Mario Sobrero, Pietro e Paolo, 1924

I due bambini, che avevano ascoltato il dialogo in

giornate di sommosse, lo avevano arrestato nei dintorni della

squadra di ciclisti che avevano in tasca le cesoie

levàtogli l’esonero, lo avevano spedito in trincea. Al

sempre più penosa. Non avevano mai gran cose da

e i figli gli avevano alfine procurata la felicità

Mimo? ¶ Le sue parole avevano un suono fievole e

mescolavano molti giovani che avevano aspetto di studenti o

Quanti anni prima? Insieme avevano frequentato i comizi e

in silenzio trascini tutti. ¶ Avevano percorso un buon tratto

occhi fissi che non avevano cessato, posandosi su lei

le vicende della dimostrazione avevano fatto amico degli ignoti

sotto l’alta fronte, avevano una lucentezza febbrile. ¶ Bisognava

cui le parenti gli avevano altre volte narrate le

pensione i medici lo avevano riconosciuto malato abbastanza; le

alla beneficenza. ¶ Gli altri avevano ripreso a impagliare, a

rispondere. ¶ * ¶ Nella cucina non avevano più spazio per muoversi

altri parlava. ¶ — Dove ti avevano fatto prigioniero? Quando? ¶ — Nell

segno di sorpresa. ¶ — Mi avevano portato in Ungheria. Dal

prima i gendarmi ci avevano arrestati ed eravamo scappati

già da loro eletti, avevano intrapresa un’azione diversa

macchine. E gli industriali avevano risposto con la serrata

venuti a trovarmi. L’avevano visto l’ultima volta

le forze che l’avevano tratta così lontano? Inoltre

dagli anni, i più avevano larghe spalle, membra poderose

gli uomini nuovi e avevano il potere di dar

sono sempre i primi. ¶ Avevano appena incominciato a passare

vessilli; molti portabandiera, però, avevano arrotolato il loro drappo

i ferri dei chirurghi avevano straziato o dovevano straziare

emancipazione completa. Con Claudio avevano deciso di andar a

posto che non gli avevano più dato, del circolo

di famiglia ben pensanti avevano già inoltrata una protesta

presunzione. Molti di coloro avevano un aspetto di operai

donne che a casa avevano dei bambini, le anziane

raffreddava. Anche molti altri avevano fra mani dei fogli

che doveva parlare, come avevano annunziato i giornali del

appena un quindici anni. Avevano il bracciale rosso e

domandarono quelli che l’avevano seguito là dentro. Dalla

polizia nei quartieri popolari, avevano scosso profondamente la maggior

indietro dal portello che avevano nuovamente dischiuso. Accòrsovi Pietro

capire ciò che le avevano detto. Tralasciò le sue

Bologna, dove i fascisti avevano impegnata coi sovversivi una

aveva messo; forse essi avevano avuto torto d’illudersi

Pietro, che finora gli avevano celata. Si recò a

verità con la quale avevano sperato di salvarla, e

ai legionarii che li avevano ricevuti col fuoco delle

uni e gli altri avevano visto il piombo, il

fronte a loro, e avevano continuato a battersi. Gli

drappelli di arditi fiumani avevano tratto in agguato, simulando

dai regolari che li avevano presi prigionieri; e dentro

Fiume le granate italiane avevano massacrato della gente inerme

si professavano anarchici e avevano costituito fra loro un

conciatori, ma forse non avevano mai esercitato stabilmente un

figli dell’altra, li avevano ripresi i nonni, nel

vivere, e i vecchi avevano deciso, senza molto discutere

Poi si seppe che avevano dovuto portarle all’ospedale

i figli che l’avevano preceduta. Il pensiero che

erano intorno a lui avevano, come per proposito, la

volte le sue mura avevano veduto la folla dei

voce, il suo gesto avevano perduto affatto quel calore

Ospedale Maggiore. Là non avevano informazioni sicure. Qualcuno, in

morto, gli dissero, l’avevano certamente portato dov’era

la gelida lucentezza che avevano in vita ma con

al fianco, ed entrambe avevano un aspetto di paurosa