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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «buon»

nautoretestoannoconcordanza
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per certe bazzecole del buon costume; che fosse stata
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canticchiava il placido farmacista. ¶ — Buon giorno, signor Riotti, — fece
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corsi pubblici. Ma il buon del Ferrante, nella sua
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occhiali, può dirsi a buon diritto un uomo erudito
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fanciullona, pienotta e di buon cuore, che qualche volta
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alla cassa paterna. ¶ Il buon del Ferrante ne divenne
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si era fatta un buon nome tra le clientele
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conti, e con un buon interesse lo si potrebbe
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mise un poco di buon cuore ed un poco
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era in fondo un buon diavolo, e per amicizia
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clienti. Non vedeva di buon occhio Arrigo, perchè, con
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flaccida, era rimasto un buon cuore di vecchia prostituta
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grandi sorrisi, pieni di buon senso, che racchiudono tutta
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una sera che il buon Stefano soffriva d’emicrania
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qui. ¶ — Mio caro e buon Riotti, — l’interruppe Arrigo
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scarpine lucide, odorose di buon cuoio, con que’ fazzoletti
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teatro in poltrona. Che buon profumo avevano, in quella
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costoso; il fratello, quel buon Paolo sempliciotto e modesto
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a ridere di così buon cuore che Arrigo non
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le ore notturne, da buon camerata, egli pure tavernando
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la piccola camera, un buon odore di mandorle amare
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la brigata che a buon diritto, nei tempi mutati
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numerose della giornata. ¶ Un buon sopraccuoco ed un’ottima
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vetuste, che, insieme, del buon tempo trascorso e della
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una stupida commozione, il buon farmacista fini col cedere
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d’una donna. Un buon senso naturale gli faceva
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fece rilegare da un buon orefice; la pietra brillò
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bizzarro, dall’altro aveva buon cuore. In ogni modo
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la podagra vendicava del buon tempo trascorso; voleva sedere
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bel volto roseo, da buon fanciullone, cui cresceva di
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a calmarla. ¶ Frattanto il buon barone Silvestro, designata vittima
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te, sapendo che hai buon cuore e che sei
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punto così, ed il buon barone Silvestro lo sapeva
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con eleganza provvederà il buon Rafa... Eccolo appunto! E
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la Tita, piena di buon senso. — Rafa è troppo
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lo faceva attendere un buon quarto d’ora, poi
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ingiuria. ¶ — Sedetevi dunque! Che buon vento vi mena? Oh
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bambino, superava il suo buon senso borghese, lo sbalordiva
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Anzi vorrei darvi un buon consiglio. Cercate di coltivare
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il figlio Paolo, un buon ragazzo, modesto, economo e
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un bocciolo di rosa. ¶ — Buon appetito a tutti! — aveva
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e la minestra manda buon odore. Su, presto, una
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bicchier di vino; un buon vinetto onesto, che sgorgava
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dilettosa che dà il buon vino e la buona
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padrone. ¶ — Bene; preparale un buon tè, ma prima esci
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Sei una ragazza di buon senso. Brava! ¶ E rimase
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le sere. Ma che buon profumo hai! Dammene una
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occhialaio si cenava di buon’ora. ¶ L’abito nuovo
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pareva cominciasse con un buon auspicio, con una vittoria
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si veda. ¶ — Loretta! ¶ — Mio buon Rafa, lo dovreste comprendere
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voi uomini fate presto: buon giorno, buona sera, e
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in campagna; senti che buon odore! ¶ Avevano falciato qualche
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il sabato sera. Quel buon sangue popolano, acceso dal
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scintillavan nella penombra; un buon odore di mughetti freschi
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solo dormire, fare un buon sonno; vedi come sei
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Giuliani, — disse Arrigo seccamente. ¶ — Buon giorno, Ferrante, — rispose l
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che giuochi? Dammi un buon pronostico. ¶ — Nel Gran Premio
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Andiamo a cercare un buon angolo su le tribune
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vedere domani: dammi un buon consiglio. ¶ Allora egli s
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famiglia non vedeva di buon grado quella inattesa partenza
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in grazia del suo buon gusto, della sua grande
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aria limpida ondate di buon odore. ¶ — Com’è bello
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gita, bisognerà levarci di buon’ora. Va e dormi
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che lo mise di buon umore. ¶ — Allora dicevi? — domandò
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i negozi chiudevano di buon’ora; molte oneste famiglie
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Totò Rigoli. ¶ — Eh!... Alla buon’ ora! Si levano i
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principio il parroco, un buon vecchio prete, ch’era
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smorfia e rise forte. ¶ — Buon dì! ¶ — Buon dì. ¶ — Fa
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rise forte. ¶ — Buon dì! ¶ — Buon dì. ¶ — Fa sole... ¶ — Che