Paolo Volponi, Corporale, 1974

volevo. Io guardavo per aria dicendo qualche parola perché

finestra aperta veniva l’aria notturna: prima di potermi

sui nervi. Buttare in aria o buttare all’aria

aria o buttare all’aria? Credi, tu? Ricadere; ancora

del mento: aveva l’aria di star seduto, rannicchiato

con le correnti d’aria, e con i lenzuoli

Perché? – Perché ha l’aria di essere umano. – Cosa

e gli occhi per aria. E quella è sempre

sabbia, ridendo con l’aria stupida di chi allude

spalle e atteggiato un’aria compunta, mi ha mostrato

buio e anche l’aria odorava diversamente. Se muovevo

pelliccia, che non ha aria, mai, nemmeno quando si

continuava a liberarmi. Non aria, che sentivo fremere alle

fremere alle fessure; non aria fresca; fuori, fuori le

sopra ogni margine d’aria: odoravano i legni, le

piedi nudi; avevano l’aria interna uguale, stagnante e

e stavano in quell’aria di magazzino, uniti intorno

che lo contenesse. L’aria invece si allargava di

suo parlare aveva un’aria dottorale, scettica, tanto che

In realtà aveva l’aria spavalda di chi ha

indugiare, lasciare che l’aria fresca mi toccasse, che

presente. Qui c’è aria buona e un proverbio

viola, mammolone, appoggiato all’aria, che se ne va

castigat ridendo mores. L’aria stava paziente tra quelle

sul parabrezza e un’aria piú acuta s’infilava

Perché hai ripreso quell’aria da messicano offeso? Non

busto, braghe, visiera ogni aria fatica e ansia. ¶ Mi

e solleva la stessa aria sottile dagli oggetti domestici

il 22°… – disse con l’aria di Rosina dal Barbiere

un aeroporto con l’aria che si mette a

era il sole. L’aria era tersa. La mia

il settimo resterà per aria: è una trovata che

camera da letto. Aveva aria a sufficienza e anche

averlo determinato. Guardò per aria l’uniforme tendone del

in lui una triste aria allusiva. Controllò il bicchiere

soffi che rimanevano per aria come per devozione. Suonavano

tegole suonavano schiarendo l’aria e il pavimento di

che aveva trovato nell’aria o in qualche vaschetta

ci sarà piú? ¶ L’aria oleosa e vibrante di

tirava grandi sorsate d’aria che alla fine gli

transizione staliniana con l’aria di non sapere quale

verrà dissolta da quell’aria vittoriosa. Adesso è freddo

che hanno già l’aria di sapere quando sarai

tu hai desiderio di aria nuova tra i denti

tuo giardino-fumetto con aria piú marziale, magari diretto

di Ghislanzoni. Con quell’aria da re del circo

fianco per far entrare aria e per guardare. Tirò

ebbe il sollievo dell’aria notturna. Con due salti

solo qualche spiffero d’aria, dannoso, molto dannoso alla

piú spazio e piú aria, che prima dell’alba

cani e riempito l’aria di antracite. ¶ – Ecco il

leggero; qualcuno guardava per aria con un pensiero non

la prima mossa. ¶ L’aria intestinale del cinema preparava

cominciato presto. ¶ La stessa aria intestinale abbatteva Aspri e

l’odore di quell’aria, lo sentiranno gli altri

alzandosi in piedi con aria d’ispirato davanti al

con le correnti d’aria del cielo dentro e

giungere in fondo l’aria già mi sfidava. Chiudere

parte del mare. ¶ L’aria mi scoprí e il

guance accese da quell’aria astrale, per precipitare su

giovani, i portoni, l’aria, i suoi refoli bizzarri

Vibravo piú di quell’aria mentre sentivo che appena

capitato bene. Qui l’aria è buona, il cielo

massima in linea d’aria del rifugio) tutte le

laterale, come se l’aria fresca dovesse confermarlo e

libero di respirare quell’aria. ¶ – Ognuno ha reazioni diverse

chilometri in linea d’aria. Laggiú dentro, dietro ogni

dietro le siepi. L’aria si fece piú umida

resta di una vecchia aria di sud-est, scirocco

uguali mentre si va. Aria! E si sale. ¶ – Non

non scendo, ma l’aria fina della Cesana mi

finestra. Aprire e bere aria, sputare sul dolce fratello

ancora scure, ma l’aria era meno pungente. Aprii

soffice bianco sopra un’aria che io non sentivo

con uno spicco dall’aria fiabesca. L’ingresso era

verso la corrente d’aria per sparire presto all

il fosso con l’aria umida che entrando dall

toccati dal cambiamento d’aria, merli, fischiatori a comando

albero e segna per aria l’idea, mia e

chiudono in fondo, con aria di tortura, il loggiato

da dormire prima dell’aria dell’Acquarossa, del ronzare

le mura da un’aria meno fredda della sera

con la bocca per aria, malamente socchiusa: ma sono

sono qui per l’aria; no. Non sono qui

disse Imelde. – Non è aria da neve, e i

dissi, – e anche un’aria piú buona. ¶ Intanto pensavo

fummo sull’altipiano. L’aria molto acquosa ovattava le

basso. Se non cambia aria, una foschia cosí può

piccola, sempre piú nell’aria, come una vetrinetta. Mi

dei calzoni tesa dall’aria che saliva dallo splaxa

caricava ogni rumore, ogni aria che si muovesse o

eccessivi il profumo dell’aria e il garbo del

un’altra dose di aria pura, da buon scolaro

km in linea d’aria, sotto un monte che

che aveva tutta l’aria di essere lí da

burocrate, e con quell’aria marina che veniva a

occhiali, barchetta, fucile ad aria compressa ¶ una tuta da

corti e proprio l’aria da lottatori. Infine, quella

apparire silenzioso, benigno: l’aria, che quaggiú è anch

prima persona con un’aria che suona, poi aggiungevo

regime e con quell’aria buona, altri due secoli

da intellettuale con l’aria di uno che stesse

molto calda, con l’aria consumata. Imelde si sedette

ala mi bastava l’aria che veniva d’impeto

barriti, sventole delle mani, aria che corre di qua

occhi: che corre, l’aria di qua e di

che non ha l’aria di essersi perduto per

e l’innalzò per aria, come se volesse fargli

sua luce, la sua aria, la sua neve; e

per una boccata d’aria dopo la fatica, ancora

da vecchi nidi. L’aria lo raggiunse da quei

aveva bisogno di piú aria ormai che un’ondata

piazza a guardare per aria insieme con quelli che

quei due palmi d’aria tra la faccia e

di legno aveva l’aria del suo terreno e

si rivelavano trappole. L’aria, solo l’aria pettinata

L’aria, solo l’aria pettinata e quieta, viva

viva anche dentro; l’aria che l’avvertiva, che

gli avrebbe sempre dato aria, spazio e silenzio. Fuori

il mistero e l’aria. La malva stringe e

la finestra per cambiare aria. Vide le malve cosparse

quanto piú vera l’aria arruffata. Aveva scelto un

soglia, la mitezza dell’aria aperta. ¶ La mattina seguente