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Benvenuto Cellini, Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1562

concordanze di «buon»

nautoretestoannoconcordanza
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alquanto di musica e buon disegno, essendo Giovanni fattosi
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disegno, essendo Giovanni fattosi buon disegnatore, cominciò a dare
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In prima quei dua buon vecchioni conchiusono il parentado
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ed era rimasto un buon fuoco di querciuoli, Giovanni
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che andasse là, che buon per lui. Non volse
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in animo. Il mio buon padre, disperato di tal
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di compiacere al mio buon padre, or di flauto
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molto da bene e buon giovane, tutto il contrario
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albere cattivo mai fe' buon frutto, così per il
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la parte del mio buon padre, uscendo di quella
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suo amore. Allora il buon padre disse che quelle
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essa aiutavo il mio buon padre. L'altro suo
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di me il mio buon padre, gli scrissi come
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e onore. Il mio buon padre subito alla lettera
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passare Siena? - Allora il buon Tasso disse che io
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a soccorrere il mio buon padre: l'altra parte
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maggior parte al mio buon padre. In capo di
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anni, alle preghiere del buon padre me ne tornai
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alla qual cosa il buon Prinzivalle attutto rimediò. Così
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non conosceva, a questo buon frate io per l
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errore avevo fatto. Il buon frate mi disse che
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mio afflitto e povero buon padre entrando agli Otto
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assoccorrere il mio povero buon padre; il quale, mentre
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fatto a avere così buon cornetto per sobrano, e
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onesta voglia del mio buon padre, che ogni cosa
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pugnale e il mio buon giaco, giunsi in casa
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smiraldo era di tanto buon colore, che quel tale
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filicemente e lieti con buon vini e ottime vivande
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si vede chi ha buon gusto. Parte ne truova
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spruzzò su di quel buon vin greco; essendo inbeuto
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corte si faceva, il buon signor Orazio con gran
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mio diritto: così col buon iudizio dato fuoco, giunto
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Firenze, trovai il mio buon padre, il quale pensava
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fattoci le carezze, il buon padre e io, subito
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ne lasciai al mio buon padre, prommettendogli di aiutarlo
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padre, presi il mio buon cavallo, e con esso
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di Clemente, e che buon per me. Quelli giovani
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sia, lasceraiti rivedere, e buon per te -. Spiccato che
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sua dì, e che buon per me. ¶ XLV. ¶ Portatomi
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io gnene chiesi. Al buon Papa non sovvenendo più
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cinquecento scudi, parte a buon conto, e parte mi
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venir co' birri -. Il buon Cardinale provò alcune volte
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grandissimo pericolo; e che buon per me se io
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perché in Napoli era buon mercato. Di tutto fui
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camera sua per ogni buon rispetto, e io accettai
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che io pigliassi un buon bicchier di vin greco
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e dormendo con un buon garzone che io avevo
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portassi al Duca, ché buon per me. Avendo fatto
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a poterla sopportare -. Il buon Filice sanza dire altro
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uomo: facci onore, ché buon per te. ¶ XCI. ¶ Ordinò
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sì per essere quel buon servitor che io ho
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ero in sul mio buon cavallo, abbassai il fucile
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suo piatto con molto buon vino; e per esser
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aspettando di rimetterlo a buon Papa, o sì veramente
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voi il vescovado -. Il buon Cardinale disse che Sua
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suo luogo. ¶ CXX. ¶ Il buon Castellano mandava ispesso segretamente
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pareva averne aùto un buon mercato a uscirne per
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bene e in male. ¶ Buon per colui che lungo
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se ne faria troppo buon lavoro. ¶ E' m'è
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e cavagli del mio buon Cardinale, insieme con dua
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con tanto ardire e buon disegno, e tanto pulitamente
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di riavere il mio buon cucino: e perché io
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potessi al mondo; questo buon Re mi stette a
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mille scudi vecchi di buon peso, d'oro. Partitici
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giorno, perché ancora era buon'otta, e non volendo
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avevo dati loro a buon conto, e mi rifarebbono
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loro avevan fatto di buon cuore tutto quello che
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innanzi e a così buon porto tirate; e perché
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spende assai, ed è buon compagnone e lavora assai
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bere un bicchier di buon vino - al quale io
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da questa mattina a buon'otta insino a quest
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uscita la stizza. Il buon tesauriere mi porse cento
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me ne farebbe di buon cuore: io me ne
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perché gli aveva assai buon disegno, e' s'era
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e che se quel buon Re s'adirava una
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e' mi pareva molto buon giovane, perché lo vedevo
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a darvi piacere e buon tempo: un'altra volta
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non volete pigliare il buon verso, quale è giusto
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io lo volessi per buon fratello, e che mai
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mai creduto. Così fece buon giudizio, e volse che
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me ne servivo. Quel buon Re, che cognosceva la
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che m'aiutassino di buon cuore. Ripreso il vigore
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queste tribulazioni venne il buon Re a riposarsi alquanto
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in proposito con quel buon Re de' casi mia
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mi avviai, aspettando questo buon Re, il quale era
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Corona. A questo quel buon Re disse, che voleva
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che mi sapevi il buon grado di tal cosa
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io avevo a quel buon Re, e sì per
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che debbe fare un buon figliuolo inverso del suo
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figliuolo inverso del suo buon padre, io sempre lo
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la grazia di quel buon Re! ¶ L. ¶ In mentre
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ne parve avere un buon mercato, e cognoscemmo allora
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e sì nel dar buon ordine a esse. Però
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che faceva professione di buon cristiano, e che non
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e rimesso tutto nel buon giudizio di Sua Eccellenzia
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io attendessi a darmi buon tempo, e che, se
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mandati per il mio buon ritorno; - però, conosciuto che
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e la mattina di buon'ora, consegnato alla mia
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animo che sempre quel buon Re mi dava con
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servizio a me; ché buon per te -. Io che
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ditto che gli è buon mercato più di tremila
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ero uomo da rendergli buon conto, e che se
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scarsella, nel quale questo buon vecchio aveva disegnato tutto
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Eccellenzia con quel suo buon iudizio saprà scerre il
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che gli piaceva, che buon per me: e perché
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voi non dite; e buon per lui se e
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ei dimostrassi di saper buon grado alla fortuna di
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cosa io cedetti in buon'ora, e mi ingegnerò