina
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via, corse a casa, andò a guardare nella cesta
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Il figlio del Re andò a letto e fece
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ci rimetto. ¶ Se ne andò per conto suo, e
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nel forno. La sera andò a dormire. Quando fu
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all’orto e Cricche andò avanti. ¶ Intanto Manico d
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d’Uncino si svegliò, andò a vedere nel forno
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maiale in spalla, gli andò vicino e gli fece
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e facciamoli partire, – e andò subito a dire tutto
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un uomo. ¶ Il Re andò nell’orto con Temperino
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s’incontra qualche gregge. ¶ Andò, e piombò nel bel
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lupo, partì da sola, andò al nascondiglio e si
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bastonarci. ¶ Il povero lupo andò, ma i contrabbandieri che
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sotto i piedi e andò. Cammina di qua, cammina
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e lui se ne andò a casa facendo capriole
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poté più, e poi andò a dormire. Il locandiere
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groppa e se ne andò dalla mamma. – Apri, mamma
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Il ragazzo se ne andò. Arrivato al posto dell
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Nanni e se ne andò. Da quel curioso che
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si fermò. ¶ Tutto malconcio, andò alla locanda. – Di nuovo
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mazza e se ne andò. Arrivò a casa di
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largo largo e s’andò ad appollaiare sulle tegole
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mangiati, – e se ne andò. Pulcino subito svegliò i
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ricchi. Pulcino se ne andò a Napoli e con
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cosa buona! – Pigliò e andò a dirlo al marito
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cappuccio14 e coltello, e andò a cogliere foglie. La
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una vecchia, pigliamo quella. ¶ Andò lui in piazza, guardò
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Proverò, – disse il marinaio. Andò subito al porto, s
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Fiorita! – Si voltò e andò via. ¶ Il Re si
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e il bambino gli andò incontro e gli voleva
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da casa. Il ragazzo andò, ma non vide nessuno
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bisaccia e se ne andò. Venne notte che camminava
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di niente se ne andò. ¶ Cannelora, sebbene la ferita
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mano. Lui se n’andò, imboccando la via che
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senza poter spiccicare parola andò dietro alla ragazza. Quando
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cavallo e se ne andò. Al bivio vide l
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si fece coraggio e andò avanti. Giunse nel bosco
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di cavoli. ¶ La ragazza andò nell’orto e l
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ortolano non c’era. Andò per cogliere un cavolo
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ringraziò la fornaia e andò a casa dell’Orca
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coi baffi sparì. ¶ Filomena andò e disse tutto quel
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gli restituirono lo stoppello andò subito a vedere cos
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quando vide un marengo! ¶ Andò subito a trovare il
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ne aveva mai abbastanza. Andò, aspettò che i briganti
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non vedendolo più tornare, andò dal contadino. – Cognato mio
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aspettò la notte e andò alla quercia. Appeso ai
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rimasti i soldi. Uno andò dal ciabattino che aveva
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briganti morirono spellati. Poi andò a servire i maccheroni
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tasche e se ne andò. Come uscì, andò diritto
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ne andò. Come uscì, andò diritto all’Inferno. ¶ Degli
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speranza di Dio!», e andò avanti. ¶ Nel bosco incontrò
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Signore. ¶ L’indomani, quando andò a far la spesa
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voto che aveva fatto. Andò a parlarne al Re
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la Regina sua madre, andò a caccia da quelle
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prese la candela e andò dalla tacchina. Vide la
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Gli fece simpatia, e andò a chiederla all’Inglese
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la mangio! ¶ Il Drago andò a caccia, e la
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che volete! ¶ Il Drago andò a caccia, e Concetta
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vostri ordini. ¶ Il Drago andò a caccia. Mariuzza si
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pochi soldi, se ne andò pel mondo in cerca
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si svegliasse. Alla mattina andò a trovarla e la
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ammazzò la piccola; poi andò a strappare un’erba
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rosso e se ne andò per il mondo. ¶ Proprio
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La figlia dell’Imperatore andò sulla tomba della madre
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teneva società. La Principessa andò a sedersi nella sala
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fai quest’affronto? ¶ Quando andò a coricarsi, la sposa
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danari e se ne andò dietro all’uccello. Incontrò
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suoi pulcini. La cameriera andò a dirlo al Principe
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Vide la vedova, le andò vicino e cominciò a
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il cavallo, entrò e andò di sopra. C’era
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da ogni bottiglia. Poi andò a cercare un posto
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tornava, s’impensierirono e andò un altro a cercarlo
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e sei. ¶ Il ragazzo andò a chiamare sua madre
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e ve lo porterò. ¶ Andò nel bosco e trovò
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giorno dopo, il figlio andò a caccia col leoncino
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in pace. ¶ Il figlio andò per il latte dell
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cuocere sulla graticola, poi andò a chiamare i suoi
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gran lite, il matrimonio andò a monte. I due
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borsa di danari, – e andò a restituirla alla locandiera
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vestì da ortolano e andò a gridare sotto la
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la maledizione della madre andò a segno: in un
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due bottiglie e gliene andò a riempire una d
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si mise in carrozza, andò al palazzo, salì le
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tutto come prima. Nina andò a palazzo così bella
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1956
cose e se ne andò. ¶ Cammina, cammina, arrivò a
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uno scroscio di forbici, andò al telaio con una
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lei. ¶ Sfortuna, passo passo, andò alla riva del mare
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1956
e vieni via. ¶ Sfortuna andò al forno, trovò la
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1956
e altre cianfrusaglie. ¶ Sfortuna andò al forno. – Sorticella mia
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1956
mercante mutò fortuna, e andò in miseria. Ormai tirava
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1956
schizzò fuori e le andò in un occhio: – Ahi
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1956
e riferire. Il cavaliere andò a Palermo, cercò del
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1956
all’alba partì e andò fuori Regno. Cammina cammina
490
1956
si sente bene. ¶ Poi andò ad aprire il trabocchetto
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1956
prese un brigantino e andò a Genova prima del
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e tutto. Il brigantino andò a Venezia. Partì il
493
1956
l’ambasciatore e poi andò a trovarla. ¶ – Ma sapete
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1956
Palermo prima di lui. Andò a casa di suo
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1956
in carrozza di gala andò a Palazzo. ¶ Veniva il
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1956
porta e se ne andò. ¶ Caterina spiegò al marito
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1956
prese il volo e andò a posarsi sulla montagna
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1956
mise a pensare, e andò a trovare un suo
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e all’orologio. Poi andò da un barbiere a
500
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taschino del nuovo panciotto. Andò a casa dei padroni