Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

sognava una fantastica creatura bianca, dagli azzurri occhi e

mia silenziosa cugina, più bianca e più diafana che

incenso, Agata mi apparve bianca, più candida dei drappi

accovacciata, una testa tutta bianca anch’essa, un vecchio

morta figliuola vergine, così bianca, così rigida, tra i

elevati. ¶ E Delfina venne, bianca, tranquilla, leggerissima come sempre

Delfina era stata più bianca e gaia, mai io

invidiosi della bella figuretta bianca che tenevamo in mezzo

corridoio, e la visioncina bianca e fuggevole, intravveduta nell

mi faceva sfilare nella bianca luce della nebulosa la

voi, piccola bionda e bianca figuretta rassegnata, e ripeto

de’ vetri della stazioncina bianca e silenziosa egli osservò

città appariva, ora, tutta bianca nella valle ormai piena

la terribile via, tutta bianca anch’essa, svolgeva serenamente

civettuola, scollata e dalla bianca pettinatura, parve sorridergli argutamente

severo, intatto. La coltre bianca s’era coperta d

madre. E la rivide. Bianca, alta, dallo sguardo fiero

madre. Ecco la vasca bianca, e il puttino di

anni, alta, snella e bianca, dai grandi occhi celesti

via maestra, quella grande bianca e polverosa, piena sempre

sorgeva una elegante casina bianca a due piani, dalle

quella palazzina lì tutta bianca e rilucente e quel

da soli, tutta la bianca luce che piove dal

vestita di musco, la bianca Nimphea nelle sue membra

Come è bella e bianca e fresca la bellissima

sonno della dea, così bianca e silente sotto il

manda ondate di luce bianca, e volge uno sguardo

protegge il sonno della bianca dea. E così adagiato

silente. Ecco che la bianca dea sul suo giaciglio

raggruppati, or ricompare più bianca e più luminosa. Scherza

un istante dinanzi alla bianca stazioncina di quel primo

infelici. La povera madre, bianca come cera, si stringe

lugubre saletta la stazioncina bianca, il paesello tra il

piccola tomba con la bianca lapide spedita dalla mamma

e la piccola lapide bianca che la mamma pietosa

colse una bella rosellina bianca con le sue manine

baciava la piccola tomba bianca e tutte le erbe