Federigo Tozzi, Con gli occhi chiusi, 1919

sicuro che aveva girato bene la chiave. Di casa

certo a fine di bene; se il destino aveva

agli avventori. ¶ Faceva tenere bene in ordine tutto: i

appezzamento pianeggiante e coltivato bene; il resto a pendice

di un ago. Sgocciolato bene il forellino, prima di

essere rispettata, ma voleva bene da vero a quelle

dita le si prestano bene. Ma noi non possiamo

La farina! Masa sapeva bene quel che è la

donna; le mani fatte bene. I suoi colloqui con

chiedendo che cosa questo bene esiga. E allora lo

sé Pietro. Gli faceva bene, e forse non si

La bestemmia non sta bene. Avete tempo fuori di

Domenico che lo servisse bene, quasi si raccomandava. Dopo

da capo. Si guardava bene le mani, per far

la difese: - Ha fatto bene. Qui a Poggio a

fa che mi volevi bene. Non te ne ricordi

ricordo, e ti voglio bene. ¶ E rise, terminando con

se erano ancora affibbiati bene, gli gridò: - Scioglilo e

non riesciva ad afferrare bene la briglia; e le

Oppure rispondeva: - Hai contato bene i denari incassati oggi

inferiore agli altri. Parlava bene con Ghìsola soltanto quando

Ghìsola sussurrò: - Le voglio bene. ¶ E scappò dalla parte

sentire che le voleva bene, per paura di doventare

Ha promesso di voler bene a me e non

È vero che vuoi bene soltanto a me? Dimmelo

trapelar nulla. Si capiva bene però che voleva mettere

bisognava che si pulissero bene le scarpe prima d

E poi bevevano così bene nelle conche colme! Una

ma giovini operai vestiti bene. Quando arrivava alla Porta

alcun modo fargli del bene. ¶ Una mattina decise di

lui che respirava così bene, gli ricordò che la

di non averle voluto bene abbastanza! ¶ Anna s'era

Povera mamma, voleva tanto bene a te! ¶ A lui

fretta; e si udiva bene quel che dicevano: le

sposerò. ¶ - E, allora, pensaci bene: sarò costretto a riprenderla

la loro nipote: - È bene: così non si muoveranno

avesse cercato di rifletter bene. ¶ Quando il padroncino gli

Perché non mi vuol bene? ¶ Pietro non sapeva quel

via? Se le volete bene, dovete avere questa lettera

noi... le vorrei più bene. ¶ A una mossa brusca

laccio della fune. ¶ - Pesi bene, padrone! ¶ - E tu non

letto. E a mangiare bene! ¶ La moglie almeno gli

lezzo: - Non la vedo bene! ¶ E usciva fuori, per

e li rimproverava. ¶ Stava bene sul letto, con gli

gli volevano quasi tutti bene. ¶ Finalmente, convinto che doveva

più di te: mettitelo bene in mente. Vedi questa

persecutore fanatico: lo vedeva bene dalla sua fisonomia alterata

che certe donne stanno bene nella città e non

troppo? ¶ - Oh, mi vuol bene! ¶ Egli pensò: «Si è

ti ha mai voluto bene? ¶ Ella non rispose: egli

disse ridendo: - Mi vuol bene ancora; è vero. ¶ Pietro

Come fai a volergli bene? ¶ - Così. ¶ E rifece un

esser certo, per il bene tuo, che ti ama

suoi affari non andavano bene e bisognava allontanare da

casa. ¶ Pietro pensò: «È bene in fatti che non

se ne dovesse pensare bene o male: certo, gli

anche così è vestita bene!». Ma egli non poteva

trovarmi. ¶ - E ti vuol bene? ¶ - Lei sì, ma io

E come si ricordava bene dei sogni! ¶ Ma senza

Oggi mi vuoi più bene! ¶ Ella lo fissò con

sia pure che facesse bene a fare il comodo

e poi andò. ¶ Riconoscendo bene la casa, si avanzò

vuole che ci vogliamo bene. Non ti ricordi che

anche allora ci volevamo bene? ¶ Tutti i suoi progetti

stesso: - Io ti voglio bene! ¶ E siccome anche la

Badiamo che tutto finisca bene! ¶ Ma Ghìsola non la

avrebbe detto: «Non sta bene qui!». Ella sorrise, a

non sapesse niente del bene che le voleva, non

sincera: - Mi vuoi sempre bene? ¶ Ma egli s'inquietò

perché... ¶ - Perché ti voglio bene, non è vero? ¶ Ella

Se non ti volessi bene, non ti dispiacerebbe forse

poi, come gli riesciva bene, fece l'atto d

per offenderlo: - Mi vuoi bene così? ¶ Per prima gli

dico, perché ti voglio bene. ¶ Ma ella, con la

E siccome le volevano bene, i parenti erano i

private; dove guadagnava molto bene. E, informata da una

vediamo. Non ho agito bene? ¶ - Tanto. Ti riprende lei