Lorenzo Viani, Ceccardo, 1922

poeta, benchè avesse l’anima bruciata, non illuminata da

lo splendore della sua anima materiata di sogni immortali

nella maturità, quando l’anima sua era ormai piena

e «di quella cara anima di rosignoletto scrisse con

dell’amore nella giovine anima del poeta. ¶ Poi venne

breve. Cuore di avventuriero, anima di poeta. Nella disperata

che la sua grande anima potesse districarsi dal suo

eroico spirito»... «quella cara anima di rosignoletto»... «la tragica

Ma non si scorse anima viva. ¶ Allora vedendo appeso

Il nero è nell’anima mia, e più che

rettilinee non si scorgeva anima viva; soltanto sulle calate

dottor Paolo Mucci, viva anima di scienziato, cui sfida

il medico dalla viva anima di scienziato, l’intraprenditore

amico s’inabissarono nell’anima. Egli ci apparve grande

gli passava di sull’anima ed uscì solo nel

equilibrato; egli è un’anima eroica... eroica vi dico

Roma. Roma resuscitava nell’anima di lui tristi ricordi

fine del poeta. ¶ «L’anima mia, caro Lorenzo, non

istessa e poi l’anima che ha diritti inesorabili