Domenico Starnone, Fare scene, 2010

età di ventiquattro anni. Aveva ancora tutti i capelli

metteva il meglio che aveva, mutande e sottana senza

a quel modo perché aveva la faccia tutta lacerata

attenti a quell’uomo, aveva detto mio padre. Ma

ne ricevevo solo umiliazioni aveva l’unico merito di

scarpe. ¶ Mia nonna intanto aveva trovato i posti con

l’aiuto del pizzicato, aveva fatto sedere i miei

di mio fratello, che aveva l’argento vivo addosso

girano? Forse me l’aveva detto mio padre indicandomi

ero nella carlinga, che aveva esattamente le apparecchiature di

si sia capito, mi aveva addestrato al cinema fin

un vocabolo molto promettente, aveva dentro sia il film

che, poiché il filmluce aveva bisogno del buio in

sperone e perché non aveva niente addosso? Cos’era

era un vinchestèr, perché aveva quel numero? E quel

di Tex Willer, che aveva anche lui una bellissima

di Geppe e mio, aveva deciso all’improvviso, con

che mi riguarda non aveva funzionato. Jane indubbiamente mi

entusiasmava Tarzan, né quando aveva il corpo massiccio di

Johnny Weissmuller, né quando aveva quello muscoloso di Lex

era nero. Ce l’aveva con Anna, cioè la

cioè la Mangano. Non aveva tollerato che se la

fatto non ce l’aveva con quella bellissima attrice

ciò che Silvana Mangano aveva fatto a Raf Vallone

da donna che lei aveva in lavorazione, e salire

amato molto. ¶ Mio padre aveva visto Il cucciolo con

sul tavolo della cucina aveva un destino felice – aderire

cowboy funzionasse; lui invece aveva miracolosamente ricavato come era

po’ di soldi, Geppe aveva avuto la scarlattina senza

capitano Hornblower che mi aveva colpito moltissimo. Io ero

madre, come mai l’aveva comprato: era un regalo

tutto l’apparato, tanto aveva imparato subito e sapeva

C’era uno che aveva un paio d’anni

storto ma lui non aveva niente di storto, a

anomalie. Chi ce l’aveva un padre come il

nostro? Chi ce l’aveva una madre come la

vedeva tanti film? Chi aveva il cinema nel corridoio

parte mia nonna che aveva sposato giovanissima un operaio

in pochi anni – e aveva cominciato a dimostrare a

artista. ¶ Mia madre gli aveva creduto subito. Lei, che

sotto i dieci anni aveva cominciato a lavorare come

guantaia e che poi aveva imparato a fare la

sarta, una volta sposata aveva cercato di essere all

automobile, lui che non aveva ancora preso nemmeno la

arte, bravo. Mio padre aveva appena saputo che non

scialo che mio padre aveva con i soldi. Un

un uomo sorprendente. Non aveva mai mostrato particolare interesse

che il sindacato gli aveva commissionato, dove il ferroviere

incantava tutto ciò che aveva a che fare con

ora, dopo il proiettore, aveva comprato una macchina da

una lite, scoprii che aveva anch’essa un difetto

i venticinque anni che aveva più di me, gli

me, gli sforzi che aveva fatto per cavare un

finestra che lo sceneggiatore aveva aperto scrivendo: vedevano cioè

leggeva Pippo, la donna aveva appena impersonato una memoria

Se no che senso aveva immaginarsi i film? ¶ Guardando

che visto frontalmente non aveva niente in comune con

che a diciotto anni aveva cominciato a lavorare nelle

Era contenta, disse che aveva un nuovo lavoro per

un suo assistito che aveva già diretto La vita

sempre impegnato e lei aveva pensato a due o

altro. Visto poi che aveva accennato a Nello, decisi

nato a Bordeaux che aveva abbandonato il suo paese

si ricordava se mi aveva detto che l’idea

Ma poiché sul momento aveva mille guai da affrontare

per segno. Lui, che aveva una sua fierezza – l

l’unico film che aveva fatto, sei anni prima

manifesti di film che aveva realizzato e un David

David di Donatello che aveva vinto, foto sue da

diceva che il serial aveva molto esagerato, alle Poste

sul piano artistico, e aveva necessità di dirigere un

e il produttore: Nello aveva bisogno, per la realizzazione

forse no: l’attrice aveva un’altra offerta prestigiosa

lei perché Nello ci aveva fatto un dispetto. ¶ Io

infatti è uno stronzo – aveva detto no alla regia

contava solo quello che aveva immaginato lui; io cercavo

si girava quello che aveva immaginato lui, avremmo fatto

di darsi alla regia, aveva cercato di fare l

del cinema che mi aveva colpito da ragazzo, da

serie sui postelegrafonici l’aveva fatta per Mediaset, mentre

erano gli amici che aveva alla Rai. Il suo

il rettangolo dello schermo aveva tagliato via dalla memoria

moglie (la quale infine aveva accettato la cosa) per

sua vita, mormorava che aveva fatto crescere i suoi

il film che Raggalli aveva fatto sei anni prima

sviluppo, l’operaia soprattutto aveva urgente bisogno della sensibilità

le convinzioni che ci aveva esposto in passato, sbottò

ai suoi malesseri consueti aveva aggiunto l’influenza e

la sua mano sinistra: aveva una macchia gialla sul

contro Vincent che gliel’aveva attaccata. ¶ «Pensa», mormorò mentre

più sostanziose: l’operaio aveva sempre amato la danza

affari promettenti dentro cui aveva inserito clienti che rendevano

sotto sotto lei non aveva nessuna fiducia, forse a

Nello, quella che l’aveva lasciato proprio mentre lui

me) che Alda l’aveva presa nella sua prestigiosa

la sceneggiatura, Nello le aveva dato tutte le stesure

lesse negli occhi cosa aveva in mente, s’accese

era mostrato contento, ma aveva anche telefonato davanti a

per ragioni sue e aveva ascoltato catatonica, ma poi

ascoltato catatonica, ma poi aveva risposto: sì, va benissimo

Si sa che Nello aveva ridicolizzato quella scena – «Bravi

sua idea. La nonna aveva una gatta. ¶ «Non ha

Del resto che importanza aveva. Ormai ero pieno di

diventare insostenibile. Lei non aveva esperienza, ma si fidasse

la telecamera di Raggalli aveva registrato; la stesura finale

pur essendo fluida, efficace, aveva sopraffatto quel materiale con

No. ¶ La ragazza semplicemente aveva un talento straordinario nel

forse anche alla mia. Aveva saputo fornirci al meglio

proprio così che ci aveva convinti: dandoci quello che

in Inghilterra. ¶ E Susi. ¶ Aveva tanta stima di me

era arreso, pover’uomo: aveva rinunciato alla separazione dalla

a casa; ma – mi aveva confidato sempre per telefono

La funzionaria che ci aveva dato tristemente l’ok

che il nuovo funzionario aveva letto il nostro testo

il nostro testo e aveva detto che era un

facce che il regista aveva già scelto; niente richieste

consultata da Raggalli: le aveva fatto tre telefonate e

e alla fine le aveva detto: venitemi a trovare

per una notte. Alda aveva troppo da fare per

stelle dentro cui ci aveva sistemati la segretaria di

arte i luoghi comuni, aveva fatto più danno che

ridicolo. Il tempo gli aveva strappato di dosso tutto

del resto che importanza aveva. Contava solo il taglia

più un bambino lagnoso, aveva i toni di chi

significava che non mi aveva mai giudicato una persona

recuperò il tempo che aveva sperperato e finì il

fiducia che mesi prima aveva imposto al produttore dopo

davanti a un monitor – aveva lavorato insieme a Robby

andando le cose. Nello aveva sostituito Robby, il montatore

di sua fiducia; quindi aveva detto a Raggalli di

il film. Raggalli, che aveva i nervi a pezzi

Scoprii che Susi l’aveva visto e l’aveva

aveva visto e l’aveva trovato bellissimo. ¶ «E a

a Nello, che l’aveva rimontato, e a Raggalli

ambasciata francese, al quale aveva fatto vedere in segreto

della grandezza di Raggalli – aveva visto sia il film

lo amava più, non aveva mosso un dito per

che si stava adoperando, aveva subdolamente remato contro; d

solo posto vuoto. Susi aveva un abito rosso che

vicina. Che vita disgraziata aveva avuto quel pover’uomo

anni che il filosofo aveva passato in prigione dentro

doppio di lui? Cosa aveva fatto di narrativamente rilevante

espose il piano che aveva escogitato: qui, di notte

che era un carciofo aveva vinto la coppa, e

secondo lei non l’aveva appoggiata abbastanza. Passò a

e quella in cui aveva capito che era bella

forte col fratello, quanto aveva studiato per diventare fisioterapista

in genere non truccata, aveva la potenza di un

costruito sull’idea che aveva della pittura. Ricordo con

che Susi a tradimento aveva raccontato a Nello la

visto che Nello le aveva detto dai una mano

quattro e quattr’otto aveva travisato tutto il nostro

il nostro progetto e aveva scritto dieci cartelle che

un film su chi aveva deciso di abolire FINE