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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Maria Stuarda, 1788

concordanze di «ben»

nautoretestoannoconcordanza
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a me d'ogni ben l'unico, il sommo
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accesa, ¶ che pregio era ben altro. Or, che n
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fiamma ardessi? ¶ Giusto Dio, ben tu il sai! — Fedel
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il suo regno, in ben guardata torre, ¶ or, tuttavia
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madre a forza. Ella ben è, che sente ¶ oggi
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ei ritorna? ¶ Maria ¶ Sì. Ben vedi; io prima ¶ di
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A me consiglia ¶ il ben, perch'io nol faccia
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danno. ¶ Botuello ¶ E tu ben pensi. Oh! fosse ¶ pur
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l'eterno addio. ¶ Lamorre ¶ Ben fai. ¶ Ma lusingarti di
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miei non era: ¶ ma ben mi duol, ch'io
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III ¶ ARRIGO, MARIA ¶ Maria ¶ Ben giungi, o tu, che
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o schiavi; ¶ ch'io ben non so come a
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la città torreggia; ivi ben tosto ¶ vedrai qual possa
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sovr'esso. ¶ Così al ben far gli apri ogni
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II ¶ ARRIGO, ORMONDO ¶ Arrigo ¶ Ben venga Ormondo alla novella
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aiuto, o scorta. ¶ Arrigo ¶ Ben io, per me, strada
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Arrigo ¶ A notte ¶ già ben oltre avanzata, a me
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orecchio tu porgessi, ¶ signor, ben altro di sua bocca
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SCENA VII ¶ ARRIGO ¶ Arrigo ¶ Ben di' tu il ver
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io da te? ¶ Arrigo ¶ Ben dici. A tal sei
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avermi?... Ah! nol potrai. Ben vedi; ¶ di sdegno appena
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no, spergiurare. Intera io ben conobbi ¶ la fraude tosto
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inganni, ancor non son ben dotti. ¶ Botuello e Ormondo
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delitti: a me ragion ben vieta ¶ le ingiustizie di
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amato troppo, ¶ e non ben conosciuto. Or, che diranno
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qual fia? ¶ Botuello ¶ Tu ben lo sai, meglio di
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ei tratta, allor, trame ben altre... ¶ Maria ¶ Oh fatal
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che non terrore. Or, ben rifletti: forse ¶ v'ha