Marco Missiroli, Senza coda, 2005

piccolo coltello e lo aprì. ¶ Adesso non c’era

stringendo i pugni. ¶ “E apri quelle mani! Che ci

madia accanto alla finestra, aprì lo sportello e prese

armadio, quando Pietro lo aprì per prendere il coltello

la lucertola e poi aprì la lama. Pietro stese

scattare. La portiera si aprì. Pietro la spalancò e

nell’altra. Pietro gli aprì lo sportello e lui

di legno che si aprì subito. Il corridoio adesso

arrugginito. La porta si aprì appena e si accese

piedi farfugliando qualcosa, e aprì un piccolo armadietto a

uscì dalla cucina e aprì la porta del bagno

il lucchetto e l’aprì. Ci rovistò dentro e

dorati agli angoli. La aprì: carta, inchiostro, ma non

chinò anche Pietro. Luigi aprì il primo cassetto. Il

muti. ¶ La porta si aprì, entrarono le voci. ¶ “Il

loro due ballassero. ¶ Aderita aprì la finestra e la

così bello!” ¶ Suo padre aprì l’orologio che pendeva

disse suo padre e aprì la cartella sulle ginocchia

la cartella e l’aprì. Poi estrasse il sussidiario

dove c’è pulito. Apri il coltello.” ¶ Pietro frugò

fece eccitato. Poi la aprì per intero. “Non le

porta chiusa. “Nino! Nino! Apri!” La porta non era

di legno senza fessure. ¶ “Apri, sono Pietro!” Fece il

e la busta si aprì. Solo in un punto

invece ritornò viva appena aprì gli occhi. ¶ Rimase rannicchiato

davanti all’armadio lo aprì e prese la maglietta

terra ogni cosa. E aprì bocca solo quando gli

davanti a loro. Lo aprì, iniziando a leggere a

disse grazie a nessuno. Aprì appena le dita e

all’ultimo spigolo, poi aprì di poco la porta