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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

concordanze di «avevo»

nautoretestoannoconcordanza
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Fumo. ¶ – Ecco! Te l’avevo detto. È un uomo
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a terra. Accanto, dove avevo posato il piede, un
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questa terribile sofferenza non avevo trovato un giovane che
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uomini in maniera definitiva. ¶ «Avevo oramai venticinque anni e
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felice. E io intanto avevo perduto il dominio sopra
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il suo che non avevo. Ho girato fino all
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così tenue come non avevo udito mai a persona
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di seta. Quante volte avevo tremato vicino ad un
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non credendo al prodigio avevo conosciuto un uomo, Carlo
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riprese le carezze. Mai avevo sofferto tanto, soffrivo come
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la mia indispensabile vergogna. Avevo ripreso il cammino, e
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acciacchi e di manìe. Avevo allora diciotto anni e
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perché ero morta davvero, avevo sentito nel corpo abbassarsi
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e tutte le ossa, avevo sentito irrigidirmi intera, e
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da un’inquietudine ignota... avevo bisogno di prendere aria
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sera. Signor Perelà, io avevo trovato il mio amore
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ebbrezza che io gli avevo data. Qualche cosa d
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laggiù... E io lo avevo portato via dal suo
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suo luogo... Perché lo avevo portato via? Per paura
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aveva questa potenza. Lo avevo strappato dal suo nido
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sera. Io... che lo avevo compreso sola al mondo
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sola al mondo, l’avevo tolto dal suo regno
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dal suo regno, non avevo saputo coronare degnamente il
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degnamente il nostro amore, avevo sciupato tutto, profanato tutto
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chi paura, ora che avevo ritrovata la mia anima
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Uno così non l’avevo mai visto. ¶ – Che cosa
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davvero un prodigio. ¶ – Io avevo paura che gli tirassero
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È vero, non ci avevo pensato. ¶ – E poi, non
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ad ora perché non avevo trovato l’uomo da
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quello che di vostro avevo, ma... voi siete stato