Angelo Galli, Canzoniere, 1459

forza è questa di begli occhi, Amore, ¶ che son

ciò che vogliono i begli occhi. ¶ Qual ne va

haverli dato a me begli occhi suoi ¶ et fame

ché veggio Amor ni begli occhi gioire ¶ et del

intorno al giro di begli occhi ¶ si fa puro

tesoro, ¶ me giungono i begli occhi ¶ et per mezo

bascio denega; ¶ a' doi begli occhi che l'un

fosse villano, in ni begli occhi. ¶ Quando fuor de

qui veggio io ni begli occhi el mio core

chi mira madonna ni begli occhi, ¶ per non veder

bionde, ¶ la luce de' begli occhi me nasconde ¶ colei

Da lunge fanno i begli occhi oriente ¶ et han

a la potenza de' begli occhi toi ¶ farasse l

altera, ¶ la luce de' begli occhi sancta et mera

Signor mio. ¶ 102 ¶ Se tuoi begli occhi, li qual sempre

Non son questi i begli occhi ov'io me

Non son questi i begli occhi c'han confusi

Non son questi i begli occhi, el lume e

Non son questi i begli occhi ove io già

Non son questi i begli occhi ove lo sguardo

Non son questi i begli occhi ov'io sempre

intorno intorno a suoi begli occhi ¶ se schiara più

più che i doi begli occhi ¶ et tornare el

bella parte ¶ chi ni begli occhi scorge el vago

io mi specchio nei begli occhi fiso, ¶ veggio l

al riso. ¶ Lì nei begli occhi me riffaccio et

pensando ne' suoi occhi begli ¶ ch'altri gli veggia

el viso mio coi begli occhi se scontra ¶ ch

son fole, ¶ senza i begli occhi già non luce

al dolcissimo asenzo di begli occhi? ¶ Per lo prefato

troppo loda, ¶ di suoi begli occhi mire el vivo

se la luce di begli occhi chiara ¶ te raggerà

S'al lume di begli occhi corresponde ¶ poi la

orbo infelice, ¶ quanto i begli occhi de pietade amice

Alora vederò dentro ai begli occhi ¶ la cagion perch

tempo ¶ et tenebrosa a' begli occhi la luce, ¶ a

Talvolta io veggio i begli occhi ridenti ¶ volgerse a

te riserri? ¶ Sol ni begli occhi è la tua

atender corto ¶ i suoi begli occhi, quando che sia

lume ch'esci de' begli occhi; ¶ beato chi tu

abarbaglio ¶ nel lume di begli occhi ch'io ve

grave sorte, ¶ chiuse i begli occhi repentina morte. ¶ Così

è socto terra ni begli occhi». ¶ Tu, anima gentil

la fortuna ¶ chi doi begli occhi non viddi anze

cento miglia ¶ dove i begli occhi tuoi mirar poteno

thesor lasciommi, ¶ ma pria begli occhi ver me se

uscirà fuor de tuoi begli occhi. ¶ La portadura Idio

la colpa è de' begli occhi et de tua

gente ripercossa. ¶ Come i begli occhi vaghi a te

uno interdecto: ¶ che de' begli occhi mai non esca

pianto almen lì dai begli occhi ¶ apresso cui me

qua remariano i doi begli occhi ¶ senza me poi

onde al lume di begli occhi, ¶ io vo cum

tante alte speranze di begli occhi ¶ sento hor converse

morte vanno? ¶ Senza i begli occhi che nel cor

de mirar tanto ni begli occhi fiso ¶ che, quando