parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «avevo»

nautoretestoannoconcordanza
1
1954
pomeriggio; e io, finora, avevo sempre procurato di passare
2
1954
sue capacità di sopportazione. Avevo risparmiato in quei due
3
1954
di quella finestra che avevo voluto aprire. Tuttavia nell
4
1954
ella pensava che se avevo comprato l’appartamento, avevo
5
1954
avevo comprato l’appartamento, avevo certamente anche provveduto a
6
1954
quest’ultimo, per cui avevo sempre nutrito una grande
7
1954
Ma tant’era: non avevo sposato una donna che
8
1954
e le mie ambizioni; avevo invece sposato, per la
9
1954
società alla quale io avevo finito per attribuire le
10
1954
meramente personali. Io non avevo mai voluto iscrivermi ad
11
1954
sorpreso: «Ma che fai?». ¶ Avevo parlato senza muovermi. Sempre
12
1954
non è comodo». ¶ «Non avevo mai avuto il coraggio
13
1954
una sensazione che non avevo mai provato e per
14
1954
quella comunione di cui avevo fin allora goduto senza
15
1954
sormontarlo al più presto. Avevo fin allora amato Emilia
16
1954
Non so perché, adesso avevo la gola stretta da
17
1954
male». ¶ Ora io l’avevo appena toccata, e ricordavo
18
1954
del nostro amore, l’avevo talvolta stretta con forza
19
1954
che in passato io avevo guardato a questo semplice
20
1954
tanto è vero che avevo preferito rinunziare all’amore
21
1954
d’illusione, caldo amore. Avevo pensato che Emilia, quella
22
1954
oscuro del mio animo, avevo forse temuto che ella
23
1954
il mio lavoro. Io avevo provvisoriamente rinunziato alle mie
24
1954
come ho già detto, avevo accettato questo lavoro come
25
1954
più. E che io avevo affrontato con coraggio e
26
1954
possibile: quel poco che avevo già sospettato me la
27
1954
da ambedue. Ma non avevo questo coraggio; e forse
28
1954
accettata; e poi perché avevo ormai capito che il
29
1954
l’orologio. Ormai gli avevo dato occasione di sfoggiare
30
1954
aveva aperto bocca. Io avevo parlato leggermente e quasi
31
1954
al ristorante; probabilmente perché avevo pregustato la gioia di
32
1954
ma a tutta prima avevo ubbidito all’antica abitudine
33
1954
neppure dimezzato, ma io avevo già vuotato il mio
34
1954
di quel dolore l’avevo ricevuta udendo poco prima
35
1954
l’ultimo mese io avevo cercato di abituarmi tutto
36
1954
del mio animo mi avevo suggerito. ¶ Intanto continuavo a
37
1954
che, il giorno prima, avevo promesso a Battista di
38
1954
regista; e io gli avevo assicurato che mi sarei
39
1954
luogo, come mi dissi, avevo bisogno, nel mio acuto
40
1954
che, in fondo, non avevo il diritto di fissare
41
1954
che lei sapeva perché avevo mentito. Ingarbugliai, allora, qualche
42
1954
tono. «Per vedere se avevo detto la verità?», ella
43
1954
convinto di essere disperato: avevo avuto la dimostrazione che
44
1954
al diavolo». ¶ Ormai l’avevo detto e così era
45
1954
mi riusciva difficile credere: avevo dormito con altre donne
46
1954
che la spiegazione che avevo voluto provocare, era ormai
47
1954
ti amassi più?». ¶ Così avevo ragione, pensai con amaro
48
1954
Battista mi annunziò, come avevo previsto, che mi aspettava
49
1954
l’esperienza che ormai avevo in materia, classificai con
50
1954
e sincera che non avevo ancora ottenuto, avevo rinunziato
51
1954
non avevo ancora ottenuto, avevo rinunziato, almeno provvisoriamente, ad
52
1954
al mare, quell’estate, avevo notato che questi peli
53
1954
che, in realtà, non avevo alcuna intenzione di sprigionare
54
1954
calore con il quale avevo accettato l’invito mi
55
1954
più commerciale. Per questo, avevo perduto da un pezzo
56
1954
veramente la dattilografa, non avevo che dirlo e lei
57
1954
dattilografa informandola che non avevo più bisogno di lei
58
1954
lei con sicurezza. Ma avevo appena dimostrato a me
59
1954
ribadì questo rimorso. «L’avevo indovinato, caro ragazzo», disse
60
1954
certo modo addirittura amareggiato; avevo contato di trovarla e
61
1954
fatta dimenticare: altre volte avevo sperimentato questo rimedio. Aprii
62
1954
mi amava più. Io avevo finora lavorato per Emilia
63
1954
ti dissi che non avevo voglia di fare questa
64
1954
anni; per questa casa avevo abbandonato il mio lavoro
65
1954
il mio lavoro preferito, avevo rinunziato alle mie più
66
1954
dunque ero io, che avevo sacrificato le mie aspirazioni
67
1954
teatrali, io, che non avevo davvero mai dato importanza
68
1954
afferrandola per il polso. Avevo fatto altre volte questo
69
1954
nulla. In fondo io avevo sempre saputo che Emilia
70
1954
saltato addosso e l’avevo afferrata per il collo
71
1954
il collo e l’avevo rovesciata sul divano e
72
1954
era cosa evidente. Io avevo di me stesso un
73
1954
con gli altri. Finché avevo creduto di essere amato
74
1954
farò bene, farò male? Avevo insomma perduto ogni confidenza
75
1954
che volevo parlare, che avevo molte cose da dire
76
1954
come e quando le avevo fatto quelle cose di
77
1954
ritta presso l’automobile: avevo chiuso a chiave gli
78
1954
con voce malferma: «Scusami, avevo dimenticato di aver chiuso
79
1954
lasciarmi intendere che le avevo fatto prendere un raffreddore
80
1954
chiamavo realmente Riccardo e avevo una moglie che si
81
1954
lo sai». ¶ Io non avevo affatto preveduto quest’annunzio
82
1954
quanto possa sembrare strano; avevo sinora pensato che ella
83
1954
era più quella che avevo veduto finora sapendo che
84
1954
raggiunse dopo qualche minuto. Avevo avuto il tempo di
85
1954
una sigaretta che non avevo voglia di fumare. Ella
86
1954
e il suo smarrimento, avevo ritrovato, in parte, la
87
1954
resi subito conto, come avevo pensato qualche giorno prima
88
1954
quando, con troppa fretta, avevo accettato l’offerta di
89
1954
la voglia che ne avevo, non l’avrei fatto
90
1954
tratti che altre volte avevo osservato, segno in lei
91
1954
offeso di Rheingold quando avevo definito la sua interpretazione
92
1954
che, dopo tutto, non avevo avuto torto: su quel
93
1954
l’orizzonte. Sentivo che avevo offeso Rheingold, che dovevo
94
1954
rimasi solo. ¶ Anch’io avevo pensato dapprima di ritirarmi
95
1954
soltanto ai vantaggi materiali, avevo accettato; e mi pareva
96
1954
apposta sotto il contratto, avevo venduto l’anima ad
97
1954
che pago». Io non avevo certo bisogno di altrettanta
98
1954
e dice parole che avevo mandato a mente, per
99
1954
chioma». E io che avevo tanto desiderato che i
100
1954
mi pareva che quanto avevo veduto fosse in contraddizione
101
1954
che sapevo e che avevo sinora pensato. Emilia, che
102
1954
sicuro che quello che avevo veduto non era, non
103
1954
scompariva né, come capivo, avevo adesso il diritto di
104
1954
più egoistico: ecco, io avevo un buon motivo per
105
1954
come nel mio lavoro. Avevo finalmente la possibilità di
106
1954
essere turbata e l’avevo sinora ritenuta incapace di
107
1954
la quale, nonostante quanto avevo visto e sapevo, continuavo
108
1954
diverso da quello che avevo sorpreso, tempo addietro, negli
109
1954
avventura, di quello che avevo provato poco prima vedendoli
110
1954
sono di malumore». ¶ Perché avevo detto queste cose invece
111
1954
me stesso, di quando avevo la sua età?». ¶ «Ah
112
1954
versandosi del vino, «e avevo anch’io, come lei
113
1954
neppure allora... ma li avevo... o forse non avevo
114
1954
avevo... o forse non avevo questo o quest’altro
115
1954
dissi con voce normale, «avevo intenzione di farlo ancora
116
1954
Battista che ci rinunzio». ¶ Avevo detto apposta questa frase
117
1954
lei, alludendo a quanto avevo veduto attraverso la finestra
118
1954
ragionevolezza. Dopo tutto l’avevo veduta tra le braccia
119
1954
di continuare, così, come avevo preveduto, ella mi disprezzava
120
1954
lo stesso dolore che avevo provato la prima volta
121
1954
situazione, dicendole che l’avevo veduta con Battista, come
122
1954
me circa la sceneggiatura, avevo voluto soltanto metterla alla
123
1954
a lei e le avevo afferrato una mano. ¶ «Ne
124
1954
rifeci il cammino che avevo percorso la sera avanti
125
1954
pure che io le avevo dato la chiave dell
126
1954
capito, Molteni?». ¶ Dissi che avevo capito. In realtà tutto
127
1954
senso di avversione che avevo provato fin dall’inizio
128
1954
la discussione sull’Odissea. Avevo dunque davanti a me
129
1954
mattino, uscendo di casa, avevo intraveduto sotto la villa
130
1954
e pensai che non avevo più voglia di vivere
131
1954
di averti ingiustamente disprezzato”. ¶ Avevo appena formulato questo pensiero
132
1954
volta era proprio tutto: avevo esaminato la mia situazione
133
1954
tornato sul viottolo, l’avevo percorso fin sotto la
134
1954
piccola insenatura solitaria che avevo intraveduto quel mattino uscendo
135
1954
e d’oro, che avevo donato ad Emilia qualche
136
1954
il suo corpo. Io avevo, insomma, fame di lei
137
1954
tra le rocce, l’avevo veduta per la prima
138
1954
suo. Non so come, avevo già tolto via il
139
1954
bocca aprirsi lentamente, come avevo desiderato, simile ad una
140
1954
di paglia. Capii che avevo sognato il bacio, o
141
1954
o meglio che l’avevo vissuto in quella condizione
142
1954
squallida realtà. Io l’avevo baciata e lei mi
143
1954
quale io stesso l’avevo fatta. In realtà, come
144
1954
pomeriggio, come io stesso avevo proposto. Si potrebbe pensare
145
1954
avvertire Rheingold che ci avevo «pensato su» e che
146
1954
sia tornato così presto... Avevo tutto un giorno per
147
1954
a mia volta. Non avevo pensato che non essere
148
1954
a nulla. Capivo che avevo rotto l’immobilità, troppo
149
1954
le ultime parole che avevo scambiato con Rheingold: egli
150
1954
Odissea; e io gli avevo dato ragione; e lui
151
1954
parlare alla domestica. Si, avevo ragione, tutto era, avrebbe
152
1954
vergogna di quello che avevo detto; e capii che
153
1954
e capii che, come avevo temuto, il fatto stesso
154
1954
parlò; e capii che avevo colpito nel segno: forse
155
1954
amavo tanto e non avevo mai amato che te
156
1954
partire ero proprio io. Avevo rotto i miei rapporti
157
1954
rapporti con Rheingold, li avevo rotti con Battista, ora
158
1954
con ogni probabilità, li avevo rotti anche con Emilia
159
1954
e dovevo andarmene. Ma avevo gridato ad Emilia che
160
1954
tardi; ma quel giorno avevo percorso già quattro volte
161
1954
sentivo stanco e non avevo voglia di affrontarlo di
162
1954
orologio: erano le nove. Avevo dormito tre ore. La
163
1954
con Battista e, come avevo minacciato, a fare in
164
1954
pure a coricarsi, non avevo più bisogno di lei
165
1954
mediocre là dove, finora, avevo veduto un’oscurità temibile
166
1954
sapevo quanto prima. Peggio: avevo scoperto che il motivo
167
1954
o immaginarie che io avevo potuto offrirle con la
168
1954
E infatti, allorché io avevo arrischiato l’ipotesi che
169
1954
fatto, perché, come le avevo gridato poco prima, in
170
1954
che proprio io, che avevo ravvisato con tanta lucidità
171
1954
immagine, anche se non avevo potuto farla trionfare nella
172
1954
mia stanza. Ma non avevo sonno, e d’altra
173
1954
villa, intorno a me. Avevo portato da Roma un
174
1954
e nude, seggiole sgombre. Avevo spesso pensato negli ultimi
175
1954
potesse lasciarmi e ci avevo pensato come si pensa
176
1954
e, come quell’albero, avevo le radici per aria
177
1954
e riottosa. A destra avevo una piccola roccia nera
178
1954
occhi e poi disse: «Avevo deciso di partire... e
179
1954
quale, a tutta prima, avevo avuto l’intenzione di
180
1954
fantasmi; e capii che avevo parlato e pianto davanti
181
1954
del mare. Era chiaro: avevo avuto un’allucinazione, un
182
1954
durante il quale io avevo fatto dire ad Emilia
183
1954
violento il sentimento che avevo provato allorché le avevo
184
1954
avevo provato allorché le avevo detto che volevo amarla
185
1954
tempo molto lungo che avevo passato in fondo alla
186
1954
Come ho già detto, avevo attribuito questo tempo ad
187
1954
addormentato. Durante questo sonno, avevo sognato di partire dallo
188
1954
nella grotta. E poi avevo anche sognato di tenderle
189
1954
paura, di pensare che avevo portato a spasso per
190
1954
Mi ero addormentato e avevo sognato di essere stato
191
1954
mi ero addormentato e avevo sognato di essere stato
192
1954
mi ero addormentato e avevo sognato di dormire e
193
1954
piazza di Capri. Adesso avevo una gran fretta di
194
1954
vapore delle sei e avevo perduto tempo. Dalla piazza
195
1954
la valigia che non avevo ancora aperto, chiusi a
196
1954
ancora in vita quando avevo creduto di vederla seduta
197
1954
dei luoghi dove l’avevo veduta per l’ultima
198
1954
la villa, dove l’avevo scoperta ignuda e mi