Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

forse si sbagliava e avevo ragione io, perché i

verso di me (che avevo sì e no dieci

punta del naso. Non avevo mai visto la neve

ed enormi sandali. Le avevo viste qualche giorno prima

è andato sulla luna,” avevo risposto fiero. ¶ “Pensa a

A dodici anni già avevo letto una serie infinita

letto.” ¶ Da quel giorno avevo iniziato ad accumulare storie

il segno. Una volta avevo provato a lamentarmi e

altro passavano mesi, perciò avevo il tempo di rileggere

più volte. In breve avevo cominciato a ripetere a

Ma io non l’avevo ascoltata e avevo proseguito

l’avevo ascoltata e avevo proseguito ad accumulare libri

adolescenza sotto il letto avevo più di cinquanta romanzi

Solo che io non avevo accanto nessun maestro Miyagi

Giancarlo sfida la criminalità?” avevo chiesto con occhi luccicanti

era aperto sul viso. ¶ Avevo trovato il mio esempio

potevo acquistarli perché non avevo i soldi, e poi

Un giorno ormai lontano, avevo da poco iniziato le

lineamenti. A sei anni avevo già imparato che la

soprannominarmi “Quattrocchi” e io avevo fatto spallucce: non ero

mi avrebbe potuto toccare. Avevo anche tentato di staccarmi

il quale un giorno avevo apostrofato papà (che era

muove i miei passi...” avevo risposto, e mi ero

non uscii di casa. Avevo paura di incontrare Viola

firmarmi il gesso. L’avevo promesso a Bea, che

Davanti agli occhi non avevo che l’immagine di

deluso perché nel pomeriggio avevo visto Viola tornare a

triste e bellissima. Non avevo speranze contro di lui

Quando giunsi sotto casa avevo il cuore a mille

accorsi che in mano avevo un fumetto arrotolato che

verso Sasà. È che avevo bisogno di una persona

mi ascoltava paziente. ¶ L’avevo coinvolto una prima volta

convincerlo ad aiutarmi l’avevo dovuto promuovere al ruolo

punta dell’ago, lo avevo rassicurato, ci sarebbero state

fra i tuoi capelli,” avevo tentato un’ultima carta

tromba delle scale. Lo avevo ritrovato poco dopo davanti

scuola. ¶ “E chi è?” avevo chiesto innocente. ¶ Lui si

Napoli!” ¶ “Del Napoli? Wow,” avevo ribattuto con il solito

per la verità, non avevo idea di chi fosse

meteorite sui nostri balconi, avevo domandato a Sasà della

sua inseparabile motocicletta, appunto. ¶ Avevo assistito a un incontro

la moto di Fonzie?” avevo chiesto io. ¶ “Una delle

era una cosa che avevo capito io, credo che

troppo tempo e, soprattutto, avevo paura di perdere la

porta e ascoltavo. Inizialmente avevo anche preso l’abitudine

loro corpi nudi. ¶ Non avevo potuto comprendere la gravità

la concentrazione, ma non avevo nemmeno chiuso gli occhi

l’unico amico che avevo, ma in quel momento

che tutto quello che avevo da dirgli si riducesse

tutto si era arenato. Avevo passato molto tempo davanti

proprio dall’uomo che avevo innalzato a mito, a

come detto, non ne avevo mai una di scorta

so se è perché avevo un bisogno disperato della

le verità che non avevo mai osato raccontare a

e aprì la porta. ¶ Avevo creduto e sperato che

Quando rientrai in casa avevo sul volto qualcosa di

spollichini bollissero. E lì avevo conosciuto Sabrina Salerno, la

di gioia. Appena l’avevo vista mi si era

capiva sempre tutto. ¶ Perciò avevo lasciato agire l’istinto

sceso verso il basso: avevo il pene duro come

calato i pantaloni e avevo allungato la mano prima

tumore, invece era Bea. Avevo tirato su i pantaloni

La notte, però, non avevo chiuso occhio per il

orgoglioso del suo giornale. ¶ Avevo sorriso, impacciato, allora Sasà

confidargli che anche io avevo sperimentato quella strana sensazione

andarsene. ¶ La sera stessa avevo atteso il momento giusto

pratica il consiglio. Non avevo pensato, però, a Moana

cielo plumbeo. In mano avevo un piattino di carta

catus, non cactus”, e avevo riso, “è il nome

sai.” ¶ Comunque quel giorno avevo terminato di pranzare, mi

convinte che alla fine avevo accettato. ¶ Il lavoro si

a Viola, che non avevo più incrociato e, soprattutto

dell’anziana donna, non avevo accesso alle espressioni del

e poi quel giorno avevo altro cui pensare, ciononostante

Rocky III, film che avevo molto amato soprattutto perché

di Mickey, l’allenatore, avevo riscontrato, forse senza nemmeno

Dove stai andando?” gli avevo chiesto un pomeriggio. “A

innaffiare il terrazzo”. ¶ Lo avevo seguito sul grande balcone

di terra, e non avevo potuto fare a meno

ridere. ¶ “La chiamerò Morla,” avevo esclamato allora. ¶ “Morla? E

me Sasà, eppure non avevo avuto il coraggio di

dato alla pazza gioia. Avevo appena lanciato una fetta

sbucato in cucina e avevo trovato Sasà con le

sputato nel collutorio”. ¶ Lo avevo guardato esterrefatto. “Perché?” avevo

avevo guardato esterrefatto. “Perché?” avevo chiesto poi con espressione

In ogni caso non avevo di certo abbandonato l

fetta biscottata sulla quale avevo provveduto a spalmare il

Una sera nel letto avevo aperto il vocabolario e

nel sindacalismo”, era scritto. Avevo trovato il termine “sindacalismo

Mi sfugge qualcosa,” gli avevo detto poi, “dici sempre

Allora è un supereroe!” avevo gridato entusiasta. ¶ “No,” aveva

con tanti cuoricini. Non avevo pensato per un solo

grave violazione, invece, quando avevo sollevato lo sguardo, Bea

dopo l’iniziale turbamento, avevo sentito salire dalla pancia

fa più, vero Mimì?” ¶ Avevo annuito. ¶ “Avanti, datevi un

Ecco qui, come ti avevo promesso”. ¶ Mi rigirai la

il sabato nel quale avevo promesso a Beatrice di

papà dopo che gli avevo comunicato il prezzo. Il

una volta in America avevo letto un’entusiastica recensione

gli unici soldi che avevo in un regalo per

in preda allo scoramento, avevo buttato gli unici soldi

gli unici soldi che avevo per noleggiare una pellicola

ma non posso.” ¶ Non avevo mai conosciuto un cieco

paio di giorni prima avevo notato un annuncio funebre

può fare tutto”. ¶ Non avevo alcuna nozione di economia

ogni passo. ¶ Ma non avevo pensato al barboncino. Me

cuore in gola e avevo le mani madide di

Giancarlo dopo che gli avevo chiesto un consiglio su

perché, forse, non l’avevo più incontrata per strada

Nick Kamen che tanto avevo odiato. ¶ Poi ridiventò seria

corrisposto, della difficoltà che avevo a comunicare con gli

tu che sei cieco?” avevo obiettato appena si era

bravo con le persone...” avevo sussurrato. ¶ “E dovrai imparare

russava alla grande), gli avevo infine chiesto: “Come hai

freiheit, la libertà...” ¶ “Wow,” avevo gridato, estasiato. Mi sembrava

maledire quel tunnel...” ¶ L’avevo guardato senza ribattere. ¶ “Mi

nient’altro. Fidati.” ¶ Non avevo trovato risposte da dare

anche se in realtà avevo la bocca felpata e

indice sul pezzo che avevo ascoltato sulla Mehari, il

trovò la frase che avevo scritto all’interno. Mi

commentò serafica: “Te l’avevo detto che ci stava

Il mio amico, come avevo pronosticato, lo aveva eletto

considerati gli spazi esigui. Avevo paura, insomma, che se

mia collezione e che avevo trovato nella libreria del

e indebolite dalle intemperie. ¶ Avevo una sensibilità troppo sviluppata

aveva chiesto spiegazioni. ¶ “Scrivo,” avevo ribattuto serafico. ¶ Si era

diretto al foglio che avevo in mano. Ero arretrato

si sta rivelando difficile,” avevo risposto allungandogli il pezzo

le poche righe che avevo buttato giù. Se avessi

di esternare ciò che avevo dentro, i miei pensieri

a reggere l’ansia, avevo spinto lo sguardo oltre

anche studio.” ¶ “Non so,” avevo sospirato, “a volte mi

possibile.” ¶ “Lo vedi che avevo ragione? Aiuti la gente

Sei un supereroe!”, e avevo sorriso. ¶ Lui mi aveva

allungato il pacchetto. Gli avevo dedicato uno sguardo smarrito

vuole imparare a farlo”. ¶ Avevo deglutito, mi ero aggiustato

le dinamiche del giornalismo...” avevo dichiarato l’attimo dopo

un libro...” ¶ “Un libro?” avevo ripetuto, più a me

grandi sicurezze non ne avevo. ¶ “E cos’è?” incalzò

Viola, con la quale avevo trascorso una piacevole serata

dell’estate la libererò!” avevo esclamato a un certo

tempo quassù, in gabbia,” avevo aggiunto allora, “tutti noi

allora, in terra britannica,” avevo risposto, “mi piacerebbe visitare

portiere...” ¶ Lì per lì avevo sorriso, perché la frase

con quell’articolo, che avevo letto di sfuggita al

fosse per lei importante. Avevo alzato le spalle e

parere a pelle.” ¶ L’avevo fissata e lei aveva

sulla terra. Così non avevo resistito e avevo risposto

non avevo resistito e avevo risposto con aria sprezzante

motivo? Tu lo sai?” ¶ Avevo dovuto pensarci bene prima

ti protegga...”, e le avevo afferrato la mano. ¶ Lei

credere fino in fondo. ¶ Avevo tentato di recuperare un

che ti ami...”, e avevo indicato con il mento

come parli? Portale rispetto!” avevo urlato quasi senza accorgermene

sera del dieci giugno avevo osato spingermi dove non

nei giorni precedenti le avevo parlato di Morla, le

parlato di Morla, le avevo raccontato di tutte quelle

non nel salotto?” ¶ Ci avevo riflettuto un attimo e

riflettuto un attimo e avevo risposto: “Non so, forse

maggior frequenza. Un giorno avevo trovato il coraggio di

Come sta tua madre?” avevo domandato mentre eravamo intenti

Sempre uguale.” ¶ “Cioè?” lo avevo incalzato, non soddisfatto. ¶ Lui

pensare a niente!” ¶ Lo avevo seguito e ci eravamo

rendere perlacee le stanze. Avevo allungato la mano alla

subito. ¶ “Vieni”, e l’avevo trascinata in camera da

che non puoi suonare,” avevo risposto con un sussurro

melodia conosciuta. ¶ “Per Elisa,” avevo esclamato subito, ma lei

voluto dirle, ma non avevo trovato il coraggio di

sempre la stessa opera?” avevo sbuffato io un pomeriggio

un tale entusiasmo che avevo imparato ad amarlo anche

guidare dall’istinto, le avevo bloccato le mani, avevo

avevo bloccato le mani, avevo interrotto quella danza silenziosa

di fiori e le avevo schioccato un fulmineo bacio

A quei tempi non avevo ancora chissà quale percezione

un piano”. ¶ “Che piano?” avevo chiesto. ¶ “Ho registrato un

e mi aveva sorriso. ¶ Avevo scosso il capo e

L’avvocato Mastrangelo l’avevo incontrato da bambino e

da bambino e non avevo ricordi di lui, nondimeno

il grande segreto. Lo avevo guardato esterrefatto, non credendo

televisione per i miei), avevo infine annuito e atteso

tu prendi il pacchetto!”. ¶ Avevo esitato, anche perché donna

postazione della vecchia e avevo sfilato un pacchetto dalla

piazza Leonardo e lì avevo provato per la prima

dopo il primo tiro avevo iniziato a tossire come

che ciò era accaduto avevo trovato dentro di me

spray. ¶ “Che vuoi fare?” avevo chiesto subito, subodorando guai

Che diamine vai combinando?” avevo domandato guardandomi intorno impaurito

pubblico è reato, Sasà,” avevo provato a obiettare, ma

hai il mio permesso,” avevo obiettato, finalmente risoluto. ¶ Davanti

Il piccolo principe, che avevo già letto, ma che

visite solitarie sul terrazzo. Avevo iniziato a utilizzare la

volta la nonna. “Pensieri,” avevo risposto fiero, anche se

di quei pomeriggi che avevo notato per la prima

vedeva di meno, così avevo chiesto notizie a mio

accertamenti. Allora non gli avevo detto niente e mi

con le mie storie. Avevo accantonato l’idea di

una Befana dopo che avevo adocchiato il libro su

su una di queste avevo visto per la prima

una parola. La sera avevo chiesto a mia madre

E quel giorno ne avevo avuto la conferma, perché

belle al mondo...” ¶ Non avevo detto una parola e

quel nome non piaceva, avevo fatto qualche ricerca fra

le braccia dalla ringhiera. ¶ Avevo il campo libero e

di tre anni prima avevo accompagnato mamma da alcune

si erano infine incrociati, avevo compreso la verità: la

in Zanna Bianca. Lo avevo anche sentito sospirare, ma

sentito sospirare, ma non avevo smesso di leggere e

tornò ai due che avevo visto dal terrazzo degli

la tua età”. ¶ L’avevo guardata di sbieco senza

telepatia?” aveva chiesto poi. ¶ Avevo fatto segno di no

ti intendi di scienza...” avevo ribattuto. ¶ “Non serve la

ancora oggi ridi solamente,” avevo replicato secco. ¶ “Embè, nun

lo chiedo anch’io...” avevo commentato allontanandomi. ¶ Tornai da

Angelo, a prima mattina, avevo chiesto notizie di Sasà

Ma nel pomeriggio scende?” avevo insistito. ¶ “Boh, può essere

con Viola. Te l’avevo detto che non possiedo

colpa era unicamente mia, avevo fallito nel momento più

esperimento, era un gioco. Avevo letto che i gatti

un cerchio sul marciapiede,” avevo dato istruzioni. ¶ “Con cosa

tombino, a pochi metri, avevo notato zampettare uno scarafaggio

con il piede lo avevo spinto all’interno del

È entrato, è entrato!” avevo urlato allora, e i

danno era fatto e avevo le spalle rosse e

mi vide, “che ti avevo raccomandato?” ¶ “È che sono

L’unico barbiere che avevo frequentato era quello dove

i dubbi – che pure avevo – su come Sasà fosse

a una discussione. Le avevo parlato di Morla, cercando

importanti, fatti di camorra,” avevo spiegato abbassando il tono

di Viola?” ¶ “Questo?” e avevo indicato il piatto di

cose non andarono come avevo immaginato. I soldi Sasà

che scendevano lente perché avevo sentito dire all’infermiere

nonna!”. ¶ La sera precedente avevo insistito per restare al

Vasco Rossi da Bolzano. Avevo atteso trepidante tutto il

io, per risposta, gli avevo sfilato il telecomando di

nuovo esperimento. Da Alberto (avevo accompagnato mamma dal parrucchiere

conquistato subito, perciò non avevo titubato un attimo per

vuoto, e alla fine avevo iniziato a leggerle la

spicchio di cielo”, e avevo sollevato l’indice e

contate?” ¶ “No, un tempo avevo considerato la cosa, ma

un desiderio?”. ¶ “Be’, sì,” avevo balbettato e lei aveva

un vero disastro. Perciò avevo risposto: “Ne ho due

mi stava lanciando, perciò avevo proseguito: “Be’, il fatto

diventare un matematico?” ¶ “Baciarti?” avevo domandato con la bocca

mai più!” ¶ E allora avevo lasciato agire l’istinto

di fuga, e poi avevo incontrato il freddo della

poi tanto esperta, invece avevo taciuto ed ero rimasto

vero?” ¶ Ero arrossito e avevo chinato il capo prima

sapevo cosa dire e avevo proseguito con il mio

perciò per un attimo avevo pensato di ribattere a

pensi a te...”, e avevo deglutito per buttare giù

la storia di Atreiu...” ¶ Avevo sorriso senza voglia e

senza voglia e l’avevo scortata con lo sguardo

al chiarore della luna, avevo ripensato alla strana sensazione

tua rosa così importante...” avevo pronunciato quindi nel silenzio

stato preso dal panico, avevo salutato in fretta Morla

parlato della Puglia, non avevo realmente confidato nelle sue

miseri discorsi umani.” ¶ Non avevo mai pensato per un

morte. ¶ No, non ci avevo mai pensato, altrimenti avrei

reggevo in piedi perché avevo passato quasi tutta la

A quel punto lo avevo salutato e le ero

tutto, principalmente di scrittura,” avevo risposto orgoglioso. ¶ “Mimì, stai

quel punto ero sbottato. Avevo scrollato le spalle e

scrollato le spalle e avevo fatto un passo indietro

ci metti pure tu,” avevo sbraitato, “a dirmi cosa

mi piace farla funzionare,” avevo risposto, quindi le avevo

avevo risposto, quindi le avevo dato la schiena e

nella stanza da letto. ¶ Avevo aperto l’agenda rossa

in città, canzone che avevo ormai imparato a memoria

Papà, invece, non lo avevo visto mai tanto euforico

corridore della strada”. Lo avevo letto proprio su un

sulla mancanza di sonno. Avevo letto che alcuni dei

leggere una notte intera! Avevo anche realizzato uno schema

chiudere gli occhi), ma avevo desistito quasi subito, al

calarsi. E quando gli avevo afferrato di nuovo il

a un certo punto avevo avvistato una medusa gigantesca

si ha.” ¶ Non lo avevo mai sentito fare un

fino a quella mattina avevo pensato che mio padre

ca sì felice!”. ¶ Non avevo più argomenti e non

devi prepararti alla vita.” ¶ Avevo gli occhi pieni di

esserne cosciente, nella vita avevo quasi sempre preso più

mia presenza nemmeno quando avevo iniziato ad accarezzarle il

il guscio, neanche quando avevo sussurrato il suo nome

sguardi sgomenti. ¶ In realtà avevo un asso nella manica

problema da affrontare: non avevo i soldi necessari a

perché quella mattina non avevo nulla da fare. ¶ Da

Il giorno dopo gli avevo citofonato e lui mi

malattia della madre che, avevo sentito dire, lanciava urla

ma l’infanzia. ¶ Quando avevo rivisto Viola ero rimasto

al Carassius auratus?” le avevo chiesto più di una

e che una volta avevo provato, convinto che profumasse

finale alla mia storia. Avevo pensato a una soluzione

soffio l’aria che avevo trattenuto nei polmoni e

di ciliegia che ancora avevo sulle labbra, le chiacchierate

ero avvicinato e gli avevo sussurrato all’orecchio, quasi

terribile scena alla quale avevo assistito, per l’infanzia

il cassetto nel quale avevo conservato l’agenda che

rabbia cieca che non avevo il coraggio di mostrare

che per un po’ avevo creduto nulla potessero di