Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

desiderava una femminuccia, naturalmente, avrebbe avuto un’accucchjàta perfetta

la carne vacchìna, lei avrebbe cucinato pesce a pranzo

impietosi, Nicola non li avrebbe mai scordati. Vi farò

alla nuova scuola che avrebbe frequentato dal giorno dopo

insignificante e antipatico, gli avrebbe confessato un giorno; le

troppo tempo». Questo le avrebbe detto. E poi si

e ben presto lo avrebbe scaraventato in una strada

anni veloci, come li avrebbe chiamati un giorno: volavano

passo, successo dopo successo, avrebbe partecipato di sicuro ai

sera lui non l’avrebbe vista nemmeno di sfuggita

tormentando e al fratello avrebbe assestato volentieri un calcio

lei forse non l’avrebbe mai detto, era innamorato

frena, ci viene addosso». ¶ Avrebbe dovuto sfoderare i suoi

quelle parole spassionate le avrebbe ripetute nei momenti più

contare su di te, avrebbe voluto aggiungere, mentre lo

per nasconderla. Ben presto avrebbe potuto fare a meno

gli occhi brillanti, nessuno avrebbe creduto che poco prima

veleni, e lui l’avrebbe fatta bere ai padroni

ai padroni, diceva, li avrebbe tenuti bloccati a bocca

e con un imbuto avrebbe versato concime caldo, fertilizzanti

stomaci pelosi e li avrebbe fatti schiattare, bum. Spariti

dirgli quelle stupidaggini lo avrebbe aggredito, gli avrebbe detto

lo avrebbe aggredito, gli avrebbe detto che non capiva

hai perso, pa’, e avrebbe maledetto la Montecatini per

ma forse la donna avrebbe smesso di prenderli in

Eppure era scontata. Cosa avrebbe dovuto fare Anna, entrare

partita per Firenze, dove avrebbe lavorato al bar della

Marilin, e comunque non avrebbe infierito su Nicola, non

una ritmica perfetta” gli avrebbe detto il professore, non

signor Arcuri? Volendo l’avrebbe presentato al capo del

all’ospite che gli avrebbe fatto non un piacere

il colloquio, il primo avrebbe continuato per il suo

Nicola capiva che lei avrebbe voluto gridare “sì, ti

frase meno opportuna che avrebbe potuto pronunciare in quel

che presto non le avrebbe più riviste. ¶ «Rino è

lacrime agli occhi, non avrebbe voluto piangere, era contro

pugni dietro la schiena. Avrebbe voluto presentarsi a Mennea

volume così alto che avrebbe coperto ogni gemito e

lealtà, sapevano che l’avrebbe fatto e sarebbe stato

aveva perdonato e gli avrebbe concesso non uno ma

lo studio. A luglio avrebbe sostenuto gli esami di

della gara che non avrebbe avuto né senso né

fortunato perché lo schizzo avrebbe potuto colpirlo sul corpo

cambio, nel tempo libero, avrebbe dato una mano al

come uno schiaffo. Le avrebbe tappato volentieri la bocca

al suo posto li avrebbe accontentati e se ne

di Anna quando l’avrebbe saputo. A lei Mogol

famoso d’Italia, l’avrebbe resa felice. ¶ «Domani parto

si rattristava perché non avrebbe visto il suo amico

forse la madre l’avrebbe capito e sarebbe stata

e le parole che avrebbe voluto dire al fratello

morte. Un altro le avrebbe accettate senza esprimere l

di Rino al seminario, avrebbe dovuto celebrargli il matrimonio

Montecatini. A quella non avrebbe mai rinunciato, anche se

il diploma di laurea avrebbe avuto lo stesso valore

il vero, la madre avrebbe desiderato far celebrare le

portici di piazza Pitagora, avrebbe provato la stessa ansia

occhi, lei non lo avrebbe riconosciuto. Nicola era più

la conosceva e l’avrebbe cercata, insomma una libertà