Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

ultimi custodi della nostra bella tradizione cavalleresca: sanno battersi

gli faceva intorno una bella nuvola azzurra, se n

vedovanza una femmina, una bella e grassa femmina, cui

vicino, « quell’occhialaio dalla bella moglie », come lo chiamava

parte tutto, era una bella fanciullona, pienotta e di

d’incerto fra la bella contadina, la massaia diligente

spalle rotonde fare una bella piega di carne intorno

temendo che quella sua bella e rossa bocca le

ingegno ed aveva una bella calligrafia. ¶ Del resto egli

d’anche formose, una bella curva di reni, una

capelli, ma con quella bella risolutezza delle donne di

in flagrante la sua bella Tunisina. E quel nome

fattezze non era veramente bella, ma possedeva quella singolare

il canto, la sua bella voce, i libri snervanti

solitario d’una donna bella, ove serpeggia di notte

intorno a quella donna bella come un sogno si

impadronirsene come d’una bella preda e profumare la

cauto sorriso della sua bella bocca limpida e rossa

cantava... ¶ Gli cantava una bella canzone di gioconda vita

franca sicurezza della sua bella persona, ella ne aveva

al favore di qualsiasi bella donna. ¶ — So di alcuni

sua città, con una bella donna al fianco e

tempo trascorso e della bella gioventù discorrevano, quando, nella

cuore. Vicino a lui, bella ed altera come una

uno v’ era, dalla bella fronte, dal profilo faunesco

Uomo d’altri tempi, bella tempra di combattitore, lucida

remota età ove una bella rima s’incoronava con

per infuturarsi con una bella temerità. ¶ V’era un

romanziere, dalla pallida e bella faccia di efebo, che

corteggiarono per la sua bella donna; i giocatori lo

gli dava una così bella fierezza di sè, doverle

verità di quella sua bella amante dalla boccuccia sempre

suo con la più bella tranquillità. ¶ Ciò divenne anzi

birichina. Ma poich’era bella e poiché aveva quello

grossolano; a lui la bella Ruskaia non dava alcun

nella città ventilata, una bella primavera di riposo e

dice-vasi, la più bella e più visitata collezione

tentar l’assedio della bella innamorata; qualche vecchia zitellona

barone Silvestro! La sua bella barba crespa brillava nei

impacciarsi davanti ad una bella donna, ma in ogni

nella sua coltre di bella donna errante. La fecero

doveva servire; anche la bella voce della Ruskaia, anche

urtare alcuna suscettibilità. ¶ La bella Tatiana era gelosa. Se

ed anche la sua bella Tatiana ricominciava con dargli

tempo gliene rimase una bella cicatrice bianca. ¶ Questo duello

Non era del tutto bella, ma il suo pallore

vedeva più che la bella capigliatura, d’un vaporoso

ha certo avuta una bella paura... ¶ Alcuni, poiché erano

narrare i particolari della bella partita. Ma in quel

cautela, inchinandosi. ¶ — Vedi questa bella signorina? ¶ — Certamente, signor Arrigo

E scoppiò in una bella risata. ¶ — Loretta, sii sincera

sorrida una vita più bella? Probabilmente Rafa non mi

scarpine; le tue son bella ma non vanno per

vestirti bene, avere una bella casa, poter spendere, andare

figliuol prodigo!... — esclamò. — Che bella improvvisata! ¶ Loretta, che non

era sembrata mai così bella. Arrigo le si avvicinò

non guastare la sua bella pettinatura e glielo fece

gioia di sentirsi così bella, e tutta una vita

canocchiale puntava su la bella sconosciuta il fuoco delle

felicità, quella voglia inimitabilmente bella che dal suo profondo

ebbe cura di parar bella quanto più poteva, ben

innamorati guardavan la loro bella, i pettegoli ficcavan il

rottura? Chissà? Ma era bella, quest’altra, molto bella

bella, quest’altra, molto bella! E giù in fretta

Loretta sopportava con una bella spavalderia quel battesimo del

Mammagnùccolo, si parlò della bella ragazza che stava con

di malinconia. ¶ — Questa è bella davvero, per bacco! ¶ — Ha

che l’ammirava. Così bella infatti egli non l

trionfo; si era sentita bella, si era sentita salire

ch’egli la trovasse bella, che lo dicesse una

di tentazione. ¶ Aveva una bella casa; in quella casa

e nere. La sua bella e forte giovinezza era

braccia, inarcò la sua bella persona, dondolandosi con una

non era del tutto bella, non le riusciva d

le riusciva d’esser bella come di consueto. ¶ Aveva

fai arrossire... ¶ — Sei tanto bella, fiore mio!... — egli esclamò

civetteria timida. ¶ — Sei tanto bella! — diss’egli ancora; — tanto

morte, e balenar tutta bella d’amore in quell

una ballerina Americana, molto bella che balla la danza

misteriosa informazione da qualche bella signora, passeggiano con l

frivola, piena di irrequietezze, bella di naturali armonie, traspariva

aggiunse forte: — Sarebbe una bella sorpresa se arrivasse Thermosiphon

le disse: — Come sei bella! ¶ — Oh, insomma... Cos’è

la bianchezza della sua bella dentatura; gli occhi nerissimi

verso quella robusta e bella statua, perchè il suo

carezzava sul collo la bella saura balzana. ¶ Il cuore

rideva. ¶ — Ah, sì? ¶ — Una bella storia... ¶ — Ah, sì? ¶ — Ma

tutte le mattine... Una bella bambina. — E cantilenava come

a carpire la più bella sua preda con l

sorridesse, con quella sua bella bocca violenta sotto i

una donna che fosse bella o giovine soltanto, che

quel giorno. ¶ Aveva una bella camera, con un terrazzo

oscillare. ¶ I gelsomini di bella notte spandevan nell’aria

ogni mattina ¶ la mia bella al suo levar... ¶ tutto

sempre, fin quando sarò bella e mi troverà bella

bella e mi troverà bella il tuo amore... Non

su la coltre una bella camicia tutta pizzi e

fredda minaccia. Su la bella bocca profanata vedeva rinascere

e mi piaci. Sei bella. Hai una tal grazia

allegro laggiù! E la bella Rossana, che non sapeva

a lui. ¶ Quella sua bella bocca vermiglia si sarebbe

meglio: forse non è bella. Vinci la tua perdizione

in lontananza, come una bella turchese incastonata fra le

vita gli parve nuovamente bella; tutte le aspirazioni che

cappello per farsi vento. ¶ — Bella donna! — disse, di una

qualche anno addietro, ancora bella e desiderata da molti

quel tempo era singolarmente bella, ravvolta in un colore

ella vuol essere più bella che può. ¶ Due giorni

Con la sua bocca bella mi parlava, m’accarezzava

che vent’anni; era bella, era selvatica, e lavorava

hanno detto. ¶ — Sì, una bella notte che non dimenticherò

corsa ondeggiare come una bella criniera. ¶ Camminò. Le messi

per lei sola, una bella canzone: « Seguimi, o tu

la sua coltre. Sentendosi bella, ebbe vergogna di sé

quasi magnética, tanto era bella e splendente, quasi inverosimile

beffò, — mi sembri più bella! Questa vita un po

una casa, e più bella e più ricca della

rendere la tua vita bella, come tu stessa forse

la carne. Su la bella bocca della donna coricata

sottile contro la sua bella tempia, senza quasi rumore

materia tangibile dentro la bella capigliatura spiovente. ¶ E l

ti vedo, sei più bella ancora, e , così addormentata

velo è troppo. Sei bella abbastanza perché il martello