Marco Missiroli, Senza coda, 2005

Il bagnato sotto il braccio colava fino ai fianchi

suo padre allungando il braccio. ¶ Gli aculei lo punsero

di annusarsi sotto il braccio. ¶ Da laggiù a Luigi

e gli teneva il braccio. ¶ “La prossima volta provi

dopo vide che il braccio era bagnato, ma non

Pietro, afferrando per un braccio Luigi. ¶ Iniziarono a correre

La sentì arrivare sul braccio e afferrargli il polso

padre lasciò cadere il braccio e si allontanò verso

che non brucia sul braccio e la carta gialla

del secchio. Il suo braccio si agitava forte. Girava

le incastrò tra il braccio e il fianco sinistro

Divenne serio, appoggiò un braccio alla portiera e l

a tuo padre.” Il braccio tozzo, appena scoperto, appoggiato

Ogni tanto allungava il braccio e cercava di toccarla

dall’alto. Aveva il braccio alzato e urlava a

Luigi gli agguantò un braccio e lo costrinse a

fece Pietro sollevando il braccio dell’amico. “È tardi

sentì trascinare per un braccio. Luigi lo tirò proprio

che Pietro sfilasse il braccio che era rimasto incastrato

guancia premuta contro il braccio. ¶ Pietro non era solo

gusto. ¶ Pietro allungò il braccio. ¶ “Grazie!” ¶ “Tu non lo

sua maglia, con il braccio. ¶ Poi Luigi si voltò

Continuava a guardare quel braccio fermo che guidava la

tirò Luigi per un braccio e gli disse di

la gamba e il braccio. Non erano più suoi

corpo, fin quando il braccio piegato entrò nella manica

collo più lungo, il braccio sottile che avvolgeva il

circondava. Allora distese il braccio destro, per sentire l

Carmine. ¶ Pietro alzò il braccio. La lama, già aperta

L’altra stringeva quel braccio piccolo che si era

Ora le era in braccio, la testa che ondeggiava

sbattuto e cieco in braccio a quel corpo stanco