Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

scivolavano sulla mia pelle, avevano l’odore di mani

nel quale gli altri avevano il divieto di accedere

aveva sette anni. Li avevano trovati impiccati dentro la

dove i miei genitori avevano deciso di abitare. ¶ Noi

dal locale dove ci avevano promesso avremmo cantato, ma

per guardarmi. ¶ Le donne avevano capelli lunghi, tacchi alti

scarpe sneakers. ¶ In mano avevano bicchieri con drink trasparenti

i poveri uccelli che avevano sbattuto le teste contro

Tutti a casa ci avevano fatto l’abitudine. Ma

capivamo che non gli avevano trovato niente. Mia madre

Marroccia e mia madre avevano le loro responsabilità, ma

loro responsabilità, ma mi avevano solo fornito una buona

tornata in autunno, l’avevano assunta al giornale, durante

con la perla e avevano deciso di sposarsi a

uomini che non mi avevano amata, che volevano solo

Era molto tardi e avevano già cenato. ¶ Mio padre

e che nei mesi avevano ottenuto un certo successo

Durante la malattia mi avevano bucato le braccia decine

tensione dipendeva da me. ¶ Avevano scoperto i film porno

incontrata con Matteo. Mi avevano seguita. ¶ Più o meno

durante la mia adolescenza avevano infilato nei discorsi, pronunciate

cui i miei genitori avevano scoperto che la propria

uscire. ¶ Mi dissero che avevano messo il telefono sotto

torso depilato. Le figlie avevano la stessa età mia

le due gravidanze le avevano sottratto. ¶ Smise le scarpe

negli ultimi anni l’avevano fatta irritare, urlare in

suo disprezzo, che l’avevano trascinata sul terrazzo, di

d’acciaio, che l’avevano fatta sentire triste e

che quei due uomini avevano letto il mio libro

il mio romanzo lo avevano gettato nel panico. ¶ Non

merce del negozio. ¶ Mi avevano ridato il computer dal

fu la stessa che avevano i miei professori quando

i miei genitori non avevano intenzione di negoziare. ¶ “E

non portavo il perizoma. Avevano usato una foto scattata

non ne avessimo parlato. Avevano usato una delle foto

i miei genitori non avevano alcuna intenzione di ridarmi

di Catania. ¶ Quasi tutti avevano una copia del giornale

niente, mentre i compagni avevano letto già un paio

diedero il loro consenso. Avevano i visi dolci e

di compassione. Non l’avevano mai fatto, ma non

miei compagni di classe avevano forse finito i compiti

che le mie mani avevano toccato e ricordando tutte

sentii più quello che avevano da dire. ¶ Andai da

del murales che mi avevano dedicato davanti scuola. ¶ Mia

quella volta in cui avevano scoperto il manoscritto. Avevano

avevano scoperto il manoscritto. Avevano le stesse facce distrutte

qualche amante e che avevano le parole che gli

i miei genitori non avevano mai avuto alcun interesse

unica volta che mi avevano costretto ad andare a