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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «aveva»

nautoretestoannoconcordanza
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come papà!» Non gliel’aveva detto Max di saper
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sorprese Max che li aveva raggiunti con Alice. «Oh
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gesto che Max gli aveva visto fare centinaia di
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le strizzò l’occhio, aveva capito: «Gilardi». ¶ «Oh, avvocato
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Alla reception, arrivando, Gilardi aveva chiesto di addebitargli la
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continuava a ripetermi che aveva cose importanti da dirmi
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lo sguardo Margaret, che aveva appoggiato la testa allo
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mia madre». ¶ «Non tanto». Aveva aperto gli occhi e
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odiava? Che male le aveva fatto?» ¶ Ci pensò solo
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Perché mio padre… John, aveva sofferto per causa sua
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quell’intruso che mi aveva rovinato la vita. E
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vedere che gli somigliavo». ¶ «Aveva degli occhiali neri?» ¶ «Sì
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Il dottor Vicentini gli aveva fatto pervenire, su sua
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perché uno dei proiettili aveva colpito il cuore. ¶ Questo
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senza mira precisa: uno aveva colpito il cuore, uno
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in quest’ordine. Chi aveva sparato era spaventato e
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era spaventato e forse aveva sparato a occhi chiusi
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fotografie che Giacomo gli aveva portato dall’America, Amanda
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e all’uomo che aveva amato più di un
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papà’. La Resnati le aveva detto che era la
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riguardò le carte che aveva davanti. Rilesse le note
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sua madre, di quando aveva la relazione con il
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E poiché la donna aveva assentito abbassando il capo
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Raccolse la borsa che aveva appoggiato in terra, accanto
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Sempre così…» ¶ Giuseppina Resnati aveva preso la borsa e
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un movente: la Resnati aveva tutto da perdere con
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che durante la discussione aveva sempre taciuto, mosse appena
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di Olga, salatini che aveva cucinato Brigida: perché a
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mi dispiace… lei ci aveva assicurato che quello che
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di tutti i colori. Aveva fatto togliere la vetrata
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tenuta di famiglia Olga aveva fatto spedire a casa
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prendere un pacco che aveva lasciato nello spogliatoio. Semplicemente
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resto della casa che aveva appena intravisto passando. Librerie
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giorni da quando l’aveva salutata in studio. «Come
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tolto la sciarpa che aveva annodata al collo e
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di una volta…» Laura aveva alzato la voce emozionata
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la Sicilia che non aveva mai conosciuto. ¶ «Non eri
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Dalla Sicilia Max le aveva portato una cesta di
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riappacificato con la Sicilia. Aveva ragione mio nonno: la
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regali, degli amici che aveva incontrato: le piaceva Ludovico
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occhi al palazzo che aveva di fronte. «Ma è
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Max piace, vero?» ¶ Liciuzza aveva preparato la camera degli
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era quello che Max aveva sperato. Lasciò che piangesse
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della colazione che Liciuzza aveva preparato con più cura
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più cura del solito. Aveva disposto la cafettera davanti
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della poltrona e l’aveva abbracciata alla vita. «Mammina
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condizioni? Quali pensieri? Ne aveva? Che cosa ricordava di
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Di quel padre che aveva amato sino al punto
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anni?» ¶ «Sì, me l’aveva detto». ¶ «In quale occasione
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occasione in cui mi aveva raccontato dei due pezzi
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Resnati per alcuni minuti. Aveva foulard e occhiali esattamente
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materiale che Aziz gli aveva portato dalla sua missione
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va’…» ¶ Riunione rapida: Gilardi aveva già visionato da casa
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piano. Era come l’aveva voluta, com’era stata
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i quadri che gli aveva regalato suo padre rimessi
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di Matisse che gli aveva regalato Elena. ¶ Forse fu
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a quella vita che aveva dimenticato e che era
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regalo, ma sicuramente ci aveva pensato Paola. Sarebbe andato
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una donna come non aveva amato mai, di questo
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Quel bimbo che lei aveva tenuto per sempre, perché
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cappello, sotto il velo aveva legato allo chignon un
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Anche Lilli dal Kenia aveva inviato un regalo e
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inviato un regalo e aveva voluto che la cappella
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a casa loro; Paola aveva mandato di rinforzo Domenica
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Giacomo; ma non l’aveva perso, era lì. E
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campane proprio dietro casa. Aveva protestato, e già da
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regalo che Paola gli aveva attribuito per far sentire
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poiché con gli anni aveva perduto l’udito, quello
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dottore sembrava tranquillo. Laura aveva accostato al letto una
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te lo dice lui. Aveva in mano un fagotto
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un telefonino. Che bisogno aveva di tutta la messinscena
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in faccia?» ¶ «No, signornò. Aveva una cosa verde in
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destra e a sinistra aveva porte decorate con i
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con piattini e cucchiaini, aveva appoggiato la teiera su
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attimo perplessa, forse non aveva voglia di rispondergli. ¶ «Non
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la visione pessimistica che aveva su tutto, specie su
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quella mossa per cui aveva dovuto abbandonare il processo
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la sua cliente gli aveva rivelato e che riguardava
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studio. Di quando le aveva detto, per spaventarla: ‘Io
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io, avvocato’. ¶ Da allora aveva imparato che quella ragazzina
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che quella ragazzina timida aveva una forza di volontà
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Durante quegli anni Laura aveva fatto l’esame da
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su alcuni fogli che aveva in mano. «Perché l
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minuti?» Senza rendersene conto aveva alzato la voce. ¶ «Stia
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l’arrivo dell’aereo. Aveva scelto quello che voleva
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Se vuoi». ¶ La signorina aveva intanto aperto un sacchetto
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La terrò sempre…» Ora aveva bisogno di ridere per
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nuovo». ¶ «Ho capito». Intanto aveva preso i due sacchetti
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già sotto le coperte. Aveva fatto la doccia ed
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la ricordava, come l’aveva ricordata in tutti quei
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con cura, come le aveva insegnato Paola. Liciuzza aveva
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aveva insegnato Paola. Liciuzza aveva preparato la pasta alla
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la tripla veretta che aveva al dito, così nuova
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pentito della frase che aveva appena pronunciato. ¶ Olga guardò
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le palpebre, non l’aveva mai fatto. È la
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anche a Dick, che aveva finalmente ritrovato il suo
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sembrava tutto chiaro. Lei aveva indicato la portafinestra che
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Milano, in quel bar, aveva preso parte alla conversazione
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rimasta in silenzio. ¶ Non aveva fatto domande. Gli occhialoni
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Insieme a Ricky Russo aveva un processo in corso
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Dovremo avere pazienza». ¶ Intanto aveva telefonato a Luciano De
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capire che cosa Gilardi aveva in mente per il
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di me?» E Max aveva riso. ¶ «Lei era innamorata
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terrazzo la ossessionava. Ne aveva paura. E, dato il
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sottinteso più profondo, che aveva radici nell’amicizia, nella
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in un affetto che aveva dimenticato la passione. ¶ Luciano
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Erano le notizie che aveva chiesto in America, sulla
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lo conosceva Cataldo gli aveva detto di no, che
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parlare in studio perché aveva molto materiale da sottoporgli
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tutti i colloqui che aveva registrato a Milano, su
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così gli occhialoni che aveva descritto quella ragazza a
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caso. Sul tavolo Giacomo aveva aperto diverse foto di
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quella portafinestra che nessuno aveva notato…» ¶ «E te l
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perché lei non mi aveva voluto. Io non ero
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che suo padre le aveva raccontato che il barone
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Milano, e che l’aveva licenziato quando lei aveva
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aveva licenziato quando lei aveva due anni». ¶ «Ma l
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da lui e che aveva imparato a ragionare al
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queste innocue rivalità interne: aveva due splendidi avvocati, in
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accorto che il ragazzo aveva metodo, rigore, coerenza. Avevano
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sveglio: senza troppe domande aveva capito perfettamente di che
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visto poteva essere questa? Aveva il foulard e gli
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vedere?» Dalla sacca che aveva depositato in terra tirò
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si era alzata e aveva sollevato da terra la
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guardò sorpreso: di colpo aveva perduto la sua aria
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Ma lo sa che aveva persino un impermeabile con
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poco interessante: la polizia aveva escluso l’intervento di
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casa della sorella. Non aveva avanzato né obiezioni né
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obiezioni né dubbi, come aveva fatto Bianca. Si era
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Non voleva essere riaccompagnata, aveva alcune commissioni da fare
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del figlio, di come aveva incontrato Gilardi e di
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come l’avvocato gli aveva cambiato la vita. ¶ «Tutti
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puntigliosamente di quali informazioni aveva bisogno, spiegandole le ragioni
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una nota dell’agenzia aveva saputo che il suo
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e orari in rosso. ¶ «Aveva ragione, avvocato, ha visto
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visita che Aziz gli aveva fatto trovare sul tavolo
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intanto si era seduta, aveva liberato i capelli da
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berretto di lana e aveva slacciato il cappotto di
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scolaretta. Forse Vicentini le aveva consigliato di moderare i
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abitava?» ¶ «No». ¶ «Sapeva che aveva lavorato per l’azienda
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Sì, papà me l’aveva raccontato». ¶ «Come mai? Le
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dopo di lui?» ¶ «Mi aveva raccontato la faccenda dei
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pezzi che quel signore aveva trovato superflui in uno
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di lui? Sapeva che aveva diretto l’azienda di
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della propria vita, che aveva sempre evitato di analizzare
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ne scoprì alcune che aveva sistemato coperte sul tavolino
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soldi che Gilardi le aveva dato attraverso il tavolo
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Ermeline Sarli, e ora aveva bisogno di lui. ¶ «Facciamo
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riconobbe. Era alta, magrissima: aveva gli occhi di sua
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conosciuto. Mio padre mi aveva raccontato la storia dei
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c’era qualcuno che aveva ragioni per odiarlo». ¶ La
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per odiarlo». ¶ La ragazza aveva intanto versato della spremuta
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bordati di rosso che aveva appesi al collo. «Questi
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alla bocca. Ma non aveva bevuto un sorso. «Ne
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idea che odiasse chi aveva fatto morire di dolore
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e geniale che lei aveva amato come un padre
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Gilla Floris sia colpevole? Aveva il movente, l’arma
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Lo odiava perché l’aveva abbandonata». ¶ «La Floris aveva
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aveva abbandonata». ¶ «La Floris aveva nove anni, Santino. Nove
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il tempo – che l’aveva ingobbita e resa fragile
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corto lo zio. Che aveva fretta di veder portare
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del barone, quello che aveva la tenuta in Toscana
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stare. Lei era picciridda, aveva diciotto anni… Lui fu
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principessa è morta non aveva fatto testamento: ed era
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A Nuccio, che pure aveva una figlia, niente». E
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sbaglio, alla tempia. Come aveva visto fare in un
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Gilardi si accorse che aveva una pupilla scura e
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rude e scontroso che aveva sposato. Le sorrise, invitando
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Gilla amava suo padre, aveva una specie di venerazione
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di suo padre? L’aveva aperto?» ¶ Guardò furtiva la
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voleva vederla lo rispettava… Aveva una testa anche quella
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ero ancora sposata, Gilla aveva tre anni, più o
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È un’idea che aveva da tempo, e ora
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madre di Olga che aveva sistemato nel suo garage
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baciò sulla fronte, come aveva sempre fatto. «Tutto bene
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lei conosce Paola. Ci aveva detto di non dire
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Ti ricordi? Direi che aveva ragione. Anche se un
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in salotto, che Paola aveva migliorato con nuovi tessuti
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americana». E rideva, come aveva sempre riso. ¶ «Andate in
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Per tutto il pranzo aveva evitato di nominarlo, e
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a Milano, lui evidentemente aveva dormito da solo. ¶ La
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con la testa. Max aveva quell’età. ¶ «Hai ragione
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avvertire che il professore aveva finito la visita e
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piangessi. Perché lei non aveva mai saputo come si
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guardare l’increspatura che aveva provocato sulla superficie. Si
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come quelli di cui aveva parlato quella Bianca, a
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in macchina con Laura, aveva cambiato umore. «Procedi con
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se questa bella famiglia aveva ragioni per odiare il
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odiare il barone». ¶ «Ne aveva, secondo lei? Questi sono
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un sussurro, aggiunse: «Olga aveva in macchina un paio
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pugni. ¶ Era stata lei. Aveva il coraggio e la
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sulla questione dell’eredità. Aveva il movente e l
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quel naso dritto che aveva ereditato da suo padre
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Devo consentirmi qualche dubbio: aveva ragione di odiare suo
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rendendosi conto che l’aveva capita. «Dopo, se hai
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con papà: zio Nuccio aveva avuto una liaison con
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quando zia Linda l’aveva scoperta – perché gli uomini
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Zia, come?» ¶ «Zia Linda aveva due sorelle, zia Bea
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Ciao, non ti muovere!» Aveva urlato, perché Gilla capisse
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perché Gilla capisse che aveva davvero voglia di incontrarla
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cotone a quadretti, e aveva nel sorriso una certa
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uno dei bar che aveva i tavolini fuori. «Posso
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che morisse. Non mi aveva detto niente, ma era
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È morto di quello. Aveva ottantatré anni ed era
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o nelle stalle, ora aveva il mento che le
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allora, Olga De Brusset aveva la gola chiusa. Strinse
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che la zia l’aveva chiamata perché aveva un
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l’aveva chiamata perché aveva un pacco di foto
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di famiglia che le aveva lasciato il nonno e
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un pacco che le aveva lasciato il nonno, così
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camicia bianca che gli aveva servito il caffè al
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ora. Da stamane. ¶ Olga aveva raccolto i suoi vestiti
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corpo della donna che aveva sempre desiderato. Forse l
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sempre desiderato. Forse l’aveva cercato, senza intenzione, in
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tutte le donne che aveva conosciuto. Quello era l
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Ciao papà…» ¶ Perché l’aveva chiamato papà… che cosa
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chiamato papà… che cosa aveva capito? Lo faceva qualche
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proprio quella sera l’aveva chiamato papà? ¶ Venti ¶ La
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di statura e grassottello, aveva avanzato l’ipotesi di
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ma il barone l’aveva subito zittito. ¶ «A parte
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sono?» ¶ La madre, che aveva taciuto per l’intera
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era assolutamente sicuro. Non aveva mai tradito Elena. Costanza
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la ragazza che gli aveva dato due figli. Una
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questo era certo, non aveva mai amato, volendole bene
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che senza complessi gli aveva dato un bacio sulla
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che si scusava, ma aveva il massaggio. ¶ «Be’, ci
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quella parte». ¶ «Zio Nuccio aveva buon gusto». ¶ Nel bar
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ricordò quello che gli aveva detto la Resnati: lì
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ha fatto segno: due. Aveva due figlie? Rideva, come
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la aprì, e come aveva fatto lui mise dentro
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recuperare il tempo che aveva in parte perduto. ¶ Ventitré
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già arrivato…» Mentre parlava aveva dato un’occhiata ai
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borsa a tracolla. E aveva sorriso. ¶ «Gilardi, sei tu
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duro che inizialmente l’aveva sorpreso. Stava impartendo ordini
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stanze? E perché Gilla aveva arrotolato i materassi, sapeva
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tuo zio». ¶ «Zio Nuccio aveva un’altra figlia, oltre
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un’assassina». ¶ Gilardi l’aveva costretta a sdraiarsi sul
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scrivania, devo lavorare». ¶ Le aveva sfilato le scarpe, aveva
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aveva sfilato le scarpe, aveva spento la luce e
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calice che il cameriere aveva preparato per lei, e
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fenomeno nel suo genere. Aveva uno studio dove andavo
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socia. Gilla sapeva disegnare, aveva gusto… non come lui
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La rabbia è che aveva talento, ma una scalogna
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sono pronte, Gilla le aveva fatte prima di sentirsi
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Mi diceva che cosa aveva sognato, o glieli davo
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la pagava?» ¶ «Quando li aveva. Faceva debito, poi arrivava
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Qualche cosetta, quando non aveva i soldi, vero Iris
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sì con la testa, aveva capito. «Grazie, e scusate
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che in quella faccenda aveva vinto lui. ¶ Gilardi si
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dal banco. ¶ «Sì, non aveva fortuna. Qui ne hanno
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d’altro. Dicevano che aveva tentato di ammazzarsi, invece
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la donna perché non aveva tenuto la bocca chiusa
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lei beveva, che non aveva soldi, che era triste
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Con la vita che aveva, non è che la
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vita grama che le aveva lasciato? Tutti hanno ipotizzato
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del centro che non aveva mai frequentato, tra i
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una signora che non aveva notato gli si accostò
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sorrise. ¶ Non era bella, aveva un viso comune animato
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azienda, a Boston, e aveva chiesto di parlare con
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ricordato di lui. Ci aveva lasciato il suo indirizzo
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era abituato, non l’aveva mai fatto. A noi
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mai fatto. A noi aveva raccontato di sua madre
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scrivere, disegnare e non aveva mai dovuto lavorare. Sorrideva
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che abbiamo cercato insieme: aveva un gusto raffinatissimo e
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scusi se la interrompo. Aveva mobili e quadri di
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la verità, infatti. Nuccio aveva un altro fratello, non
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che era il maggiore, aveva mantenuto il lusso dei
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Amanda, mia figlia, non aveva ancora due anni. Nuccio
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guardava parlare concitata, gesticolando. Aveva un fisico asciutto, abituato
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alla porta. ¶ Strano, pensò: aveva appeso alla maniglia il
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che Clelia Sori gli aveva suggerito, capì le perplessità
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signor barone. Caspita, pensò. Aveva indossato giacca e cravatta
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disse all’autista, che aveva già aperto la portiera
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macchie di colore, che aveva visto altrove. Le cime
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dell’altro che gli aveva ceduto tutto. Perché? Non
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Il barone gli sorrise. Aveva una bella faccia segnata
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dettagli quello che gli aveva detto, in massima sintesi
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Mia madre spendeva molto, aveva una casa e una
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niente di quello che aveva andasse perduto. Lei ogni
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tappeti, libri… mio padre aveva una biblioteca straordinaria che
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poi è morto. Gilla aveva nove anni e stavano
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suo padre da quando aveva nove anni. Olga, la
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qui, come una figlia. Aveva il mio cognome… ancora
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che mia moglie mi aveva chiesto di darle in
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regalo. Capisce che testa aveva? Le ho detto di
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né sentita. Per fortuna aveva cambiato cognome, quando era
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dove il barone gli aveva indicato che lo stava
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uno stanzone bianco che aveva l’odore della farina
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su due righe che aveva scritto. «Aspetti! Una volta
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pugno il gufo che aveva appeso al collo. «Me
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portone della casa dove aveva vissuto quello che ormai
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stretta che al fondo aveva una finestra chiusa da
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arrivati». ¶ Il salone che aveva davanti era grande e
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afferrato la pistola che aveva con sé, ha teso
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gassata?» ¶ «Come viene, grazie». ¶ Aveva un piccolo frigorifero oltre
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casa all’inizio l’aveva comperata l’americana, si
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era un vero signore. Aveva persino un bastone con
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spazzar via quello che aveva appena detto. «Be’, dov
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almeno venticinque. Il barone aveva sessantasei anni, quando è
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Resnati ¶ Giuseppina Resnati, come aveva previsto l’ispettore, fu
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la casa?» ¶ Gilardi le aveva telefonato dalla sorella, a
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ora, domani?» ¶ La signora aveva fretta. «Scelga lei». ¶ «Allora
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quella casa, lei l’aveva appena comperata e si
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le dico…» ¶ «Quanti anni aveva?» ¶ «Ventitré, era il mio
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la madre del barone aveva i capelli rossi. Anche
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il racconto che gli aveva fatto la custode: il
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potevo sistemarmi. Il barone aveva molti anni più di
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il giornale. Ce l’aveva su perché aveva cambiato
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l’aveva su perché aveva cambiato cognome: Floris, ma
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Con quello nobile che aveva, io non la capisco
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piccola? Perché non l’aveva mai cercata?» ¶ «Toccava a
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mi sposasse, me l’aveva detto tante volte. Invece
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a casa, come mi aveva detto lui, alle cinque
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sono molto utili. Nessuno aveva parlato con Gilla, soltanto
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educata, per carità. Non aveva la voce di una
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sentire? Lei strillava, l’aveva già ammazzato». ¶ «Lei strillava
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segnalare al cognato che aveva terminato e che potevano
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tutti gli anni che aveva trascorso a Trissera e
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sono andati via lei aveva un tredici anni, quindi
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dove una volta l’aveva condotto sua madre per
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ad andare in bicicletta, aveva comperato un casco di
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le mani al viso. Aveva cambiato espressione. «Gilla… No
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sorridendo di nuovo e aveva un viso quieto, con
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e Gilardi notò che aveva evitato con cura il
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e in garage ne aveva due o tre. La
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Gilla era piccola, ma aveva un viso stupendo… su
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a fare merenda. Gilla aveva tante bambole bellissime e
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non sarebbe tornata più. Aveva il mento che le
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detto che la baronessa aveva lasciato il barone e
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sosteneva che la baronessa aveva scoperto che il barone
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L’autista, che l’aveva accompagnata a un certo
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raccontò che la baronessa aveva un altro… vacci a
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l’ho vista. Lei aveva nove anni e io
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Zorzi era alta, magra. Aveva capelli, sopracciglia e occhi
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ci si smena sempre, aveva ragione mia madre. Fotografi
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anche pagarle… Lei fuma?» Aveva preso una sigaretta da
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tazzina di caffè che aveva versato per sé. ¶ «Certo
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Invece lei rispose, seria: «Aveva paura della terrazza». Ritirò
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poteva pensare prima, se aveva paura della terrazza, benedetta
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si sente fuori posto, aveva una fisionomia vagamente familiare
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e Max Gilardi non aveva sentito la presentazione che
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la presentazione che gli aveva fatto Aurora. «Sono Gilardi
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Rinaldi, adesso che l’aveva messo a fuoco, era
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diva, soprattutto non ne aveva il carattere. Lavorava con
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tornata a Milano, dove aveva iniziato ed è là
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suo padre? Che ragioni aveva? Non lo vedeva da
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del nostro rapporto. Lui aveva lasciato sua madre, era
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odiava perché lui l’aveva abbandonata. Forse per gli
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sarebbe trovata lì». ¶ «Ti aveva mai parlato di questo
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odiava questo padre che aveva abbandonato lei e sua
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Laura le fotografie che aveva richiesto e che Giancarlo
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che Giancarlo Rinaldi gli aveva fatto pervenire in studio
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bambini, e lei non aveva mai imparato a bussare
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meglio. Voglio capire se aveva davvero ragioni per odiare
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non avesse un movente: aveva molte ragioni per odiare
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Perrini, con il quale aveva appuntamento alle undici, non
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ruolo, perché Rinaldi gli aveva detto che si trattava
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vecchi che forse nessuno aveva mai consultato. ¶ «Avvocato?» ¶ Si
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posso dirle poco. Vediamo… aveva superato un concorso a
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cenno alla donna che aveva accolto Gilardi all’ascensore
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che in archivio…» Gli aveva già girato le spalle
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della levatrice. Lui intanto aveva fatto carriera e soldi
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bambola. Buona, gentile, educata… Aveva fatto il secondo anno
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documenti avevo visto che aveva un altro cognome, non
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di sì, lo sapeva. Aveva tutti i documenti di
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questo è quello che aveva detto a noi». ¶ Sempre
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campanello che Gilardi non aveva notato, sulla porta apparve
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con incarichi diversi. Lei aveva superato un concorso e
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superato un concorso e aveva iniziato subito a lavorare
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il biglietto sul quale aveva scritto il nome che
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il nome che gli aveva dato Tania, a Roma
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fronte all’altro. Martina aveva un viso ovale, piacevole
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dorso della mano. «Ma aveva un viso serio, intenso
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soccorrevo ogni volta che aveva bisogno di qualcosa. Ero
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marito di mia madre…» ¶ «Aveva rifiutato il cognome di
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suo padre e l’aveva sostituito con quello del
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casa. Mentre era incinta aveva conosciuto un artista che
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faceva arredamenti, ristrutturava case, aveva uno studio dove riceveva
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socia. Lei disegnava bene, aveva fatto due anni di
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muore: solita malattia. Gilla aveva ripreso qualche intervento in
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frattempo anche Egidio Floris aveva abbandonato la madre e
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so…» Guardò l’ora: aveva al polso un famoso
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in quella storia che aveva messo in piedi Toni
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di tumore e Gilla aveva dovuto cambiare casa. Non
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era sola, quel giorno? Aveva davvero sparato quei tre
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Mia madre. Me l’aveva detto mia madre, l
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vecchio. L’ultima volta aveva più di quarant’anni
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quarant’anni. Che cosa aveva fatto da allora? Dove
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ancora chiuso che mi aveva dato zia Noemi a
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stessa che zia Beatrice aveva usato per uccidersi. La
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per morire zia Bea aveva pensato a mio padre
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a mio padre? Lo aveva ritenuto responsabile della propria
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nella stessa posizione che aveva nonna Angelica. «Dov’ero
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il tè caldo mi aveva calmata. «I nonni sono
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cosa: perché non io? Aveva vent’anni, sapeva quello
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farà sorridere: ce l’aveva con te, naturalmente; non
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voluto riconoscerlo, ma ti aveva perdonato». ¶ «Mi ha perdonato
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gli occhiali sulla fronte, aveva gli occhi arrossati e
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da dire. Molto elegante, aveva imparato. Nonna Angelica lo
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Angelica lo diceva sempre: aveva un talento innato per
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era bella ma non aveva classe. Guarda questa… non
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la donna che lui aveva lasciato bambina e che
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tutto quel dolore che aveva rovinato la mia vita
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et tout se remplace…» Aveva ripreso il tono lieve
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che cosa la vita aveva fatto di me?» ¶ «Potrei
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dopo oltre vent’anni. Aveva ragione Pina, quella donna
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Max si mosse, l’aveva fissata come se fosse
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se la donna che aveva di fronte, immobile, fosse
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Mi ricordo che mi aveva detto che la portava
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un giorno me l’aveva detto all’orecchio, che
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di più e che aveva tutto da perdere». ¶ «Tu
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a quell’uomo che aveva creduto di odiare e
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ragione… Non dimentichiamoci che aveva anche bevuto ed era