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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, Il mistero di Mangiabarche, 1997

concordanze di «avevo»

nautoretestoannoconcordanza
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Lo guardai in silenzio. Avevo scelto il lungo e
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di meglio da fare, avevo deciso che potevo rischiare
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in Italia, via Marsiglia. Avevo preso poi un treno
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decisamente tortuoso ma non avevo intenzione di far sapere
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di senegalesi che, come avevo immaginato, mi condussero in
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la Isla. ¶ Quando l’avevo conosciuto mi aveva dato
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contatti con ambienti extralegali... ¶ «Avevo proprio bisogno di uno
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con calma su quanto avevo appena saputo. ¶ «Senta, avvocato
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all’avvocato. ¶ In collegio avevo conosciuto un comasco dall
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la città vecchia. Non avevo voglia di tornare allo
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puro stile liberty che avevo adocchiato la sera prima
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Accusai il colpo. Non avevo voglia di presentarmi dal
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foglietto su cui l’avevo scarabocchiato. ¶ Alzandomi, tirai un
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comportato da professionista e avevo ingannato il cliente. Uscii
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risvegliai a notte fonda. Avevo voglia di parlare con
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porgendogli il disco che avevo appena comprato. ¶ Lo rigirò
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ovviamente, erano semplici supposizioni. Avevo bisogno di certezze... e
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i legali per cui avevo lavorato in passato pensavano
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che non lavoravo e avevo bisogno di soldi... E
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anni, nelle mie arringhe, avevo ricordato ai giudici che
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vecchio stampo di cui avevo tanto sentito parlare in
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mezzo chilo di eroina». ¶ Avevo la gola secca per
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indagine... Preferiamo così». ¶ Li avevo salutati e percorso alcuni
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dal farlo presente, non avevo nessuna voglia di intavolare
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un cliente a cui avevo riportato la figlia sedicenne
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perché in galera gli avevo salvato la vita. Me
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ora del giorno. Ne avevo sentito parlare a Padova
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occhi. Decisi che ne avevo abbastanza e me ne
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al polso sinistro. Non avevo mai avuto il coraggio
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la storia. Quando l’avevo conosciuto in galera ne
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riguardava, ero disarmato e avevo i riflessi troppo appannati
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guardai allo specchio. Non avevo un bell’aspetto e
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casa della donna, non avevo valutato razionalmente gli indizi
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calvados. Alla mia salute. Avevo finalmente capito dove cercare
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fare il cemento armato...». ¶ Avevo capito e gli feci
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figura da fesso che avevo fatto con l’anziano
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vecchio, il mio, che avevo deluso tanti anni prima
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enigmatico. ¶ Di Sant’Elia avevo sentito parlare molti anni
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occhio quelle altrui pedinandole, avevo ormai perso l’abitudine
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pista della vedova Vadilonga: avevo scoperto la chiave “cinematografica
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negozi di antiquari. Non avevo intenzione di acquistare nulla
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e belli. Un tempo avevo vissuto in una casa
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Era intenzionale. Da anni avevo scoperto che le ciucche
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dei tamburi non l’avevo mai sentita». ¶ Allungò la
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Assomigliava a qualcuno che avevo visto anni prima ma
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e satura di fumo. Avevo cercato la mia Gina
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sue lamentele. Quando gli avevo riferito che il cuore
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cui secondo lui l’avevo messo nei guai in
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ripetuto esattamente quello che avevo detto un attimo prima
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pranzare a casa. Non avevo fame e sentivo la
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per sbirciare. Non l’avevo mai notato prima. Non
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per tutti che non avevo con me la bestiola
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trascurabile, di cui non avevo assolutamente tenuto conto. Durò
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Può sempre rispondere che avevo i pidocchi con la
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solo del tempo se avevo intenzione di cercarlo in
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che di questa ragazza avevo già sentito parlare, poi
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poi mi zittii. Non avevo voglia di litigare con
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cuffie del walkman. Non avevo ancora voglia di pensare
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di una bottiglia che avevo preso direttamente al banco
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Hai visto?... Te l’avevo detto che il tuo
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che, oltre al calvados, avevo portato con me il
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carico di nostalgia. ¶ Non avevo voglia di conoscere la
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vita dell’uomo che avevo visto morire nella porcilaia
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morire nella porcilaia. Ne avevo già dimenticato il nome
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mostrai il foglietto che avevo trovato tra gli effetti
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avvocato Vargiu. Al telefono avevo preannunciato importanti novità e
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molta logica». ¶ Parlai. Come avevo già anticipato, omisi tutti
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sue preferite e l’avevo sentita ormai decine di
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me, da anni. L’avevo scelto come colonna sonora
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giacca in silenzio: non avevo voglia di discutere con
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due amici continentali. Non avevo alternative. ¶ «Tanti saluti da
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importante per me. L’avevo conosciuto che avevo poco
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L’avevo conosciuto che avevo poco più di vent
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suo capolavoro Napoléon. Come avevo immaginato, del cast facevano
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attendeva il milanese. Non avevo voluto che fosse presente
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volte in cui ne avevo abusato con i clienti
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importava più di tanto. Avevo capito da tempo che
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addio a Marlon non avevo più ascoltato blues. Non
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ascoltato blues. Non ne avevo proprio voglia: quella sciroccata
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ma aveva abbozzato quando avevo sganciato un bel po
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scorta. ¶ Il quarto giorno avevo la barba lunga, gli
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spiaccicato sul muro. ¶ «L’avevo avvertita» commentò in tono
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deciso a rifarmi. Non avevo un piano preciso ma
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fumando in silenzio. Non avevo idea di quali pensieri
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vecchio Rossini, ma non avevo nemmeno intenzione di approfondire
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completamente svuotato... E non avevo più voglia di ascoltare
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tono paterno, «te l’avevo detto che quella donna
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ora. Quello con cui avevo appena parlato non sapeva