Fulvio Tomizza, L'ereditiera veneziana, 1989

l’indirizzo cui lo aveva avviato in Friuli un

fantasticheria del popolino che aveva frainteso il pensiero dei

corrente 1743”. ¶ Riferendosi a Cristo aveva accettato pacificamente che l

il denaro d’Italia aveva perso un quinto del

paziente fanatismo con cui aveva decifrato quello antico. Si

stampatore veneto, il quale aveva le sue ragioni per

di studi che lo aveva sostituito al capezzale della

alla domestica che lo aveva tenuto più a lungo

per la distrazione cui aveva ceduto a Modena, tornava

vanità, tutto ritrovava ed aveva riposo in lei.” Neanche

una forte febbre che aveva colpito il figlioletto con

effetto all’amico bresciano. Aveva programmato di far ritorno

sostando a Brescia. Vi aveva rinunciato, scegliendo di proposito

smascherare, colpire chi le aveva recato dolore mortale e

i suoi lavori, non aveva avuto quasi nessuna parte

Rubbi, padre di Paolina, aveva tutte le ragioni per

commerciante in droghe, lo aveva lasciato in tenera età

in mano ad approfittatori, aveva queste ben ripartite in

di quello somasco che aveva accolto il fratello, così

la prima delle sorelle aveva trasferito in lui tutto

nelle materie menzionate, Paolina aveva acquistato quell’abito femminile

belle lettere. Da poco aveva preso a frequentarla un

Pietro, che papà Rubbi aveva fatto costruire al termine

accusa. Il reverendo simpaticone aveva ricevuto dal governatore di

accorgersene, un ventaglio che aveva in mano”. ¶ La direzione

non soltanto suoi, perché aveva innato il senso del

in mano a ragazzi, aveva alzato la cresta. Durante

fece intuire ciò che aveva fatto capire alla Zannetta

al quale la notte aveva portato sconsiglio, tornò da

prendeva nota di quanto aveva disposto per quella giornata

di rugiada. La signorina aveva retto con la mente

dire la sua, egli aveva bell’e pronto un

più rassegnata. Scipione Manfredini aveva udito che la signora

a Venezia, lei forse aveva già ricevuto la lettera

lettera anonima e l’aveva messa in relazione con

perfetta armonia con quanto aveva messo in bocca all

vita privata. Che cosa aveva dunque da temere il

e molto all’età. Aveva sfogato gli ardori non

Orologio, dove il Carli aveva un pied-à-terre

per il momento non aveva alcun pensiero di matrimonio

disinteressandosi del postulante come aveva fatto con tutti i

conte, abbagliato e disilluso, aveva già partecipato al cugino

penna in carta”. Come aveva investito i duemila ducati

la quale la sorte aveva già deciso: a lei

quello del prestigio. Non aveva più una casa né

messo sulla carta: “che aveva ella acconsentito a quel

conduzione degli affari le aveva insegnato che ogni atto

col canto, come lei aveva fatto con lui a

la faccia a chi aveva presentato l’Anonimo come

Riteneva, e forse lo aveva constatato di persona improvvisandosi

sul Gianantonio Picciardi che aveva pianto. Ma in quel

consapevole, con questo gesto aveva introdotto il Carli nella

Lo squallido Anonimo l’aveva dunque imbroccata. ¶ Nei giorni

eccentriche di cui non aveva fatto mai uso, canticchiando

di quasi tre anni, aveva fatto la sua ricomparsa

Miani ai quali la aveva affidata, difendendo così il

dalle buffonerie a cui aveva finito per ricorrere il

paterna di San Felice aveva preso fuoco. Tutti ad

la terz’ultima Rubbi aveva seguito i genitori e

di sorbe che ne aveva proprio bisogno, l’uva

del gesuita. Costui non aveva fatto perdere ogni speranza

casato Marchesini che lo aveva ingaggiato. Pertanto non solo

il confessore gesuita che aveva impedito il viaggio clandestino

dalle lettere anonime la aveva a torto considerata troppo

la Nobiltà.” Ribadì, come aveva fatto in altre circostanze

fame. ¶ Intanto il professore aveva finito per quella settimana

che il ritiro patavino aveva reso audaci. Tramite il

segreto. Sì, la passione aveva infine dato ali alla

Manfredini, alias Gianantonio Picciardi, aveva avuto un’idea geniale

se l’ex studente aveva effettiva ragione di temere

condizione in cui Dio aveva voluto farla nascere; e

nella riuscita dell’impresa aveva merito non trascurabile. ¶ Per

conte Mazzuchelli che la aveva appena finita di leggere

sue terre, dove personalmente aveva smascherato una contadina convinta

di natura che la aveva purgata. ¶ A Paolina era

sé il proprio patrimonio. Aveva ventilato il suo proposito

dal marito il quale aveva per lei contato le

il marito di Benizia, aveva un mattino varcato la

del conte. Paolina non aveva perse tutte le speranze

L’ostetrica, che la aveva stimolata a sfogarsi, le

a viso aperto. Non aveva più tempo né voglia

cortesia. ¶ Il somasco Vecelli aveva intanto concluso la sua

altra considerazione dell’Autore, aveva fatto così bene i

questi tre mesi Paolina aveva fatto anche la mamma

anche in questi casi. Aveva ripreso la vita di

del maestro Muratori che aveva affermato per lettera d

il dottor Rodea, che aveva assistito Maria e accertato

col giullare dei fratelli, aveva in animo di trasformare

una lettera del Mazzuchelli) aveva voluto onorare il suo

dei mobili di cui aveva smarrito l’elenco. Si

si potrebbe dire che aveva azzeccato il modo giusto

il solo interesse che aveva nell’intera faccenda. Quando

Per cui ciò che aveva rischiato di perdere la

chiamata e che lei aveva svolto con una diligenza

incline all’autolesionismo, lei aveva da tempo imboccato la

cure a null’altro aveva più pensato che alla

la medicina che le aveva ridato salute a Preganziòl

salute della Carli-Rubbi aveva già fatto guadagnare un

quanto la nipote Benizia aveva avanzato, e facciamolo ripetere

nei giorni scorsi gli aveva usato la cortesia di

ricevere “il Seduttore” che aveva acuito il loro contrasto

dei loro amici. Come aveva fatto a Preganziòl, Paolina

l’amico medico le aveva espresso riserve sul grande

per Padova, del quale aveva esaminato una ricetta senza

febbricitante, il polso debole, aveva l’aspetto della tubercolotica

tubercolotica. Il Medico lo aveva pronosticato da tempo; interrogato

affetta da tisi ma aveva incontrato guarigione: glielo dimostravano

sangue. Come il botanico aveva previsto, era giunto il

Scovolo, sbagliando o meno, aveva diagnosticato che la signora

in lei prodottesi. Non aveva mai mancato d’accorrere

ore di galoppo, gli aveva consegnato di persona il

alla biografia, lo Scovolo aveva scritto e riscritto al

nome una facoltà che aveva fatto gola a mezza

ogni altro che la aveva incontrata, delle doti personali

le parole che Paolina aveva trasmesso alla sorella per

tante volte a lutto aveva finito per prevalere il

sentimento. L’intuito la aveva guidata bene nella propria

bene nella propria scelta. Aveva, lo ripetiamo, azzeccato lo

partita era chiusa, lo aveva deciso lei, lasciandolo al

famiglia, che lei non aveva mancato di bistrattare quando

per temperamento e origine aveva perfettamente assecondato la sua

lei medico di rincalzo, aveva preso confidenza col suo

a masticare qualcosa che aveva preso col cioccolato, celiò

entrare nemmeno ora che aveva ripreso a nutrirsi e

padre gesuita. Come Paolina aveva scherzosamente pronosticato, non arrivò

la sua scomparsa prematura aveva lasciato in sospeso. ¶ Abbandonata

che su ogni altro aveva riversato lo sconforto di

alla servitù da cui aveva assorbito modi ed espressioni

Autore delle Private disavventure aveva voluto avvenisse col medico

casa adattatasi da Paolina. Aveva la stessa età in

Rubbi. ¶ Anche Anna Maria aveva avuto un figlio dal

Il conte Carli-Rubbi aveva ereditato anche i campi

quel monarca che lo aveva in stima, ma dovette

istigati dai Boldù (Benizia aveva dato alla luce un

alle spalle di Bertocchi. Aveva deciso di restituirsi definitivamente

alla patria che lo aveva accolto con gli onori

Quattrocento; e lui vi aveva corrisposto cercando di conformarla

fece un discorso che aveva dell’uomo posto fra

morte della bambina che aveva reso ambedue i consorti

stato di lei. Le aveva aperto la porta per

al punto che egli aveva proibito alla servitù di

vedute e d’investimenti, aveva incontrato tutte le sfortune

negli anni precedenti egli aveva fatto scattare il diritto

fino in fondo, non aveva imposto al marito alcun

del “Donchisciottismo” che lo aveva legato alla patria per

macchine che un tempo aveva avviato e infine guastato

superata, sentimento che molto aveva da fare con l

d’uomo al quale aveva affidato le sorti della

verso cui lei lo aveva istradato, ancora grazie alla

la cattedra che gli aveva dato e non gli

nelle lontane Private disavventure aveva stabilito: “L’onestà è

un’altra famigliola. Gianrinaldo aveva fatto venire a Milano

cui Società Patriottica egli aveva mandato gli statuti di

apprese che il figlio aveva aderito a quella corrente

madre, del cui lascito aveva goduto quanto il padre

goduto quanto il padre aveva deciso di passargli, costringendolo

che il Presidente non aveva intenzione di dimettersi, che

grosso incarico quando egli aveva appena siglato l’accordo

perdita dell’ufficio gli aveva comportato anche quella dell

tumulto nella vicina Isola aveva portato all’uccisione del

soprappreso, mentre il Presidente aveva chiuso la partita con

Checca a cinquantotto, Agostino aveva dedicato l’unica operetta

quella del genitore. Se aveva oziato e sperperato da

non meritare di avere”. Aveva scoperto che le iniziali