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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

concordanze di «avevo»

nautoretestoannoconcordanza
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antico e fosco velluto. Avevo inteso il rumore de
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una causa molto semplice: avevo dimenticato. Leggevo anch'io
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un terzo. ¶ - E' inteso. ¶ Avevo all'occhiello una rosa
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portiera nel cristallo non avevo potuto discernere se colei
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palazzo dei Materdomini, che avevo dovuto vendere l'anno
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mia sete? Io solo avevo dalle sue gote fatta
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che un giorno le avevo scritta: ¶ «La tua anima
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era inutile muoversi, perchè avevo spiegato a Edoarda che
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di scempiaggini, cioè che avevo fortuna con le carte
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ripiego qualsiasi, poichè non avevo il denaro per estinguerla
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notorietà, facendo l'usuraio. ¶ Avevo l'onore di essere
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accordava qualche predilezione. ¶ Gli avevo scritto ed era venuto
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la gatta... Ve l'avevo pur detto che suonava
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nocche irrequiete. ¶ - Già, certo... avevo qualcosa a dirti. ¶ - Coraggio
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notizia gioconda nel cuore. Avevo tardato alcuni giorni ad
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le domandai con naturalezza. ¶ - Avevo alcune piccole commissioni, - rispose
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soggiorno a Torre Guelfa, avevo intessuta una storia così
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Già da qualche tempo avevo scritto al Capuano la
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infastidirsi del rumore. ¶ Non avevo mai voluto che gli
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del quale sovente le avevo parlato. ¶ Di buon mattino
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stringevo contro di te, avevo quasi paura, e tu
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prima volta, io, che avevo portato con tanta fierezza
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spaventa. L'amore che avevo per lei, Edoarda lo
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e solo? ¶ - Di fatti avevo una compagna. Venne con
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dal bicchierino che gli avevo riempito. ¶ - Sentite, Michele, - risposi
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verità, finora non ci avevo neanche pensato. ¶ - Sì, sì
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cento. Ed io, che avevo il torto di credervi
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portone che tante volte avevo passato quasi ormai da
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sentimento questo che non avevo conosciuto ancora. ¶ Edoarda invece
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suo proposito, perchè non avevo alcun avvenire da offrirle
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spettro della rovina imminente. ¶ Avevo ancora una fede cieca
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da vent'anni, gli avevo parlato delle mie risoluzioni
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immenso di me stesso. Avevo presa l'abitudine di
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Nell'acerbo amore che avevo per lei mi pareva
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Roma dove per caso avevo raccolto da terra il
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giorno lontano! Quante volte avevo sorpreso Elena in contraddizione
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mio buon senso, ne avevo abbandonata l'idea. Ma
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via più breve. Così avevo quasi rinunziato a lei
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pensiero, al quale non avevo dapprima riflettuto. ¶ Se per
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poi, nello specchio che avevo di fronte, stetti a
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memoria di Edoarda, che avevo conservata per abitudine. Scelsi
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senti!... ¶ Ma era tardi; avevo già sospinto l'uscio
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amori e clandestine lussurie. ¶ Avevo già dubitato ch'Elia
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grandi occhi neri. ¶ IV ¶ Avevo solamente voluto stordirmi. Appena
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eco delle parole che avevo dette, udite; mi serpeggiava
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ti sei coricata? ¶ - Non avevo sonno. Ho atteso che
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amavo, e nella quale avevo riposta una fiducia così
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sentivo già orrendamente borghese: avevo sempre la mente piena
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era onesta, perchè gli avevo dovuto mentire su molte
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e sicura che gli avevo lasciata compiere sul mio
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commessa una cattiva azione. Avevo perduto mille e cinquecento
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mia vita: ma non avevo i pregiudizi e per
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Elena il mio viaggio avevo dovuto escogitare mille pretesti
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entrambi. ¶ In quel tempo avevo ricominciato a giocare, con
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mi disse con accorgimento - avevo per te un magnifico
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hai lasciata. ¶ - Senti, Elia; avevo un solo amico, e
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primo. ¶ Durante quel tempo avevo consumata la somma rimastami
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senz'appartenermi e che avevo amata con un perenne
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piccola indelicatezza... ¶ - Dimmi. ¶ Le avevo slacciato l'abito e
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evidenza quella verità che avevo solo intuita. ¶ E le
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transazione. Risposi che non avevo denaro per riscattar la
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me stesso che le avevo portate! Dal poggiolo aperto
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tutte le cose che avevo pazzamente amate in lei
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amore: in quel momento avevo ancora vent'anni. ¶ Più
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volta. Ella vide che avevo pianto, io vidi gli
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baciai. ¶ Dalla veranda, che avevo aperta, soffiavano gli aliti
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lasciato il denaro che avevo. Appena mi sarà possibile
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non soffre più. L'avevo amata immensamente, golosamente, dando
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dolore come non l'avevo ancor mai baciata. Sentii
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esempio per molti. ¶ Non avevo avvertito alcuno del mio
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il mio domestico, non avevo potuto scrivere, ignorando se
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sentimenti e le cose, avevo trovato infine un essere
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contro la sorte; non avevo creduto possibile che un
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rammentai la frase che avevo scritta nel libro d
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Parigi. ¶ Indugiai nel leggerlo; avevo sperato che fosse di
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le due porte murate. Avevo per nulla infranta la
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nel destino, al quale avevo creduto sempre, una specie
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Eh, Fabio mio, non avevo di che stare allegro
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avesse dato retta!... Non avevo dunque ragione, io? ¶ - Scusa
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dell'amante lontana. Non avevo denaro; per sopperire alle
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leggere, nè pensare seguitamente; avevo nelle orecchie un rumor
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medesima voluttà profonda che avevo messa nell'amare la
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inane. Mi esecravo; non avevo alcuna fede, alcuna speranza
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e le parole che avevo udite da lei. ¶ Venne
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circostante36. Fabio era partito; avevo come soli compagni il
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ad una. Colei che avevo amata, che amavo, era
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sur Mer, Vichy, Aix; avevo un poco di denaro
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fece ridendo, e uscì. ¶ Avevo poco denaro in tasca
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di chiederne all'albergo. Avevo la febbre, mi sentivo
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l'andavo cercando ed avevo sofferti tutti i dolori
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penna, e quando non avevo più inchiostro la intingevo
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fuggire. La lampadina che avevo davanti agli occhi m
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lei, lei, quella che avevo amata, quella che avevo
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avevo amata, quella che avevo invocata nelle mie notti
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me, Elena! Te l'avevo promesso, e questa volta
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guardare quelle mani che avevo tante volte baciate, uno
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piangendo che da lontano avevo imparato l'amore. Ma
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anello ch'io le avevo dato, - infatti la ragione
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di quel ritorno ed avevo su le labbra diffuso
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che le avrei dette; avevo negli occhi la visione
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convulsi. ¶ Io, che l'avevo ascoltata, con la faccia
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della figlia che le avevo data. ¶ Qua e là
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le piccinerie. Quando l'avevo conosciuto al Circolo, quattro
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concernenti gli amici che avevo perduti di vista e
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e superflua, che non avevo per lei alcuna di
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un profumo che le avevo scelto io: soave. ¶ Al
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smentire quella fama che avevo di gaio e facile
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ascoltavo con sorpresa. ¶ - Non avevo altro modo per potervi
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l'amore profondo che avevo per voi. Su, dítemi
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fisionomie di donne che avevo altre volte aspettate in
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forse avveduti; ma lo avevo; era un gioiello che
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lì? - egli fece candidamente. - Avevo paura che fosse accaduta
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mi suonava esilio, poichè avevo sacrificato per sempre ad
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oltre a quel proposito, avevo anche un desiderio diverso