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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «ben»

nautoretestoannoconcordanza
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ne manca essempio) possa ben altri con la diversità
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quanto a Vostra Altezza ben si convenga il paragone
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et col favore chi ben la tocca e dilettandosi
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mormorassero di me, avrei ben giusta cagione di ramaricarmi
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so come mi possa ben convenire, poich'io non
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ad altri poeti non ben conosciuti ne sieno stati
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ché il mondo può ben passarsela senza un poeta
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quali io parlo, se ben mancano nella felicità dello
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non ha la coscienza ben netta. ¶ Aggiungasi di più
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carpirne qualche parte, ha ben potuto scapricciarsi a sua
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capo del rubare, se ben di questo et della
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fatto; onde si possono ben vantare d'aver rubato
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scudi del sole, che ben del sole meritano il
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noi siamo più tosto ben forniti d'orecchi che
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tra gli ebrei, poiché ben sapete ch'io non
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e torpe. ¶ Picciola è ben la piaga, ¶ ma non
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vede) ¶ di pianto erede. ¶ Ben so che quando per
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neghi che 'l mio ben là torni meco, ¶ concedi
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avessi. ¶ E lo sguardo ben temprato, ¶ come il canto
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poi due volte estinta. ¶ Ben qual dianzi, cercò quindi
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cercò quindi ritrarla, ¶ e ben tentò di rientrar piangendo
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poi di renderla? ¶ Negar ben era il meglio ¶ che
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io senza il mio ben, senza il mio core
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non trovò del suo ben la bella imago. ¶ Più
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s'io miro ¶ al ben, che vi trovai. ¶ Inferno
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l'incavò per sestessa. ¶ Ben par ch'ivi Natura
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D'articolar le voci ¶ ben allor io mi sforzo
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e lucid'osso ¶ duo ben formati e pargoletti germi
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che m'ha legato. ¶ Ben io vorrei ¶ veder aperte
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negletto e sciocco il ben fregiato lembo; ¶ né perché
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l'arrancata voga ¶ de' ben spediti remi ¶ è lenta
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su, ¶ tuppitù. ¶ Dolce è ben, mentr'io lo stillo
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che formidabil fora ¶ a ben spalmata nave? ¶ Lassa, che
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mia famosa nutrice, ¶ di ben cento città ricca e
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costa inaccessibile si pote ¶ ben misurar con l'occhio
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il giorno. ¶ Ma se ben dal'un lato ¶ con
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che non s'estingue. ¶ Ben di quel loco, dove
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spalliere, e i pastini ben culti ¶ de' frondosi boschetti
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fiede e ritarda. ¶ E ben avrebbe a forza ¶ al
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O madre sventurata, ¶ sì ben guardata avermi a che
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quale inespugnabil sito, ¶ qual ben munito cinto, o chiusa
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orba ¶ d'ogni suo ben si lagna e s
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di tanto merito, ¶ potrai ben dir di reggere ¶ di
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sentenza favorevole; ¶ e se ben egli in premio ¶ di
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con molle cera e ben tenace e candida ¶ commette
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e con capaci e ben ripiene ciottole ¶ di rubino
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l'aura, ¶ quando fur ben avezzi ¶ a sospirar d
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coetaneo e compagno, ¶ e ben ciascun di loro ¶ (tranne
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tu, che 'l mio ben mi togli, ¶ come non
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non fece ¶ di tanto ben, quant'io. ¶ La beltà
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mia? ¶ Crederesti tu mai ¶ ben mio, che 'l mio
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mirai. ¶ Nol so, so ben, ch'io moro, ¶ se
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spiraglio, ¶ dove il suo ben l'attende. ¶ Come nocchiero
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così m'appago ¶ del ben, che mi contenta) ¶ di
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io parto. ¶ Che hai ben mio? che senti? ¶ Sarà
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due rote ¶ d'oriuol ben temprato ¶ che con alterni
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io goder possa ¶ quel ben che mi mostrasti. ¶ Non
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ebbe invida sorte ¶ occasion ben presta ¶ di schernir la
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appresentan cose, ¶ onde può ben ritrarre ¶ i pronostici amari
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tarlo al fianco ¶ che ben pare indovino ¶ del suo
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miei ¶ obligato sarei. ¶ Oimè, ben temo ch'ella ¶ con
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col manto a lui ben noto ¶ sovra il sanguigno
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in amor ti deggio, ¶ ben da bramar avrei ¶ più
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al ghiaccio dela morte? ¶ Ben mio, deh perché quando
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facesti, ¶ che se (come ben sai) ¶ in tutti gli
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vassi? ¶ So che potea ben io, ¶ là tra le
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divide. ¶ Lilla ¶ Or ha ben donde ¶ di Durenza e
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tue lodi espresso, ¶ diresti ben che la pomposa spoglia
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questo ¶ grazioso epigramma ¶ (io ben il riconosco) ¶ fu dettato
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si deve al mio ben, s'usurpi il foglio
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Natura, ¶ fe' qual pittor ben saggio, ¶ che con rozo
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vostre arti sagaci or ben comprendo! ¶ Quindi avien che
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cui facondia muta io ben intendo. ¶ Parlan (gl'intendo
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cristallo del'occhio, ¶ creder ben voglio ancor che questo
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orrendo e difforme, ¶ se ben son mostro misero d
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un verde tronco; ¶ se ben tu, ch'a' miei
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profondo. ¶ Filaura ¶ Indegno è ben d'aita ¶ chi chiude
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dianzi mostravi ¶ non saper ben esporre un motto intero
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tuo crudele orgoglio. ¶ Ma ben dal Cielo un sì
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tu che me non ben intendi: ¶ di non intender
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placa. ¶ Fileno ¶ Tu sai ben quanto vaglia ¶ dele mie
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Quante di castitate ¶ rocche ben custodite e ben difese
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rocche ben custodite e ben difese ¶ dal'or fur
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Fileno ¶ D'oro ha ben l'arco Amor, d
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anima innocente. ¶ Pur vedi ben del pallido sembiante ¶ il
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Selvaggia ¶ Sì certo, è ben di cenere funebre ¶ questa
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tu lo specchio ¶ per ben menare il ballo, ¶ ala
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sentenza mortale! ¶ Ah, non ben si marita ¶ la beltà
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conserva te stesso al ben ch'aspetti, ¶ e poich
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luce perpetua, che se ben talora da qualche importuno
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pianto eterna vena. ¶ Sai ben ch'altro giàmai non
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Clori, ascoso, e non ben anco il credi? ¶ S
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e solo, ¶ s'intender ben sapessi il suo linguaggio
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augelletto impara». ¶ XI ¶ E ben talor che non cotanto
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punto non piega, ¶ se ben con mesto e querulo
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è nascosto. ¶ XXIV ¶ Fu ben forte il destin sotto
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palustri, ¶ volsi inferir: «Se ben con gli occhi impiaghi
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in solitaria parte; ¶ e ben poria, senza che 'l
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aggravi. ¶ XLV ¶ Ahi se ben tu m'aborri, e
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satiro e nipote? ¶ Se ben l'insegna infame e
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sanguinosi e fieri, ¶ diresti ben ch'armati a piastre
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sarà d'arciera tal ben degno incarco, ¶ ch'amorose
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cose che nel ver ben rare sono, ¶ perché donarla
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don l'avrai. ¶ LXXIV ¶ Ben averla desia con caldo
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ferirà fera selvaggia». ¶ E ben veggio, orch'è giunto
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dov'era ogni suo ben, la lingua sciolse; ¶ gli
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di me stesso, se ben certo debbo prenderlo senza
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lui né fia, ¶ sommo ben, sommo bel, sommo diletto
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e bolle. ¶ 47 ¶ Così, se ben rimembro, egli solea ¶ cantar