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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Benvenuto Cellini, Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1562

concordanze di «avevo»

nautoretestoannoconcordanza
1
1562
tutto quel che io avevo fatto. Subito gli venne
2
1562
qual cosa io gli avevo menato un calcio, e
3
1562
inforcatura delle gambe, l'avevo spinto innanzi più di
4
1562
quel disegno che io avevo fatto sopra tal cosa
5
1562
andai e tornai, perché avevo solo a passare la
6
1562
cera, il quale io avevo fatto già a richiesta
7
1562
il modello che io avevo fatto per lui in
8
1562
che quell'opera già avevo detto che io la
9
1562
iudicassino che io non avevo tal somma di danari
10
1562
gran pericolo che io avevo portato, modo che isgridarmi
11
1562
tirare innanzi. Di già avevo preso di molti lavoranti
12
1562
todeschi, e talvolta n'avevo buona quantità, sicondo che
13
1562
modello grande che io avevo fatto per il Giove
14
1562
impresa, quale io non avevo mai più fatta, e
15
1562
piccolo che io m'avevo portato di Roma, ritratto
16
1562
li dinari che io avevo dati loro a buon
17
1562
di stizza - che l'avevo - messi con le mie
18
1562
e io contento; perché avevo caro d'aver detto
19
1562
di più che io avevo promessi loro. A questo
20
1562
uomini quello che io avevo detto loro, e sanza
21
1562
raccomandavono, dicendomi che io avevo ragione, e che se
22
1562
del mio, perché io avevo veduto veramente che loro
23
1562
tal cosa. Lavorando sollecitamente, avevo messo di già insieme
24
1562
Giove d'argento; ancora avevo misso insieme la saliera
25
1562
di già finite. Ancora avevo fatto parecchi operette al
26
1562
d'argento, riccamente lavorato, avevo fatto per donarlo a
27
1562
e a molti altri avevo fatto di molte opere
28
1562
tante opere che io avevo innanzi e a così
29
1562
Parigi; e io, che avevo lavorato giorno e notte
30
1562
Ferrara, dicendogli che io avevo meco certi modelli, i
31
1562
Re venne dove io avevo i modelli. Imprima avevo
32
1562
avevo i modelli. Imprima avevo fatto la porta del
33
1562
sotto e di sopra, avevo fatto un satiro in
34
1562
forma. Innel mezzo tondo avevo fatto una femmina in
35
1562
Re: da una banda avevo fatto di mezzo rilievo
36
1562
dove nasce la fontana. Avevo di poi tutta quest
37
1562
di sopra, in ciascuno, avevo fatto una Vittoria in
38
1562
sopra al ditto quadro avevo fatto la salamandra, propia
39
1562
due braccia, nel quale avevo fatto una fontana in
40
1562
mezzo a detta fontana avevo fatto un sodo, il
41
1562
fontana: sopra questo sodo avevo fatto, a conrispondenza, una
42
1562
quattro canti della fontana avevo fatto, in su ciascuno
43
1562
era quella che io avevo fatta, dicendomi che tutto
44
1562
tutto quello che io avevo fatto alla porta, sanza
45
1562
sapeva che io non avevo fatto come gli altri
46
1562
bel vasetto che io avevo fatto a riquisizione della
47
1562
bel vaso che io avevo fatto per la sua
48
1562
dalla perversa fortuna, l'avevo alquanto lasciato un poco
49
1562
in mentre che io avevo disegnato e sculpito quel
50
1562
stanze larghe che io avevo prima (questo fu 'l
51
1562
perché la sera io avevo digiunato. Questo giorno era
52
1562
mi ero contento, e avevo benedetto il mondo e
53
1562
gli dissi che io avevo conosciuto che quello non
54
1562
quella fidanza, che io avevo in Dio, dovessi aspettare
55
1562
uscire; che di già avevo inteso dire che il
56
1562
d'argento, il quale avevo cominciato per il Cardinale
57
1562
ogniuno diceva che io avevo passato quel gran Lautizio
58
1562
sale; sotto al detto avevo accomodato quei quattro cavalli
59
1562
destra del ditto Mare avevo messo il suo tridente
60
1562
suo tridente. La Terra avevo fatta una femmina tanto
61
1562
bella forma quanto io avevo potuto e saputo, bella
62
1562
in mano alla ditta avevo posto un tempio ricco
63
1562
la ditta mano; questo avevo fatto per tenere il
64
1562
si mostrava esser terra, avevo accomodato tutti quei più
65
1562
la parte del Mare avevo figurato tutta la bella
66
1562
faccende mie, che io avevo in Roma, in fra
67
1562
compagnia; e perché io avevo dato intenzione di andarmene
68
1562
su detta cavalla m'avevo isdementicato le mie staffe
69
1562
voleva rendere, perché io avevo corso la sua cavalla
70
1562
quella pazza bestia. Ancora avevo avezzo quei mia giovani
71
1562
quell'archibuso che io avevo in mano. A queste
72
1562
l'archibuso che io avevo in mano, se bene
73
1562
mia difesa, non l'avevo abbassato ancora tanto, che
74
1562
furno tocchi. Io, che avevo dato di piè al
75
1562
che lui galoppava, prestamente avevo rimesso in ordine e
76
1562
disse - ché il giaco avevo messo nella bisaccia questa
77
1562
bene acconcio; e l'avevo di già mostro al
78
1562
che se io vi avevo da 'ndare, volevo andarvi
79
1562
mia lavoranti, i quali avevo levati di Roma; e
80
1562
quel modo che io avevo detto; e per non
81
1562
che il giorno gli avevo dato la medaglia, a
82
1562
l'opera che io avevo fatta a Sua Eccellenzia
83
1562
tutto quello che io avevo domandato. Eromi quel dì
84
1562
io non avessi cavalli. Avevo carico un mulo di
85
1562
bagaglie, e con esse avevo incassato quel bacino e
86
1562
quel boccale che fatto avevo per il Cardinale. In
87
1562
dinanzi. Quanto io v'avevo aùto di buono si
88
1562
tutto quello che io avevo in animo di fare
89
1562
che di me fatto avevo. Venuto l'alba del
90
1562
tutto quello che io avevo portato meco, e di
91
1562
da cavalcare, che io avevo addosso. Non potevo ispiccarmi
92
1562
giovani ditti io gli avevo menati di Italia per
93
1562
perché io me gli avevo allevati, molto meglio per
94
1562
certo che a morire avevo; che un poco prima
95
1562
io dissi che io avevo aùto commessione dal Re
96
1562
dua servitori, e io avevo li mia dua giovani
97
1562
il modo che io avevo a tenere a fuggirmi
98
1562
dissi che io ne avevo fatte istrisce e benissimo
99
1562
di tanaglie, che io avevo tolto a un Savoino
100
1562
d'aguti che io avevo cavati; e con essa
101
1562
medesimi aguti che io avevo cavati, di poi gli
102
1562
cavati, di poi gli avevo rimessi; ma erano tagliati
103
1562
quelle fascie che io avevo fatte, ancora queste tenevo
104
1562
pulitissimo. Ispazzato che io avevo, io rifacevo il mio
105
1562
quelle fascie, quale io avevo avvolte a modo di
106
1562
di borzachini, inne' quali avevo misso quel mio pugnalotto
107
1562
grande altezza che io avevo isceso così animosamente, e
108
1562
dua fusi io l'avevo lasciato attaccato al mastio
109
1562
istracco, e di più avevo iscorticato le mane per
110
1562
a riposare, e mi avevo bagnato le mane con
111
1562
quel modo che io avevo fatto innella maggior altezza
112
1562
tutto quello che io avevo fatto. E perché la
113
1562
dove io ve ne avevo una buona quantità. Subito
114
1562
e disse come io avevo acconcio parecchi pezzi grossi
115
1562
la cosa che io avevo fatta insin quivi era
116
1562
cosa che io gli avevo ditta; e appunto s
117
1562
con il quale io avevo aùto parole, e affermò
118
1562
fa presto -. Io che avevo innanzi molte opere d
119
1562
il quale io non avevo mai né parlato né
120
1562
dissi che io non avevo per allora isvivatoio, e
121
1562
quel medesimo colombo io avevo visto tirare più volte
122
1562
altro, feci quanto promesso avevo, non pensando né al
123
1562
così mi stavo. Io avevo in fra gli altri
124
1562
risoluti e io gli avevo dato tutto l'ordine
125
1562
opera quanto io gli avevo ordinato, mi venne a
126
1562
messono nell'anticamera. Io avevo un cane nero quant
127
1562
e se bene io avevo fatto degli omicidi, quel
128
1562
e quello che io avevo fatto, tutto s'era
129
1562
sì bene come io avevo fatto prima la resoluzione
130
1562
quella gamba che io avevo rotta, quanto agli occhi
131
1562
altro e che io avevo troppo di quelli. Così
132
1562
potermi muovere, perché io avevo la gamba rotta; e
133
1562
luogo dove io dormiva. Avevo un'ora e mezzo
134
1562
mi tenevono coltello, io avevo male il modo a
135
1562
volta infra l'altre avevo acconcio un grosso legno
136
1562
che io non gli avevo sentiti; perché quando io
137
1562
che da quella io avevo aùti; qual capitolo si
138
1562
vittorioso, che io mi avevo disegnati innel muro con
139
1562
di carbone, che io avevo trovato ricoperto dalla terra
140
1562
con quello che invisibile avevo sentito e sentivo bene
141
1562
era quanto desiderio io avevo; e che se io
142
1562
tutte le cose io avevo in questa prigione dispiacevoli
143
1562
di nulla io non avevo più paura e nulla
144
1562
stata questa, che io avevo quella mattina da Dio
145
1562
cappa che io gli avevo donata. A queste parole
146
1562
panni che io gli avevo donati; quando che no
147
1562
panni che io t'avevo donati, e con essi
148
1562
suo. E perché io avevo un garzone perugino, il
149
1562
che io non l'avevo a pena cominciata: di
150
1562
che io non l'avevo potuta fare in dugento
151
1562
i cavalli, li quali avevo mercatati cinquanta ducati, il
152
1562
Questo corriere io l'avevo sentito ricordare per uomo
153
1562
io dissi, che non avevo danari da potergli prestare
154
1562
facessino quel che io avevo insegnato loro, perché i
155
1562
con ciò che io avevo di valore: dissi al
156
1562
della spesa che io avevo fatta per il Busbacca
157
1562
mondo, perché io gli avevo fatto in Roma i
158
1562
io dissi, che io avevo portato tanti dinari da
159
1562
delle fatiche che io avevo durate per lui; e
160
1562
perché ogni sera io avevo grandissimi ragionamenti con il
161
1562
mi lasciassi punto; e avevo sdegnato lo stomaco di
162
1562
disse che io non avevo fatto nulla; che la
163
1562
Santa Maria dal Loreto. Avevo aspettato insino a dua
164
1562
e' quattro mesi io avevo potuto mangiare. ¶ C. ¶ Partitomi
165
1562
e bacino che io avevo preso da fare dal
166
1562
dal cardinal di Ferrara. Avevo di molti lavoranti e
167
1562
oro e di argento. Avevo pattuito con quel mio
168
1562
quella scritta, che io avevo di sua mano, subito
169
1562
ne cresceva delle importantissime. Avevo otto lavoranti, e con
170
1562
noi umani! Io non avevo parlato due volte a
171
1562
e maggiormente che io avevo in Roma una maggior
172
1562
questi dinari io gli avevo la maggior parte in
173
1562
e che io l'avevo rubate nel tempo del
174
1562
subito e segretamente. Io avevo, una mattina infra l
175
1562
una daga che io avevo a canto e certe
176
1562
certe anella che io avevo in dito, il ditto
177
1562
quel luogo appunto io avevo ammazzato Pompeo. Di quivi
178
1562
tutto quello che io avevo detto. Il Papa, vergognandosi
179
1562
io rispondevo che io avevo dato la fede mia
180
1562
cotesta cosa, che io avevo promessa, delle chiave, era
181
1562
tutto quel che io avevo detto. Il frate, facendo
182
1562
e se bene io avevo lavorato parecchi settimane in
183
1562
che io inconsideratamente gli avevo insegnato. Avevasi preso per
184
1562
cheti, perché io l'avevo donate a certi di
185
1562
ai miei servitori, che avevo donato quelle che io
186
1562
e che, se io avevo errato, mi poteva gastigare
187
1562
e che io l'avevo cacciato via. Tanto mirabilmente
188
1562
ore intere, che mai avevo restato di ragionar seco
189
1562
a domandare se io avevo mai aùto fantasia di
190
1562
state, io più volentieri avevo cerco di fare e
191
1562
fede che io gli avevo data, io non gli
192
1562
gran male che io avevo. In mentre che io
193
1562
gran danno che io avevo fatto a l'oste
194
1562
monete che io gli avevo fatto, e a me
195
1562
tu vuoi fare -. Io avevo lasciato tutto l'ordine
196
1562
Camera, al quale io avevo lasciato in guardia al
197
1562
altre cose che io avevo molte care. Però io
198
1562
il Papa per ringraziarlo. Avevo dua servitori fanciulletti, e
199
1562
mirabil daga che io avevo, con la sinistra il
200
1562
che quel che io avevo detto. Chiamato il cancelliere
201
1562
mai possetti rappiccar sonno. Avevo fatto proposito che, come
202
1562
mi domandò se io avevo aùto paura. Or cognoscete
203
1562
dragone - onde io, che avevo il polso forte alterato
204
1562
quello che aùto io avevo, mi dimostravo di buono
205
1562
dimandassino me se io avevo aùto paura; perché lui
206
1562
aùto quel medesimo che avevo aùto io. Venutomi a
207
1562
che io me l'avevo recato a noia. E
208
1562
aver gran voglia. Io avevo quel Filice già detto
209
1562
faceva quando io non avevo male. Imperò stando così
210
1562
che fare. Io, che avevo una sete inistimabile, e
211
1562
che io non lo avevo mai veduto a' mia
212
1562
e perché io non avevo scritto nulla, giunsi a
213
1562
buon garzone che io avevo, che si domandava Manno
214
1562
duca Lessandro ch'io avevo detto male di Sua
215
1562
meco. ¶ LXXXVII. ¶ Intanto io avevo rimandato a Roma il
216
1562
e che appresso io avevo detto male di quella
217
1562
mi disse che io avevo passato una di quelle
218
1562
dissi che mai io avevo fatto dispiacere allui, ma
219
1562
medaglia del Duca; e avevo di già fatto in
220
1562
a chi io l'avevo scritto, mi scrisse così
221
1562
il qual giorno io avevo ammazzato col mio scoppietto
222
1562
io presi l'oca, avevo pieno lo stivale della
223
1562
alla casa nostra, io avevo un cavalletto sotto, il
224
1562
a casa ridendo, che avevo scampato una fortuna da
225
1562
grande infirmità che io avevo passata. In questo mentre
226
1562
Cristo, al quale io avevo quasi fatto uno ornamento
227
1562
furno quelle che io avevo cominciate per il calice
228
1562
mi disse, che io avevo detto bene, ma che
229
1562
farebbon poi quello che avevo ordinato io, che veramente
230
1562
il modo che io avevo attenere, delle parole che
231
1562
delle parole che io avevo a dire, le qual
232
1562
questo io di già avevo iscoperto la ditta opera
233
1562
papa Clemente, dove io avevo fatto tante mirabil figure
234
1562
Dipoi, conosciuto che io avevo vinto lui, andai cercando
235
1562
di quella che io avevo fatto, di gran lunga
236
1562
del modo che io avevo fatto a tignere il
237
1562
stessi quivi. Io che avevo mescolato inne' ragionamenti quella
238
1562
Iuvenale, che dianzi io avevo parlato. Il quale, per
239
1562
fare, e che io avevo fatto quel che s
240
1562
al mondo; io gli avevo fatte e facevo alcune
241
1562
Carità; innel piede poi avevo fatto a conrispondenza tre
242
1562
vedere come io l'avevo innanzi. Per la qual
243
1562
di modo che io avevo fatto il mio conto
244
1562
il modo che io avevo a tenere a far
245
1562
In questo mezzo io avevo cavato fuora quel mio
246
1562
vero che io l'avevo, ma credo che io
247
1562
gran fatica che io avevo durato, entrando innel inverno
248
1562
di quel che io avevo prima. Rimessomi nelle man
249
1562
all'altra volta fatto avevo, beuto che io ebbi
250
1562
di quel ditto corno. Avevo fatto la più bella
251
1562
si era, che io avevo preso parte della fazione
252
1562
tutto quello che io avevo ditto riferirebbe al Papa
253
1562
e se bene io avevo detto di non vi
254
1562
su colpo, questo non avevo fatto, anzi continuamente io
255
1562
fatto, anzi continuamente io avevo lavorato con grandissimo amore
256
1562
termine che io l'avevo condotto. A questo Pompeo
257
1562
con giusta causa io avevo detto. ¶ LXI. ¶ Di poi
258
1562
poi che io non avevo mai creduto insino a
259
1562
grande infirmità che io avevo aùto, della quale io
260
1562
si era che io avevo ordinato per un anno
261
1562
In questo tempo io avevo atteso a tutti i
262
1562
immaginar si possa, e avevo preso altro amore, solo
263
1562
istabilito quel che io avevo domandato, bisognava carezzargli, e
264
1562
ai profummi. Io, che avevo tanta paura quant'e
265
1562
alla mia bottega; perché avevo la bottega in Banchi
266
1562
mi ricordai che io avevo a 'ndare a parlare
267
1562
dugento ducati che io avevo presi dal Vicerè. Vedutoci
268
1562
quelli che io gli avevo offerti. Alla quale io
269
1562
quello a chi io avevo dato del sasso in
270
1562
medaglia, che di già avevo cominciata, della testa di
271
1562
medaglia, quello che io avevo percosso era guarito, e
272
1562
dimandava che modo io avevo tenuto a stamparle così
273
1562
finire, che io non avevo bisogno di maggior bravi
274
1562
che poco inanzi gli avevo detto che presto verrebbe
275
1562
gran male che io avevo fatto, e che Sua
276
1562
il favore che io avevo col Papa; stando così
277
1562
con maniche, che tanto avevo aùto licenzia. Questo ditto
278
1562
domandando me se io avevo mai veduto Vinezia, dissi
279
1562
mi disse se io avevo legato la spada. Io
280
1562
Nardi disse che io avevo parlato da un giovane
281
1562
ammazzerò tutti - e benissimo avevo riguardo a non far
282
1562
che sapeva che io avevo mille ragioni, e che
283
1562
in asta, e io avevo compro un bel giannettone
284
1562
noia, che io non avevo mangiato boccon che mi
285
1562
Magalotti, a chi io avevo usato cortesia, molto gli
286
1562
in che modo io avevo da fare a vendicarmi
287
1562
che io ritornassi, perché avevo lasciato un paro di
288
1562
nel luogo dove io avevo dormito. Così tornato ne
289
1562
mi feci innanzi, e avevo il fuoco in mano
290
1562
il contrario che io avevo pensato di far per
291
1562
di modo che io avevo acquistato un credito e
292
1562
mio gerifalco che io avevo quivi, il qual pezzo
293
1562
la diligenza che io avevo usato al modo del
294
1562
altri che io ne avevo fatti in quel Castello
295
1562
gli omicidii che io avevo mai fatti e tutti
296
1562
cotesto caso che non avevo fatto prima, volsi tutti
297
1562
Clemente quello che io avevo fatto, subito mandò a
298
1562
mezzo cannone che io avevo, il qual percosse in
299
1562
quello che io fatto avevo, e commesse al Cavalierino
300
1562
il bando che io avevo di Firenze. Il detto
301
1562
quali soldatescamente io me avevo guadagnati, apresso fattoci le
302
1562
que' danari che io avevo portati; e la maggior
303
1562
dicendomi che io l'avevo fradicia. Alla qual gobba
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Ma perché io non avevo altra cosa che fare
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cosa di nuovo io avevo, che io dimostravo essere
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che, quel che io avevo che mi dava quel
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e io, che l'avevo aùto molto più per
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Andatomene su, dove io avevo fonduto il detto oro
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e perché io non avevo tanti danari da potermi
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stati quelli che io avevo aùti col Papa: la
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Ginori, a chi io avevo fatto la medaglia de
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maravigliò che io non avevo fatto capo allui, essendo
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che bel modo io avevo accomodato il diamante con
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Padre. Questo diamante l'avevo apunto messo in mezzo
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d'esso diamante vi avevo accomodato a sedere il
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Sotto al detto diamante avevo accomodato tre puttini, che
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portare quello che io avevo lavorato. Mentre che io
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domandandomi se io n'avevo più fatte, e se
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cuore, e che io avevo veduto come le si
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che io no n'avevo mai fatte. Essendo alla
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dissi che io non avevo bisogno di sua disegni
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la prestezza che io avevo usata. E per accrescere
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e maraviglia al Papa, avevo meco portato tutte le
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in mentre che io avevo questo desiderio, io non
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più cortesie, che io avevo usato loro, cercai di
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poco innanzi io l'avevo veduto; di modo che
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non sentissi, benissimo lo avevo inteso, e al suo
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Questo nome io l'avevo fatto intagliare di bellissime
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lettere antiche; le quali avevo fatto fare tutte rotte
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per quel che così avevo fatto da quelli litterati
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per mia innamorata mi avevo preso il vagheggiare quello
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il mio, e l'avevo prestato a Benvenuto, il
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modo, dicendomi che io avevo fatto un gran lavorare
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e di questo diamante avevo solo la forma. Tenevo
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cose che io gli avevo detto, mi disse: - Va
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del bottone del calice avevo fatto tre figurette di
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degno terren tosco. ¶ Io avevo cominciato a scrivere di
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mio avo, che io avevo già l'età di
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simili trastulli, io ne avevo dispiacere inistimabile, ma solo
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a quello che io avevo in animo. Il mio
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veduto che ancora io avevo il medesimo oppenione di
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quelli onorati panni mi avevo fatti; trovatomi ingannato e
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se bene io continuo avevo la febbre, per esser
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un disegno che io avevo fatto, ritratto da un
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quel serrame che io avevo fatto in Firenze col
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in Firenze, dove io avevo cognusciuto in fra gli
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maestri, che prima io avevo aùti, i quali si
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piccol coltello che io avevo, dicendo così: - Chi di
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con armata mano gli avevo assaliti in su le
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di quelli Signori non avevo parlato, fidandomi della mia
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vita, perché grande errore avevo fatto. Il buon frate
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disse che benissimo gli avevo stimati. A presso mi
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di argento, come io avevo cominciato. Al quale io
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io risposi, che volentieri avevo a piacere di fare
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di gran lunga io avevo trapassata la promessa fattagli
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uomo, sì come io avevo mostro. ¶ XXII. ¶ Il dì
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Salamanca, e per aiuto avevo solo un fanciulletto, che
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contra la mia voglia, avevo preso per fattorino. Questo
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che il medesimo che avevo fatto io. ¶ XXIV. ¶ E
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il vaso che cominciato avevo per il Salamanca. Questo
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la sua famiglia. Entrato, avevo il mio Paulino appresso
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la diferenza che io avevo aùto con questo vescovo
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e Salviati: da tutti avevo da fare, in modo
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quel luogo io gli avevo condotti liberamente, tutti ridevano
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e veduto che io avevo ragione. L'altro giorno
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che di nessuno altro avevo invidia. Ancora c'era
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questo mio piacere, m'avevo fatto amicizie di certi
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certi disegni che io avevo innanzi, in fra' quali
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che per mio piacere avevo disegnati. Questi tali vasi
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stanco, che molte miglia avevo camminato, volendo pigliare il
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piacevolmente, come ancora io avevo fatto sicondo l'usanza
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salvatico, il quale io avevo. Questo aveva i peli
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e molte volte lo avevo ritratto; di che ne
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più volte io gli avevo ragionato. Il giovane onesto
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studiava, e io lo avevo aiutato provveder di molti
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dissi, che io non avevo fatto allui quello che
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benifizio, che io gli avevo fatto, lo rendessi a
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alla qual cena io avevo convitato molti virtuosi amici
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cognoscere, perché io lo avevo ripreso, dicendogli che s
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parole io, che gli avevo conosciuti, mi gittai da
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col coltello che io avevo in mano certo lo
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lor guida, sì come avevo fatto a tempo de
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quel modo che io avevo cominciato seguitassi. Io, che
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al sole, come io avevo promesso a punto. Cascò
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grande opere fattegli. ¶ XXV. ¶ Avevo in questo mio castello
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piacevolmente più volte gli avevo detto che lui m
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molti manovali che io avevo; e in breve tempo
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sicondo abitante che io avevo cacciato del mio castello
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dicendo che io gli avevo rubato gran quantità della
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sua roba, quando l'avevo iscasato. Questa lite mi
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phe". Io che benissimo avevo imparata la lingua franzese
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gran daga che io avevo, perché sempre mi son
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erano quelli che io avevo menato di Roma, li
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arme. Un altro n'avevo, il quale era ferrarese
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Ancora un altro n'avevo: questo era fiorentino e
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consiglio da quel che avevo fatto, i' dissi a
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Caterina disse che io avevo usato seco al modo
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innel modo che io avevo aùto a far seco
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a me piaceva: io avevo fatto nuovi disegni, sicondo
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la quale io m'avevo guadagnata con le mia
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mia, aiutatemi -. Io che avevo voglia d'ammazzarlo a
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conosceva benissimo che io avevo ragione. ¶ XXXIV. ¶ Se io
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discrezione che prima io avevo, innanzi che lei fussi
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percosse che io le avevo date, e 'l resto
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Intanto io, che m'avevo fatto grandissimo onore e
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persone che io non avevo tanto di comodità per
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questo tempo io l'avevo finita di tutto punto
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io ragionai del modello, avevo figurato il Mare e
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detto mare: così propiamente avevo dato loro quella grazia
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grazia. A il Mare avevo posto in mano un
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destra; e innella sinistra avevo posto una barca sottilmente
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colore. Per la Terra avevo figurato una bellissima donna
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altra sua sinistra mana avevo fatto un tempietto di
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lavorato; e in questo avevo accomodato il pepe. Sotto
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Sotto a questa femina avevo fatto i più belli
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i sua scogli terrestri avevo parte ismaltati e parte
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parte lasciati d'oro. Avevo da poi posata questa
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opere mie, e l'avevo molto tirate innanzi: il
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che duri fatica come avevo fatto io; subito da
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grandezza appunto che io avevo fatto il Giove; il
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di palla che io avevo nel mio castello, con
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qualche difficultà, me l'avevo presa per piacere. Ogni
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li dissi che io avevo fatto tutto tutto che
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dorata, la quale io avevo posta sopra uno zocco
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detto zocco di legno avevo commesso quattro pallottole di
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quaranta miglia; però non avevo potuto sapere niente. Faccendo
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e nella sinistra gli avevo accomodato il Mondo. Infra
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Mondo. Infra le fiamme avevo con molta destrezza commisso
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da considerare, che io avevo messo un velo addosso
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velo sottilissimo, che io avevo messo con bella grazia
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statua del Marte, quale avevo fatto di legni benissimo
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e diligentemente lavorata; dipoi avevo ordinato di formare di
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di riso: perché io avevo comandato a tutti quelli
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commessione, che quanto io avevo detto subitamente facessi; e
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mi domandò se io avevo da mostrargli a casa
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basse, nelle quale io avevo messo insieme tutta quella
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un modello, quale io avevo fatto già in Italia
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tutto quello che io avevo fatto era buono, e
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figura, come io l'avevo tirata innanzi: così venne
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che di mio io avevo spesi, e fussi che
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altamente superbe, che io avevo usato con Sua Maestà
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mesi che io non avevo aùto danari né ordine
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di modo che io avevo mandato via tutti i
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Pavia, il quale io avevo alloggiato di nuovo innel
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grande obrigo che io avevo a quel buon Re
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perché certamente io l'avevo lasciato molto indisposto; e
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mi disse che io avevo fatto errore a partirmi
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tali, in chi io avevo più fede, erano quelli
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mia ribaldi che io avevo lasciato in guardia d
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risolsi a passare innanzi. Avevo uno istruggimento al cuore
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il male che io avevo aùto nel Castel Sant
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grand'opere che io avevo cominciate per quel gran
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più dell'arte sua. Avevo mandato più d'uno
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ducati, e meco ne avevo portate per li valore
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dell'opere che io avevo fatte al Re; alla
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grandi obrighi che io avevo con Sua Maestà, avendomi
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tutto quello che io avevo di bisogno in queste
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Sua Eccellenzia che io avevo bisogno d'una casa
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Eccellenzia vedessi quanto io avevo voglia di servirla, di
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servirla, di già io avevo trovato la casa, la
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vedessi l'opere mie, avevo portato di Francia dua
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di quello che io avevo promesso; appresso a questo
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di quello che io avevo di bisogno, perché dove
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poi con mia danari, avevo segnato il sito della
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che autorità io v'avevo cominciato drento a murare
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alle cose che io avevo domandato - e di tanto
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di quelli che io avevo allegato, non dicevano la
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parole che io gli avevo dette; le quale più
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arditamente che fatto non avevo replicai, e di più
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quel poco che io avevo portato le volevo lasciare
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al mondo immaginare. ¶ LVI. ¶ Avevo aùto molto ispesso lettere
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gran male che io avevo fatto, cercando di fare
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bene che io v'avevo portato, da poi che
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tutto quello che io avevo maneggiato e fatto per
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1562
l'opere che io avevo fatte e tutti gli
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1562
gli accidenti che io avevo aùti in esse, e
477
1562
mie finite io non avevo aùto nulla al mondo
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mondo; solo me ne avevo portato in Italia alcuni
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sì come io dissi, avevo fatto la sua ossatura
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1562
le diavolerie, perché io avevo scritto al mio gran
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1562
Sua Eccellenzia, che io avevo fatta di terra nell
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1562
oreficerie, mentre che io avevo male alle stiene. Questa
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1562
ma perché io non avevo ancora fatto la fornace
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1562
tutte quelle diligenzie che avevo imparato, acciò che non
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1562
un omo che io avevo mai fatto fare al
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1562
mio Perseo e ancora avevo gran volontà di servirlo
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argento che io gli avevo dato. Il Duca che
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oro che io vi avevo messo. E io pure
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1562
al Duca, che io avevo poco aiuto a così
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1562
bello stato che io avevo lasciato in Parigi sotto
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1562
disse che io gli avevo fatto un lavoro bellissimo
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sa se io ne avevo gran bisogno, perché disideravo
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l mio Perseo, e avevo trovati certi giovani che
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spesso che io non avevo fatto per il passato
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egli diceva, anzi gli avevo volte le rene. Subito
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1562
parole che io gli avevo detto in quella stanza
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la voglia che io avevo di lavorare di marmo
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del modello che io avevo fatto per il detto
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modo che io gli avevo cavati della mia figura
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a fine, che lo avevo di cera, e mi