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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Renzo Bistolfi, Il segreto del commendator Storace ovvero, quando si dice morire sul più bello, 2019

concordanze di «aveva»

nautoretestoannoconcordanza
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sbarcato a Genova che aveva il tempo di riflettere
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raggiungerlo, come lo zio aveva fatto con lui. Cosa
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Il dottor Cabella lo aveva visitato con cura, se
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sarà stato!» La fantesca aveva le saette negli occhi
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discorso?» ¶ Nicolò arrossì. «Be’, aveva detto che mi avrebbe
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vede, ogni tanto lei aveva delle crisi improvvise e
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ma lei a volte aveva degli attacchi di odio
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questo che il commendatore aveva sistemato i suoi vasi
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a Torriglia. Il commendatore aveva affittato una villetta e
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andato a sentire cosa aveva da dirgli l’arciprete
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quell’altra visita che aveva in testa, per chiedere
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quale sul momento non aveva prestato abbastanza attenzione, ma
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la sera prima Jole aveva dovuto tagliargli il bollito
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però. La mia perpetua aveva preparato un pranzetto coi
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richiesta che lei mi aveva fatto nella sua ultima
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Ormai il rospo lo aveva sputato e dunque d
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gliela raccontasse giusta l’aveva sempre avuta. A partire
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da quando il commendatore aveva cominciato a star male
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male per davvero e aveva mandato a chiamare il
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ancora quando il commendatore aveva cominciato a parlare ed
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lei il problema lo aveva brillantemente risolto, molto tempo
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alle incognite. ¶ E questo aveva fatto lei, da brava
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un piccolo dettaglio che aveva colto. Anzi, che solo
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Anzi, che solo lei aveva potuto cogliere. ¶ Ma adesso
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trastullando quando il campanello aveva suonato. ¶ Quasi subito, come
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dello zio, me li aveva scritti il cavalier Damonte
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fare sciocchezze, specialmente se aveva bevuto troppo e aveva
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aveva bevuto troppo e aveva assunto i tranquillanti.» ¶ «Mmm
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chi era? Dove l’aveva pescata il commendator Storace
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commendator Storace? Perché l’aveva fatta passare per sua
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tutto quel tempo e aveva sopportato i suoi accessi
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Nicolò non stava bene, aveva la nausea e si
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scemato del tutto e aveva lasciato il posto a
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lui, da buon newyorkese, aveva l’abitudine di non
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che lo affascinava. Lui aveva cantato solo nel coro
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ma se ne intendeva. Aveva già imparato qualche aria
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in italiano e lui aveva riconosciuto un brano che
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dell’operetta Cincillà: l’aveva canticchiato anche lui, sottovoce
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gruppetto di tassisti che aveva ripreso le discussioni sulla
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Adesso mi ricordo. Mi aveva chiamato il commendatore e
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a sette posti dietro aveva una griglia che si
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lì. Ha ragione lei, aveva un cappello largo, rosso
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accento americano. ¶ Capitolo 27 ¶ Nicolò aveva mangiato poco. ¶ Jole aveva
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aveva mangiato poco. ¶ Jole aveva preparato minestrone col pesto
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e purè, ma lui aveva mangiucchiato distrattamente, avanzando buona
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parte del cibo. ¶ Jole aveva sospirato. «Caro il mio
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in controluce!» ¶ Ma lui aveva alzato le spalle ed
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perché si sentiva stanco. Aveva dormito un’ora e
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solo col maresciallo Galanti aveva un atteggiamento diverso.» ¶ «Sì
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mondano col quale lo aveva accolto. «C’era stata
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un quadro. «Ricordo che aveva la sua bella pelliccia
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la Ersilia cosa gli aveva detto? Ci pensò un
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meno parlava. ¶ Invece lei... Aveva forse parlato troppo? ¶ Gioconda
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no. Per lo meno aveva scansato l’argomento cruciale
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suono di qualche radio. ¶ Aveva qualcosa di magico il
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poteva nemmeno dire, anzi: aveva un colorito da fiore
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il ragazzo non gli aveva mica chiesto il posto
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al solito Bertina gli aveva letto l’anima. «E
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Diavolo di una donna! Aveva pensato a tutto. Lo
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sentiva benissimo: nella notte aveva avuto l’incubo e
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Alfred non c’era. ¶ Aveva teso le orecchie e
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le orecchie e non aveva udito alcun rumore: evidentemente
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a poco. Jole gli aveva portato il vassoio della
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sbattuto e qualche biscotto. Aveva preso a sbocconcellare di
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sentito meglio e così aveva deciso di attaccare anche
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vasi mal fissati. ¶ Nicolò aveva capito subito che faceva
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alle sette del mattino, aveva visto dei gruppetti di
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spalle, e, come gli aveva spiegato Jole, «quando gli
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Sestri. ¶ Alle otto, quando aveva finito la colazione e
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nella camera azzurra, Nicolò aveva udito lo squillo del
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la vestaglia sul pigiama, aveva ascoltato l’arciprete e
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ascoltato l’arciprete e aveva accettato l’invito a
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ma quando lui gli aveva chiesto di interessarsi a
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dei fatti che non aveva alcuna voglia di rivelargli
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a far penitenza insieme», aveva detto con voce tonante
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le interessa». ¶ Nicolò, dunque, aveva subito informato Jole che
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dà alla diplomazia, adesso?» aveva sbottato lei. ¶ «Diplomazia? Come
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sapeva come comportarsi e aveva dato segno di volerlo
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Infatti, appena il cavaliere aveva varcato la soglia di
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abitava lì e non aveva neppure visitato l’intera
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intera casa, non ne aveva mai utilizzato altre stanze
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da tavola, dove lei aveva la sua poltrona e
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Del resto lo zio aveva detto che era il
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uomo di fiducia, lo aveva nominato esecutore testamentario e
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salone, che Nicolò non aveva mai varcato. ¶ Damonte aprì
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vede, suo zio ci aveva sistemato la sua collezione
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pensava alle carte che aveva appena firmato, alla cieca
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investimenti? Lui che non aveva mai avuto a che
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cadeva...» ¶ «E subito dopo», aveva continuato un’altra voce
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imbarcato sul Giulio Cesare. Aveva lasciato la sua vita
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e attraversato l’oceano, aveva conosciuto il suo unico
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Era stato sempre povero, aveva lavorato sodo, aveva imparato
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povero, aveva lavorato sodo, aveva imparato a bastare a
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incredulo e trasognato. Non aveva idea di quale fosse
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al giorno in cui aveva ricevuto il telegramma dello
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giorno in poi non aveva più avuto il tempo
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e là ce l’aveva. ¶ «Come no, come no
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funerale il giovane l’aveva già fatta, e pure
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me. Il commendator Storace aveva deciso di parlare del
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erano celebrate a Ventimiglia. Aveva mandato a chiedere i
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portamento da regina e... aveva qualcosa di esotico, ecco
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voleva scappare fuori perché aveva trovato un grosso ragno
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e che ce l’aveva messo qualcuno per ucciderla
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finta di niente, ma aveva di che grattarsi la
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dispensatore di batteri gli aveva appena dato il pretesto
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Già, rieccoci. Lui ci aveva provato a far tacere
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indietro. ¶ Comunque fosse, adesso aveva bisogno di ritrovare il
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in archivio. ¶ Quando tornò aveva la fronte aggrottata e
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aspetto infelice già lo aveva. ¶ La sua figura allampanata
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mezzo a tanto ottimismo aveva un che di incongruo
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legno si capiva che aveva le caviglie gonfie e
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che dicevano tutti.» ¶ «Che aveva sposato una donna più
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dicevano tutti, perché lui aveva un mucchio di palanche
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niente a nessuno. Prima aveva avuto una storia con
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nebulosa che ancora non aveva contorni precisi, ma insomma
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ancora il caffè?» ¶ Lui aveva in bocca il sapore
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d’accordo, ecco. Lei aveva un caratterino che levati
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di buono, anzi, gli aveva ispirato una genuina simpatia
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paio di volte ne aveva parlato col medico, ma
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medico, ma quello non aveva dato troppa importanza alla
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cosa, forse perché ne aveva capito ben poco o
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chiaramente il disturbo: lo aveva ascoltato con un’espressione
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dubbioso, e ogni volta aveva concluso che probabilmente si
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era piccolissimo e adesso aveva quasi ventitré anni. ¶ Ormai
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quasi ventitré anni. ¶ Ormai aveva imparato a conviverci con
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ripresentato e ogni sera aveva una vaga paura di
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parola di quel che aveva letto. Allora mise da
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dello sportello della stufa aveva un che di ipnotico
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la presa, perché ormai aveva capito come funzionava la
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era stupida, Ersilia, e aveva subito avvertito in quel
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voleva scappare fuori perché aveva trovato un ragno nella
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crisi e la signora aveva vomitato, così a lei
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toccava ripulire il tutto. Aveva il cappellino in testa
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detto che la signora aveva preso la solita dose
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tassista. Era in vestaglia, aveva i capelli spettinati e
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rimuginando su ciò che aveva appena udito. «Quindi la
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ho più vista.» ¶ Nicolò aveva ancora una domanda sulla
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questa eventualità non l’aveva neppure messa in conto
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in conto, non ci aveva mai pensato. Aveva semplicemente
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ci aveva mai pensato. Aveva semplicemente ragionato come se
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timido dalla voce fessa aveva più carattere e più
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se quel che lei aveva in testa era giusto
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stata una coincidenza. ¶ Nicolò aveva appena sceso la rampa
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sembrava piuttosto solo.» ¶ «Non aveva un gran bel carattere
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delle sue intenzioni. Anzi, aveva sempre affermato che al
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a ciascuna. A Jole aveva assegnato un comodo appartamento
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americano, Nicolò Storace, che aveva fatto venire apposta da
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molto tempo. Il commendatore aveva rifatto un paio di
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da quando Damonte ne aveva memoria, cioè da almeno
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in casa Storace e aveva parlato col commendatore per
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iniziasse. ¶ «Caro Damonte», gli aveva detto, «lei è il
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Mi capisce?» ¶ Poi cos’aveva detto ancora? Ah, sì
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alla cupa atmosfera che aveva percepito lo rendeva stranamente
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che cambierebbero le cose», aveva detto. Era come se
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scena del pomeriggio gli aveva suscitato. ¶ Girò la chiave
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di dilatarla. ¶ Innanzitutto non aveva ancora metabolizzato appieno gli
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Alfred, a tutto questo. Aveva cambiato città, nazione, continente
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regole a lui ignote. Aveva incontrato l’unico parente
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quel mondo nuovo che aveva appena sfiorato. Capiva anche
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che lo zio lo aveva chiamato per rivelargli qualcosa
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malato e infermo, gli aveva immediatamente trasmesso una sensazione
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Così, tanto per cominciare, aveva dovuto ricevere l’impresario
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le convenienze, mentre Jole aveva le idee chiarissime sul
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anche questa è fatta», aveva commentato Jole con un
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a qualcun altro. Non aveva mai pensato troppo alla
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un sospiro. Infatti ci aveva messo un po’ di
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il cavalier Damonte lo aveva preso in disparte, lo
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preso in disparte, lo aveva portato in biblioteca e
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in biblioteca e gli aveva parlato per dieci minuti
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sul letto. ¶ Nick lo aveva ascoltato con aria assente
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diceva per lui non aveva alcuna importanza, non gli
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ma lui non gli aveva prestato troppa attenzione, aveva
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aveva prestato troppa attenzione, aveva la mente altrove. ¶ Il
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Il cavalier Damonte gli aveva spiegato anche che c
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in quanto esecutore testamentario, aveva il dovere di informarlo
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ricorrere al giudice. ¶ Nick aveva annuito con aria distratta
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lui tutto ciò non aveva alcuna importanza. ¶ Ersilia Pittaluga
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morto, ma Jole le aveva messe energicamente alla porta
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denti, no?» ¶ Nick non aveva fame, ma ubbidiente seguì
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lei (chissà quando ne aveva avuto il tempo?) aveva
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aveva avuto il tempo?) aveva apparecchiato la tavola e
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corpulenta e rubiconda, e aveva modi bruschi e decisi
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quattro passi sulla piazza: aveva bisogno di prendere una
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dei sigari che gli aveva regalato Alfred. ¶ Quando un
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il funerale. ¶ Monsignore lo aveva celebrato personalmente. Aveva accolto
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lo aveva celebrato personalmente. Aveva accolto il feretro sul
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e per l’occasione aveva indossato la sua mantelletta
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nessuno, e qualcuno gli aveva addirittura spiegato che per
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cane. ¶ Di buon grado aveva accettato il consiglio di
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austero ufficio di parroco. Aveva appena ricevuto un paio
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camici da messa: le aveva pagato il conto largheggiando
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fregatura. Allo SCI3 lo aveva fatto assumere lui stesso
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alcuna spiegazione. Difatti, le aveva raccontato Jole, quando era
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e Croc2, lei lo aveva scambiato per un seccatore
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a bomba, il commendatore aveva detto che voleva incominciare
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era dell’altro che aveva sul gozzo e intendeva
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perché il commendatore le aveva detto che un giorno
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morto, Ersilia Pittaluga l’aveva fissata intensamente, per qualche
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Solo che lei non aveva capito affatto. ¶ Capitolo 11 ¶ Difficile
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suo, certi ragionamenti li aveva fatti e disfatti cento
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per cento volte li aveva scartati a uno a
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Ma quel pomeriggio, perdiana... ¶ Aveva un’intelligenza acuta e
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efficaci deduzioni. ¶ Quel pomeriggio aveva respirato un’atmosfera strana
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insistenza con la quale aveva osservato il commendatore per
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Jole, troppo imburrata, ma aveva visto la scena come
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sfondo del grande arazzo, aveva pensato che quel rinfresco
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giovane. ¶ Poi il commendatore aveva cominciato a parlare con
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in quel momento lei aveva avuto la chiara sensazione
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di definitivo. ¶ Non solo: aveva avuto la certezza che
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Perché il commendatore le aveva puntato negli occhi quello
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voleva dirle? ¶ E chi aveva fissato subito dopo, volgendosi
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mano? ¶ Quando il vecchio aveva emesso quel terribile sibilo
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quel terribile sibilo, lei aveva di fronte a sé
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dello spavento di Jole? Aveva stretto le palpebre con
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il finimondo e ognuno aveva fatto qualcosa. La calma
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pubblico. Lei non lo aveva mai fatto in vita
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donna e lei non aveva mai indulto in simili
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dalla vita lei non aveva avuto altro che la
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lei di uomini non aveva mai voluto saperne. Per
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domande, alle quali non aveva alcuna intenzione di rispondere
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lo schienale. Ecco, non aveva bisogno d’altro per
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forma adunca della pipa, aveva un che di mostruoso
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a ricordare. La Pescetto aveva gridato prima o dopo
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era questo. Questo non aveva alcuna importanza. ¶ Capitolo 12 ¶ Il
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dalla scena alla quale aveva appena assistito. Si era
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dove abitava, e quando aveva ripreso a piovere non
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ombrello, tanto era turbato. Aveva alzato il bavero dell
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cappello in testa e aveva infilato le mani in
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gelida del demonio che aveva avvertito sulla pelle poco
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età della pensione l’aveva varcata già da qualche
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sulle partite di pallone. Aveva bisogno di trafficare, di
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specchio, proprio adesso che aveva ripreso in mano la
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la propria vita e aveva deciso di sistemare le
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le volte che Jole aveva mandato a chiamare l
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poteva essergli dannoso (lo aveva detto lui, no?), quando
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per continuare a vivere aveva ripreso ad assumere le
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ostinata ed estrema tenacia. Aveva persino stretto i pugni
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incassato il collo, lo aveva visto benissimo. Niente da
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commendatore con lui ne aveva parlato più volte, tranquillamente
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volte, tranquillamente, e non aveva mai fatto mistero delle
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quando il commendatore gli aveva fatto inviare il denaro
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parente. ¶ Però non gli aveva dato spiegazioni. Del resto
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da alcune ore. ¶ Nick aveva gironzolato a lungo per
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mordevano l’anima. ¶ Non aveva badato alla pioggia fitta
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che in breve gli aveva inzuppato cappello e soprabito
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inzuppato cappello e soprabito. Aveva osservato la gente che
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uomini dagli ombrelli aperti aveva attirato la sua attenzione
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di qui, vero?» gli aveva chiesto un uomo vestito
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a lui piaceva cantare: aveva fatto parte del coro
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coro dell’orfanotrofio, finché aveva potuto. Cioè fino a
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sposato lei?» ¶ Ecco. Ci aveva pensato la signora Pescetto
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di lui: non le aveva risposto. Lei voleva sapere
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perché in effetti, dopotutto... Aveva persino fatto venire il
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loro e invece non aveva fatto in tempo a
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che il commendatore c’aveva più appartamenti che i
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funghi sarebbero stati. ¶ Lui aveva appena ricevuto il suo
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un gran trambusto, qualcuno aveva gridato e l’infermiera
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di rianimazione. ¶ «È morto», aveva dichiarato poco dopo, arrendendosi
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Al maresciallo l’insieme aveva ricordato il bianco e
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A Galanti quel giovane aveva dato l’impressione di
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Quindi se il commendatore aveva fatto addirittura venire il
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pronipote dall’America e aveva radunato tutte quelle persone
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concitazione del momento, Galanti aveva cominciato a ragionare per
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della propria vita privata, aveva ritenuto indispensabile proprio la
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di comprovata praticità, se aveva scomodato proprio lui di
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questa l’impressione che aveva avuto la mattina, appena
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i suoi traffici, li aveva avuti in gran parte
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Ricapitolando. Il commendator Storace aveva radunato i suoi pochi
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fallimento di cui non aveva mai voluto parlare prima
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Semplice. La risposta l’aveva data il commendatore stesso
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letto, pure. ¶ Lui non aveva mai prestato attenzione a
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ne sapesse. Perché mai aveva sposato quella donna, così
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del 1947. E quando l’aveva sposata? Vent’anni prima
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sposata? Vent’anni prima, aveva detto. Il che significava
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di santa Caterina e aveva preso a scalare via
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neppure in servizio e aveva addirittura rinunciato alla partita
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vecchio bizzarro che gli aveva preparato un bel teatrino
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del sipario. ¶ Chissà cosa aveva combinato la Sampdoria? ¶ Presero
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un po’ bolso che aveva acquisito da qualche anno
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anno. ¶ Meglio non pensarci. ¶ Aveva cominciato a tingersi i
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marito. Poi la vita aveva accelerato di colpo come
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buono. Senz’altro. ¶ Poi aveva cominciato ad aspettare che
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un vermouth e lo aveva tracannato d’un fiato
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po’ a sapere cosa aveva in testa di raccontare
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uomo là. Ripensiamoci. ¶ Cosa aveva detto di preciso? Che
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minestra. Perché? ¶ Nemmeno Jole aveva idea che sarebbe arrivato
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arrivato. Il commendatore l’aveva semplicemente chiamata il giorno
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giorno prima, e le aveva ordinato di preparargli la
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prolungato che a Nick aveva fatto vibrare il cuore
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ma nel buio ne aveva intravisto solo la sagoma
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era ritirato solo quando aveva cominciato a tremare per
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sue fantasie di prima. ¶ Aveva lasciato un lavoro di
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con l’amico Alfred. Aveva stipato pochi vestiti e
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oggetto nella valigia e aveva contato i magri risparmi
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magri risparmi. ¶ Alfred lo aveva abbracciato sulla porta di
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di casa e gli aveva regalato due sigari, una
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soldi in tasca ne aveva ben pochi. Forse abbastanza
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non di più. ¶ Non aveva altro. Se non quel
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punto in cui lo aveva lasciato al momento della
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tornato a casa, gli aveva sciorinato il menu e
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tornato in Italia e aveva seguito gli affari da
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occupava a Buenos Aires. ¶ Aveva comprato quell’immenso appartamento
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Agostino, l’unico figlio, aveva prontamente dilapidato in investimenti
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della quale lui non aveva mai capito un accidente
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era stato bisogno, che aveva sempre donato alla parrocchia
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niente, di quel che aveva combinato Lisandro Storace nella
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in marenghi d’oro», aveva detto l’altra volta
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strano telegramma che gli aveva dettato appena uscito dal
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uscito dal coma. L’aveva spedito subito, anche se
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anche se non ci aveva capito un granché... ¶ Il
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granché... ¶ Il commendatore gli aveva fatto promettere che non
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respirava persino meglio. ¶ Gli aveva detto: «Lo vede monsignore
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sul più bello?» ¶ Poi aveva continuato con tono grave
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tutto. ¶ Di sicuro lui aveva promesso e così non
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finora il Padreterno lo aveva accontentato, altro che storie
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alto e squillante che aveva di solito. Fuori dell
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portò con sé, non aveva altro bagaglio. Salì al
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era meravigliosa, incantata, non aveva mai veduto niente di
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che a quell’ora aveva già bevuto troppo. ¶ Fuori
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ma lui, prudentemente, ne aveva acquistato uno di terza
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una sessantina d’anni: aveva i capelli grigi raccolti
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guardò attorno stupito: non aveva mai visto una casa
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ginocchia, era magrissimo e aveva candide sopracciglia a cespuglio
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sorrise, ma quel sorriso aveva qualcosa di diabolico. Sembrava
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la donna che gli aveva aperto la porta. ¶ «Jole
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proprio sopra la biblioteca. Aveva il soffitto basso, ma
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del commendator Storace. ¶ Glielo aveva consegnato la perpetua con
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mistero, dicendo che lo aveva portato Jole in persona
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volta in cui lo aveva veduto, il commendator Storace
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ciondolavano lungo i fianchi. Aveva appena finito di radersi
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morto? Ma no. Quello aveva sette vite come i
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moglie capì subito che aveva la luna di traverso
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nell’ammezzato, dunque non aveva che da scendere due
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quello di Gioconda Pescetto. Aveva fatto accomodare Jole, che
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canonica dell’Assunta, le aveva servito un caffè forte
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Difficile da decifrare. ¶ Jole aveva cercato di origliare, d
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PROLOGO ¶ Anche quella sera aveva alzato il gomito. ¶ Il
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il campanone dell’Assunta aveva appena suonato l’una
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Ma il Nizza non aveva voglia di andare a
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andare a casa, non aveva alcuna fretta di affrontare
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facile. ¶ Le cartine le aveva in tasca e nel
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tasca e nel pomeriggio aveva tirato su un bel
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uomo libero, uno che aveva fatto la guerra, nel
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tappe all’osteria ne aveva fatte appena un paio
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un po’ di bene! ¶ Aveva sposato un capostazione (il
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avesse chieste. ¶ Pfui! Non aveva capito un tubo, sua
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po, po!» ¶ Lui non aveva alcuna intenzione di chiederle
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il vino non gli aveva mai provocato. D’accordo
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fumi del vino, lo aveva accompagnato dalla moglie dopo
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la vista si appannava. ¶ Aveva un gran sonno. ¶ Andò
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dell’Assunta in Sestri, aveva un sacchetto di stoffa
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pomeriggio, ad esempio, monsignore aveva dovuto interrompere la trattativa
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volta rientrato in canonica, aveva dovuto stendere persino le
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dopo la messa grande. Aveva dovuto piantare a metà
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e ha detto che aveva un gran dolore acuto
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scappellotto al chierichetto, che aveva preso a giocherellare con
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Dame di san Vincenzo. Aveva la fronte aggrottata come
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candida. La fantesca lo aveva preparato all’uopo disponendovi
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su una poltrona e aveva accavallato le gambe. «È
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un’agonia senza fine», aveva mormorato con tono depresso
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stavolta...» ¶ La signorina Pittaluga aveva sospirato e, a dispetto
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un originale direi, ecco!» aveva replicato Gioconda Pescetto avvicinandosi
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gran mistero. E poi...» aveva aggiunto pestando il piede
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fa come gli pare», aveva concluso la Pittaluga, riprendendo
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la lingua, a disagio: aveva fatto una gaffe. ¶ «Da
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una gaffe. ¶ «Da quando?» aveva insistito la Pescetto con
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sadico. ¶ «Be’, lasciamo perdere», aveva tagliato corto Damonte, scantonando
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un recluso», la Pescetto aveva prontamente riannodato il filo
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cara la mia Gioconda!» aveva sparato lì la signorina
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Per il resto», lo aveva interrotto Ersilia Pittaluga con
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se stesso.» ¶ Allora Jole aveva allargato le braccia e
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con fare modesto e aveva abbassato la voce. «Boh
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parapetto del ponte passeggeri, aveva guardato in basso. Il
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lucido di umidità, gli aveva rimandato il riflesso delle
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di ricordi che lo aveva quasi commosso: l’infanzia
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dell’orfanotrofio, nel quale aveva cantato finché aveva potuto
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quale aveva cantato finché aveva potuto. ¶ Dal ponte alcuni
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il cappello. ¶ Nessuno lo aveva accompagnato all’imbarco, nessuno
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all’imbarco, nessuno lo aveva salutato dalla banchina. Eppure
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dalla banchina. Eppure non aveva esitato neanche un istante
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Ormai era fatta. ¶ Nicolò aveva ventidue anni, sei mesi
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metri. La nave, trainata, aveva preso ad avanzare sull
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mezzo alla rada. Nick aveva visto la lancia del
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di saluto. Il vapore aveva risposto con un colpo
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a lui. Jole l’aveva posata sul tavolo tondo
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gli spuntava dal taschino aveva un aspetto più professionale
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professionale di quando lo aveva incontrato a casa, per
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raccontò concitato quello che aveva scoperto facendo visita al
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signora Storace, insomma Gilda, aveva una personalità da paranoica
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certo. Da parecchi anni. Aveva avuto un infarto ma
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inappetenza. Il dottor Cabella aveva ragione, il cambiamento non
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il cambiamento non gli aveva certo giovato. Così si
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san Vincenzo, ma prima aveva deciso di ritirare i
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niente collaborativa, anzi. L’aveva persino accusata di intrigarsi
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parole. E lei l’aveva detta. ¶ Ma quella l
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detta. ¶ Ma quella l’aveva fissata dal principio alla
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lasciata andare e forse aveva persino esagerato. Avrebbe dovuto
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aver visto quel gesto aveva controllato ogni giorno. E
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giorno. E ogni giorno aveva avuto la stessa conferma
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cipria dolciastra. All’inferno! Aveva altro da fare, lei
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lei non avesse capito? Aveva capito eccome, invece. Ecco
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com’era, non lo aveva messo al posto giusto
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altra parte che alternativa aveva? Ci aveva pensato, eccome
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che alternativa aveva? Ci aveva pensato, eccome se ci
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pensato, eccome se ci aveva pensato. Aveva messo in
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se ci aveva pensato. Aveva messo in fila tutte
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sistema algebrico da risolvere. Aveva annullato tutto e aveva
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Aveva annullato tutto e aveva ricominciato daccapo cento volte
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sogno! E quel che aveva fatto finora non era
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l’avrebbe fatta! Ormai aveva deciso. ¶ Ersilia Pittaluga si
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che il dottore gli aveva cavato una mezza bottiglia
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altro. ¶ E quindi? ¶ Lui aveva fatto visita alle due
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da fare. Anche Damonte aveva avuto la sua brava
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piazza era arrivata Jole, aveva lasciato cadere a terra
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borsa della spesa e aveva alzato gli occhi verso
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occhi verso il palazzo. Aveva visto la Pescetto e
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a inveire. ¶ E cosa aveva detto Jole? Aveva subito
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cosa aveva detto Jole? Aveva subito affermato che il
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o dell’Ersilia. Non aveva avuto dubbi, lei, neanche
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neanche uno. Però non aveva neppure dubitato del fatto
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Ci rifletté meglio. Lui aveva lasciato perdere ma adesso
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e spintonarsi. ¶ Nicolò ne aveva abbastanza, la testa gli
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voltarsi. ¶ Capitolo 30 ¶ Ersilia Pittaluga aveva cambiato idea. ¶ Adesso scivolava
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dell’ospedale. ¶ La gente aveva fatto qualche commento, aveva
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aveva fatto qualche commento, aveva soddisfatto la propria curiosità
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propria curiosità morbosa e aveva ricominciato a scorrere tra
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fosse accaduto. Un bottegaio aveva sparso della segatura sulla
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il momento lei non aveva altro da fare. Non
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fare dietrofront: ormai l’aveva vista. ¶ «Sera», mormorò scostante
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resistette e si fermò. Aveva un asso da calare
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a vedere: il pesce aveva abboccato e ora non
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da scrivere. Una barba. Aveva giusto il tempo di
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un attimo, perché...» ¶ Bertina aveva imparato a sue spese
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perdere. Qualche volta lei aveva provato a riferirgli faccende
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mentre faceva colazione. Lui aveva ascoltato e aveva annuito
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Lui aveva ascoltato e aveva annuito grugnendo in segno
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giornata che quanto gli aveva riferito gli era entrato
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che dopo tutto non aveva mica la pressione bassa
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capitare, però... ¶ Così lei aveva imparato a non dirgli
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Sassello, disse quel che aveva da dire. «Lo sapete
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era molto agitato e aveva dolore. Così le abbiamo
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si era appena svegliato, aveva la testa cucita, un
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di parole che gli aveva riversato addosso, ai discorsi
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quell’uomo dopotutto lo aveva sempre infastidito col suo
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lui era solo e aveva paura. ¶ Capitolo 33 ¶ Una giornata
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nove del mattino, quando aveva letto quel dannato biglietto
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maresciallo Galanti. Poi ci aveva ripensato. Momento. Omnis festinatio
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Era bene rifletterci su. ¶ Aveva esaminato i pro e
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Tutti, ma proprio tutti. Aveva considerato le possibili reazioni
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non tralasciarne neppure una. Aveva tenuto conto dell’assenza
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i piedi di piombo. Aveva convenuto che una mossa
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conseguenze gravi, addirittura incalcolabili. Aveva letto e riletto il
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alle sue spalle lo aveva fatto rabbrividire. Lui che
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mica dietro nessuno. Così aveva ricominciato daccapo. ¶ Tutto si
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insomma. La perpetua l’aveva capito subito che era
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mica a bere. E aveva capito anche che tutto
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malaugurata lettera che lei aveva trovato la sera precedente
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peccato di omissione. Come aveva fatto a non pensarci
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ormai il numero lo aveva fatto, inutile ripensarci. ¶ Capitolo
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chiarire lui adesso ne aveva parecchie. Magari la Pescetto
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parecchie. Magari la Pescetto aveva qualcosa da dirgli. Si
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Nicolò, ma lei forse aveva dei vasi di geranio
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tutta l’acqua che aveva in corpo. ¶ Gioconda Pescetto
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ha detto che non aveva alternativa e che mi
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di quel che mi aveva fatto. Ne ha avuto
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sciacquare le stoviglie. Naturalmente aveva ascoltato ogni cosa. La
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invece di carattere ne aveva da vendere: intelligente e
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passata. ¶ Poco prima Jole aveva accompagnato la Pescetto alla
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Pescetto alla porta, l’aveva salutata freddamente, poi era
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la cena il giovane aveva assunto l’antidolorifico e
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sua preoccupazione, ma...» ¶ Galanti aveva freddo ed era scalzo
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pantofole, che nel frattempo aveva recuperato sotto il comodino
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dire che l’arciprete aveva una preoccupazione da stamattina
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poi decise di alzarsi: aveva sete e lo stomaco
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via del sonnifero. Non aveva mai preso un sonnifero
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al mattino. ¶ Invece... Invece aveva dormito appena tre ore
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chiavistelli e lucchetti. ¶ Non aveva niente da fare Nicolò
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a muro, poco prima, aveva veduto una rastrelliera con
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era casa sua. ¶ Non aveva alcuna voglia di tornare
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di coscienza da quando aveva ereditato la magnifica casa
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era perfettamente consapevole, ma aveva voglia, aveva bisogno di
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consapevole, ma aveva voglia, aveva bisogno di farla. Nel
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un ripiano della dispensa aveva visto una torcia elettrica
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chiaro: il maresciallo gli aveva dato retta, su questo
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mattino seguente e lo aveva lasciato, moralmente parlando, con
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potuto fare e così aveva provato a mettersi a
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supino. Niente da fare. ¶ Aveva anche provato a non
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giusto, visto che non aveva niente sulla coscienza... lei
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elettrica, irrefrenabile. Che senso aveva aggirarsi in quel modo
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quale, proprio come quando aveva ricevuto il telegramma dello
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dello zio e non aveva avuto alcun dubbio sulla
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un sospiro di sollievo. Aveva ottenuto una risposta chiara
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scusato per il disturbo, aveva augurato la buonanotte e
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Dopo tanto tribolare adesso aveva modo di rilassarsi e
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era raffreddatissimo, in curia aveva incontrato per caso la
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Sinibaldi, e quella gli aveva detto: «Il rimedio è
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è guarito». ¶ Lui l’aveva fissata con un’espressione
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espressione incredula e quella aveva continuato: «Se non funziona
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sua parabola, non l’aveva capito?» ¶ «Ma come? Perché
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pazza, completamente pazza se aveva ucciso Gilda, ammesso che