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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «bene»

nautoretestoannoconcordanza
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anche dell’altra così bene, come di una cosa
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sulla strada. ¶ «Comunque speriamo bene» dice don Luigi alzandosi
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una macchina che funziona bene. E non contento di
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state servito.» ¶ «Ti trattano bene» commenta il principale indossando
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vedo, eccome!» ¶ «E ben bene? Ma se quello ci
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che ha parlato.» ¶ «Proprio bene! Ti sei andata perfino
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sedia sperduta fra tanto bene e tanto male, incerta
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dà sfizio. Hai detto bene.» ¶ “Allora perché li comperi
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non sapeva se pensar bene o male di quei
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la verità è venuta bene in questa tinta» ¶ «Benissimo
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Elvira mostrava di volerle bene; e da lei sarebbe
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che non ho capito bene”. ¶ «Non me ne cacciate
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È proprio razza fatta bene.» ¶ «Per questo non c
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cosa che non sta bene…» ¶ «Per me non dev
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lato destro. ¶ «E va bene, ti puoi prendere lo
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è scritto tutto.» ¶ «Fai bene, così quando ci hai
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con voce minacciosa: «Sta bene dove sta. E fin
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guidarlo (per il suo bene, s’intende) nelle intricate
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ma chissà se ricordava bene – forse: FLIK-FLOK. ¶ E
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si pronunciava, né in bene né in male, era
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perché imparasse. Ti sta bene, si diceva Parenti nei
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uno che la sa bene questa storia.» ¶ Sull’odore
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perché Apollo si pronuncia bene e, all’incontro, anche
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Nannina «fissateli ancora, va bene cosi: basta, chiudete gli
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prima?» ¶ «Se tutto va bene più di prima. Elví
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Forse non farà neppure bene, però che fastidio ci
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come l’avete detta bene, signor Me’. E vi
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aveva detto: «E bada bene che io ti seguo
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il mio occhio, ricordati bene!» ¶ E chi dice niente
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avesse fame. Conosceva troppo bene, di ciascuno di quei
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a mamma… si. Sta bene» aggiunse poi, indicando il
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perciò non trovate mai bene… Ecco» aggiunse poi «la
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sia che gli riuscisse bene e per intera; perché
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la Cafettèra.» ¶ «No, sentitemi bene… I soldi ve li
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comune circolare. ¶ «Hai visto bene?» chiese don Vincenzo a
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hai visto come scrive bene?» ¶ Nannina guardava sbalordita, non
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ironico ossequio: «Salute e bene e beata a chi
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non si rendeva ancora bene conto se il suo
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una sedia. «Quando ben bene hai saputo chi è
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sora di Carmilina. Sta bene? E che hai capito
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fare la signora» calcò bene sulla parola signora. ¶ «Sono
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nome. Sì: Nanninella, va bene, una forse della Concordia
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sofferenza.» ¶ «Sofferenza; avete detto bene. Perché io soffrivo. Soffrivo
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l’ho capito troppo bene!» ¶ «E come, c’entra
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vecchio elettricista: «Avete detto bene. A chi dovete testimoniare
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detto dice: “Non far bene al pezzente, che lo
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che dovrei fare?» ¶ «Fai bene… Se non sai fare
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la testa a far bene…» ¶ «E che ci sarebbe
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la testa a far bene… non mi devono prendere
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non sa neppure leggere bene?» ¶ «La terza l’hai
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dite di no.» ¶ «Porta bene, Michè» cercò di giustificarsi
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possibile e immaginabile… Va bene?» «E me lo domandate
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litro e mezzo, tieni bene a mente; sul secondo
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Ma ci avete pensato bene?» ¶ Michele aveva allargato le
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da quella casa “sentitemi bene” (aveva avvertito le sue
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essere contato. Perché, “sentitemi bene”, deve venire il momento
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mi raccomando, Nanninè, fallo bene… Questo sacco, volevi sapere
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si fa a vivere bene in Europa. E allora
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Niente, signor Me’, stanno bene stipate.» ¶ «Uh Gesù, e
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li ho dati io, bene, se no è la
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ragione io: chi vuol bene dà pizzichi! Eh sí
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e partì! E fece bene; anche S. Ignazio, se
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genere. È logico, il bene quand’è bene cerca
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il bene quand’è bene cerca mazzate!… Era felice
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se la squadrava ben bene prima di pronunciare una
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il chiromante aveva capito bene, sicché leggendolo aveva balbettato
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immediatamente se era un bene o se era un
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che s’accordava tanto bene alla sua precoce calvizie
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bottega senza neppure ravvisar bene chi le aveva rivolto
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la scena. Quanto voglio bene alla vista degli occhi
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sapete quanto ci voglio bene; ho visto un camion
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ci vedo neppure tanto bene, ma ho visto bene
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bene, ma ho visto bene che ci avevano quel
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Speransella a Toleto…» ¶ «Sta bene, e qui sta lo
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non può, mi capite bene? si levasse da mezzo
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che ne dite, dico bene?» fece la Pizzicatella. ¶ «Sicuro
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in un tombino. «Va bene, ora, sei contento?» esplose
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a Cicalio. «Apri, apri bene.» Come se Ciccillo fosse
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lavandino, «stammi a sentire bene. Ti conosco da anni
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be’ non va affatto bene, troppo rassegnato, Ciccì. Tu
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neppure l’acqua sta bene vicino al fuoco, che
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io le voglio tanto bene. Come a una mamma
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quando ebbe visto ben bene il suo letto, il
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non se la metteva bene con la vita. Dal
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E per far sentire bene che lì, malgrado l
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i soldi gridava: ¶ «Sciacqua bene le tazze e passale
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guarire e di star bene…! Si vede che gli
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vede che gli vuoi bene ai figli tuoi!…» ¶ Si
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tornare da Carmilina, dico bene, sì o no?» fa
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finita.» ¶ «Chi minaccia, bada bene Nanninè, chi minaccia, vuol
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e né pesce. Va bene che lei l’ha
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cosa, niente ? Gli vuoi bene a Michele? E allora
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Michele io lo conosco bene… Non è ragazzo che
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preferirebbe di no. Va bene, è chiaro che non
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senza volerci neppure tanto bene. Ma forse qui ci
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qui ci vorremo più bene, perché l’ambiente è