Francesco Muzzopappa, Affari di famiglia, 2014

A me sta anche bene che si faccia un

violino... ¶ Quando invece sappiamo bene che io ODIO il

pustole. Qualunque cosa andrà bene. L’importante è che

a me. A pensarci bene mio marito in punto

di non aver capito bene. È probabile che le

vita! Le voglio un bene dell’anima, mi fa

Potresti... ¶ No! ¶ E va bene! Quand’è così me

ne vado. ¶ E chiudi bene la porta quando esci

i-Noor. ¶ Oh! ¶ Fai bene a dire «Oh!». Quel

cercato comunque di volergli bene. ¶ È un sentimento umano

non le hai raccontate bene... ¶ Insistono per domattina alle

E tu, come stai? ¶ Bene, signora. Mi spiace averla

stallo davvero preoccupante. ¶ Molto bene. ¶ A cui si è

seguo. ¶ Alcuni esempi di bene rifugio sono casa, sculture

inestimabile. Disfarsi di un bene rifugio così prezioso equivale

fatti miei e so bene che tra noi finora

un po’ troppo. Va bene la dedizione al lavoro

certi eventi della Torino bene, dove Torino sta per

sta per Torino e bene sta per soldi. ¶ Una

Non riesco a decifrarne bene l’aroma, ma è

Emozionante, vero? Ma va bene, ora basta parlare di

esclamato Amedeo. ¶ E va bene!, gli dico. Vada per

sfiga. Quando gli andava bene, aveva un paio di

una signora così per bene. ¶ Senta un po’, Don

un uovo. ¶ E va bene! L’aiuto. Qua la

confusione. La lettera va bene o non va bene

bene o non va bene?, gli chiedo, spazientita. ¶ È

l’aveva pensata proprio bene. Da una parte ti

Baci Perugina. ¶ E va bene, gli dico sfiancata, faccia

catene che descriveva tanto bene il caro Oscar Wilde

per l’appunto. ¶ Va bene, allora. Trova l’arma

Quando nasci aristocratico sai bene che nella vita ti

Come stai? ¶ Non tanto bene ma resisto. Tu? ¶ Che

chiesta se avessi dormito bene e se gradissi un

il ragazzino. ¶ E va bene! VA BENE! Dia qui

E va bene! VA BENE! Dia qui, gli dico

cugina Anna Teresa pensò bene di passarmi il morbo

del suono, sfondiamo! ¶ Va bene. Ma cerchi di non

se la minacciamo per bene, quella stronza cagherà il

hai chiamato?». ¶ E va bene. ¶ Aspetterò che smettano i

calmano, affiancandomi sul divano. ¶ Bene!, dico loro. Ora che

nuovo. E comunque va bene, ormai la faccenda è

EDUCATO. ¶ Chi? ¶ Hai capito bene. Il famoso rapinatore educato

tutti per l’attenzione. ¶ Bene, chiude lo speaker del

si alza di scatto. ¶ Bene, bisogna festeggiare, allora, dovrei

si è vestito così bene nemmeno al funerale del

Miss, ci sarebbe stata bene anche la granella di

con un «e va bene», ma alla quale ora

molto stanca e capisce bene che star qui a

per dire che sto bene e che tutto si

e poco empatici. ¶ Fai bene. E per dimostrarti quanto

il sindaco ha pensato bene di tintinnare una forchetta

signora. ¶ Allora ho fatto bene a chiamarti. Qui c

raffreddore da fieno. ¶ Molto bene, contessa. ¶ C’è altro

è dato di sapere. ¶ Bene, era quanto volevo sentirmi

a casa. Come sta? ¶ Bene, Anna. Molto bene. Ma

sta? ¶ Bene, Anna. Molto bene. Ma che... cambiamento, accidenti

Quella va più che bene, rispondo. E quindi? ¶ E

E ti è andata bene. Conosco mummie del Rotary

cioè? ¶ Ludmilla ha pensato bene di raggiungerci al ristorante

e inutilmente impellicciati. ¶ TUTTO BENE, SIGNORA? ¶ Accidenti, Orlando! Cos

per fortuna. ¶ Ha riposato bene?, chiede, posando il vassoio

piace l’arte? ¶ Sa bene, contessa, che io amo

s’intitola Uccellini. ¶ Molto bene, Orlando. Sono pronta. ¶ Uccellini

librai che mi vogliono bene (questo è il vero