Aldo Busi, El especialista de Barcelona, 2012

al ritorno da Cadice avevo passato una notte a

especialista de Barcelona, come avevo sperato di chiedergli allorché

tentavo di sottolineare che avevo avuto l'intenzione di

giocare bene. ¶ Che gli avevo mai fatto di male

Barcelona io non l'avevo mai perlustrato, ci ero

miei confronti, tanto che avevo imparato a non guardarla

fossero in realtà, non avevo sviluppo nell'economia della

quadri, anche se io avevo visto solo il salotto

palazzo, fuori e dentro. ¶ Avevo notato anche in precedenza

Dopo dieci minuti che avevo messo giù la valigia

anni anni prima, non avevo ancora dormito, quindi andai

candeggina in prestito, perché avevo cominciato dalle tre porte

Io da bambino non avevo fatto altro che andare

troppo riduttiva, perché gli avevo ribaltato e ripulito quella

di suprema cazzazione, non avevo proprio voglia di ascoltare

la mia parte l'avevo fatta e, anzi, messa

tre sogliole, perché gli avevo dato da spartire anche

era immacolato come l'avevo lasciato ma, dicevo, ridotto

risata fragorosa dal corridoio avevo aperto gli occhi e

accorti che nella dispensa avevo messo qualche scatoletta di

ricordarglielo, giovanilissimo professore - che avevo incontrato nel 1985 a un

a botta -, come dicevo, avevo fatto in tempo a

quasi teatrali, io non avevo visto niente, nemmeno nei

raffica che io non avevo mai visto prima- quando

avrebbe mai detto che avevo ragione in pieno? ¶ Io

insieme a mangiare che avevo cucinato io... "joder se

dove ti mettono, non avevo fatto caso più di

da cartone in cui avevo solo fatto finta di

fare il bagno, l'avevo noleggiata io; la sua

la popolazione locale non avevo parlato altro che quella

gerani comodi quella che avevo sul fornello a fiamma

andarmene o no, l'avevo trovata nel mobiletto sotto

e preservativi scaduti, l'avevo lavata forse fino a

cinque di mattina che avevo preparato la valigia, non

la valigia, non ci avevo messo molto, in tutto

escluso, potrei ripetere quanto avevo blandamente detto all'ultimo

fatto mio padre quando avevo cinque anni chiudendomi nella

milanese sulla quarantina quando avevo diciassette anni, tre giorni

pagarlo e io non avevo soldi con me o

tutto da solo, però avevo le chiavi dell'auto

dell'auto e lì avevo anche il portafoglio, mi

fino a dove l'avevo parcheggiata e io pensavo

due, visto che non avevo nemmeno avuto il tempo

col boccone in gola. ¶ Avevo già pensato tra me

che ricorrevano nelle trame: avevo saputo dal gestore del

ignota casa editrice, che avevo tra le mani. ¶ A

morire, io no, io avevo dovuto scegliere. ¶ Tra i

perché di meglio non avevo trovato! Ero capitato in

PiS, all'italiana". ¶ L'avevo colta di sorpresa? Mi

colpo di culo che avevo avuto nel: ¶ a) non

me la ricordo ancora, avevo fatto una scorpacciata di

Toccafondo dove in diretta avevo detto la mia sul

col fiato in gola, avevo continuato a raffica sulla

giorni e che però avevo altri programmi fino al

incaprettata, affascinata codardia, gli avevo fatto notare prima a

ma non quella del '36-39, avevo già comperato una piastra

toccare il ragù, gli avevo fatto gli spaghetti con

di sfuggita perché non avevo tempo per i convenevoli

ero accorto che non avevo la paletta per fare

vecchio di Sancho Maria, avevo tutto l'interesse a

spiega i calcinacci che avevo spazzato via anche il

che non ricordo mentre avevo smesso di dare retta

che alle dieci gli avevo servito anche la cena

del mio soggiorno lì avevo dovuto cedere la camera

scale, cosa che non avevo mai fatto, ho notato

le volte che l'avevo preso o era a

loro posto di cui avevo solo una vaga idea

fatto che una volta avevo trovato la mia valigia

che la tavola l'avevo preparata da me: io

nuovo dal ferramenta dove avevo preso la mezzaluna. ¶ Arrivo

già la scarpetta, non avevo mai pensato a compr

Gran Sasso, Ararat? ¶ Non avevo finito la frase che

spago nel sego, che avevo lasciato indietro, ne servii

mezza ciascuno, dissi che avevo un po' di inappetenza

età... be', ce l'avevo già quando piuttosto che

giorni prima e io avevo già scelto la marca

ejemplo, la mattina che avevo deciso di andare nel

ma se ce l'avevo uguale! Sotto i loro

colto all'entrata, inoltre avevo già compiuto quarant'anni

prima il cui contenuto avevo versato nelle due piantine

loro genitori... ma io avevo compiuto un capolavoro di

e mezza del pomeriggio avevo finito anche, da ultimo

i francobolli a macchinetta, avevo la lingua salmistrata dove

a sfilacciarsi all'infinito, avevo esaurito la tela degli

roba in giro che avevo usato, poca anche dopo

gli sarei mancato! e avevo già messo il duplicato

riconosciuto, il cartoncino lo avevo lasciato in bianco. Illustrissimo

di scatolette che io avevo comperato per loro e

ma fa niente, tanto avevo fatto solo l'andata

mia antispecialità, pertanto l'avevo già ben da prima

mortalità! Non te l'avevo detto? È morto, il

per niente, stretta gliel'avevo già stretta prima. ¶ Ero

c) nelle tagliole ci avevo lasciato chi me le

le aveva tese; ¶ d) avevo l'unico vizio di

a Lui; ¶ f) non avevo bisogno di lei né

li ho oggi, li avevo anche allora e posso

come un giorno che avevo diciotto anni le restituii

un mio protetto che avevo mandato a fare tirocinio

schiacciato ai poli come avevo pensato fosse diventato a

per immortalarla. ¶ Io non avevo la minima idea del

repulisti, ovvio - "Oh, jefa!" - avevo già cambiato genere? - "Amore

il giorno prima le avevo detto che il tipo

quella volta là che avevo quelle unghie rosso petunia

tutta la passeggiata li avevo scambiati per quattro playboy

all'altro, tanto che avevo chiesto a Cincin di

fa, che, come dicevo, avevo riempito di scatolette di

illimitatamente e che non avevo avuto voglia di lasciargliele

alla biglietteria e quindi avevo dovuto travasare le scatolette

andavo verso il Nord, avevo fatto solo l'andata

Prat. ¶ Per fortuna che avevo la scusa buona per

gozzo: non solo non avevo avuto il cuore di

massimo che già le avevo specificato la prima sera

consorella del cuore. Non avevo parole, risposi sgranando gli

spendere e spandere, io avevo il dovere di accumulare

profitti e reinvestire, non avevo scelta. Una come me

prime ore in cui avevo messo piede nella sua

sentii, che meraviglioso strumento avevo mai inventato! Un io

che ti tributava? ¶ Io. ¶ Avevo un unico scopo: vincere

pubbliche, e poi non avevo davvero voglia di farmi

però non mi venne, avevo solo la vaga sensazione

più alto. ¶ E sì, avevo capito che soluzione finale

non lo so, le avevo taciuto, perché la menzogna

dessi pensiero, io non avevo miei simili, lei era

mia intraprendente Fata, che avevo capito! ¶ Visto il passaparola

che come io non avevo posto in essi e

non solo non l'avevo mai guardato una volta

ma che neppure gli avevo rivolto una sola parola

ricordare cosa, però l'avevo cercato a suo tempo

parecchia stizza, anche se avevo già messo in conto

un giudice con cui avevo stabilito una certa confidenza

svuotata dei suoi mangiatori, avevo sentito dei saluti e

ventina di anni prima avevo fatto qualche tentativo di

e perché, perché non avevo preso la valigia e

quelli interni non ci avevo mai creduto e ora

a dire che non avevo niente né a favore

le dissi che ormai avevo capito che quando lei

che, ingannandomi a comando, avevo ingannato invece di mandare

conseguenza le cose che avevo... lampade, vasi, quadri, la

di appartamenti... e che avevo, come dire, messo da

difficoltà rispetto a quanto avevo acquisito e credevo; gli

un'ospitata televisiva se avevo capito la differenza tra

in lui chi non avevo guardato di proposito per

Pimientaysol che poi le avevo reso insieme a una