Domenico di Giovanni, [Sonetti], 1449?

meco, ¶ Perch'una siepe avea messo le corne. ¶ E

fondo d'un tamburo, ¶ Avea 'l cervel del calamajo

Perch'un frate l'avea posto a piuolo. ¶ E

un soldato, ¶ Perch'egli avea bevuto vin restìo. ¶ E

A un che n'avea più, che non ha

Orvieto, ¶ Mancò sol, perch'avea bevuto aceto. ¶ XC ¶ Il

onore ¶ Del raviggiuol, ch'avea giallo il colore, ¶ Disse

piena. ¶ Monte Morello s'avea cinto il basto ¶ Mostrando

Un topo, ch'io avea sotto l'orecchio ¶ Forte

tolte a chi l'avea, ¶ Come cantaron già le

e' legato delle stinche, ¶ Avea imparato legge in un

ora ti specchia, ¶ Rasa avea la coda, e d

vecchia, ¶ E 'n bocca avea un manico di secchia

secchia, ¶ Che mezzo l'avea roso per la fame

per la fame; ¶ Rotto avea il dosso, e scorticato

cul per la vettura avea vermiglio. ¶ Tre quarte d

scienza ¶ Apollo tanta nebbia avea compresa ¶ Facendone le Muse

divino, ¶ Che 'l tallo avea in man di quel

provò che me l'avea renduto ¶ Onde convenne a