Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

in là una volta c’era il vecchio negozio

al suo posto ora c’è un meccanico, e

luce, ai miei tempi c’erano due applique alle

casupola del portiere non c’è più, però restano

due stanze. E poi c’ero io. ¶ Vivevamo in

proprio sulla strada, perciò c’era sempre qualcuno lì

alla salumeria di Angelo, c’era il magazzino di

sotto il letto già c’erano i libri e

mia adolescenza, come detto, c’era anche quella di

che sotto il letto c’hai gli annunci delle

esempio, al settimo piano c’erano altri due ragazzi

davanti alla televisione perché c’era Pertini e, quando

iscrivere al liceo”. ¶ Appena c’era un estraneo nei

l’altro con me c’era Sasà. Ero seduto

bugigattolo di bagno non c’era spazio che per

rendevo conto che non c’era ragazzo che non

speciale la tua vita c’è un unico modo

fungeva anche da citofono, “c’è Sasà.” ¶ Andai nella

conosciamo, è simpatico, ma c’ha un’auto troppo

se ’mpiccia resta ’mpicciato. C’è bisogno di eroi

Mimì, int’ ’a vita c’è chi nasce pe

all’interno del quale c’erano le famose chiavi

interruppe la nostra conversazione. ¶ “C’è qualcuno...” commentò Sasà

sospirò e rispose: “Non c’è nessuna refurtiva, non

Mimì, guarda qua che c’ho”, e aveva estratto

tra le cose rimaste c’era il costume di

crudo... tuo padre non c’è?”. ¶ Sasà rispose con

prosciutto sul tagliere. ¶ Se c’era una cosa che

e disse: “Ma che c’entra con gli eroi

punto dove poco prima c’era Viola. ¶ “Certo, di

Fonzie a casa?” ¶ “Che c’entra, lui mica è

neanche i muscoli!” ¶ “Non c’è bisogno di muscoli

dal seno di Sabrina; c’era qualcosa che calamitava

qualcuno della famiglia. ¶ “Che c’è, nun sai comme

cresce sugli alberi). ¶ “Mamma, c’è un esemplare di

perso (anche se non c’era un’anima sotto

altra. Fra i ricchi c’era, ovviamente, Fabio, che

è che in televisione c’erano i colori a

mentre alla radio non c’era nulla e bisognava

facili trionfalismi. Fra questi c’era il nonno che

silenzioso e nell’aria c’è odore stantio. Le

po’, perché di magia c’è sempre bisogno: ti

carapace mentre diceva: “Ehi, c’è qualcuno?”, e rideva

sfegatato. ¶ “Di qua, invece, c’è la cucina abitabile

viale interno, e qui c’è anche una piccola

la moto?” ¶ “Sì, ma c’ha anche la macchina

Appollaiato sul suo cofano c’era Bagheera, che sembrava

In realtà qualcun altro c’è, ma hai ragione

testa. ¶ “Devi vederlo allora. C’è il protagonista, Gaetano

telecinesi,” risposi subito, “non c’entra. E poi non

dire...” ¶ “Non capisco cosa c’entrino i piccioni...” ¶ “Niente

un sabato pomeriggio, non c’erano altre auto in

in prima fila. Di C’era una volta in

intorno: nonostante fosse sabato, c’era soltanto una coppia

la cornetta: “Mimì, che c’è? Non mi puoi

sta dormendo...”. ¶ “Perdonami...” ¶ “Che c’è?” ¶ “Ho un regalo

nell’aria di Napoli c’è l’odore di

andato anch’io. Lassù c’era Viola. Quando mi

fosse stato che lì c’era una libreria di

angolo, sotto la finestra, c’era il Fortino dei

impaurita. Poi domandò: “Che c’è?”. ¶ “Ti volevo regalare

dietro la sua testa c’era la foto di

lo dico io che c’è,” si intrufolò Beatrice

stava dicendo ’na bucia...”. ¶ “C’aggia fa,” rispose lui

e, ogni volta che c’era lei nei paraggi

posto tanto speciale, non c’era un panorama mozzafiato

solo servendo di lui... ¶ “C’era una grossa libreria

signor Scognamiglio. E poi c’erano i romanzi, davanti

madre e dentro non c’erano gli ovetti con

nonna, e nella mia c’erano sempre quelle gomme

biglietto di Bea, invece, c’era la frase: “Alla

propendere per questa ipotesi c’erano papà, il nonno

la maggiore e non c’era negozio di giocattoli

Un tempo lì dentro c’erano i mocassini buoni

nostro piccolo appartamento non c’era spazio per zone

Fabio e Viola non c’erano, seguivo lei e

risolino. ¶ “E la scuola?” ¶ “C’è sempre tempo per

le macchine in esposizione: c’erano la Panda, la

con il quale non c’era bisogno di spiegazioni

In quella casa non c’è nulla che possa

lui aveva proseguito: “Che c’è Mimì, che è

con i superpoteri perché c’era qualcos’altro che

sussurrato. Fuori dal palazzo c’era Nick Kamen ad

prendersela e rispose: “Che c’entra, noi stiamo insieme

una volta, anche se c’è il rischio di

tentò lui, ma non c’era verso di fermarmi

al suo fianco non c’era mamma, ma un

televisione. ¶ Non capivo cosa c’entrasse la stanchezza, io

parole. Non capivo cosa c’entrasse la vecchiaia con

anche perché con me c’era Beethoven, che mi

detto! Però, fratellì, mamma c’ha ragione: ti prendi

finché non sarai tornato. C’è un treno alle

casa era in affitto. C’è stata una famiglia

doveva esserci il letto”. ¶ “C’era il letto,” lo

genere a chi non c’entra nulla, tramite un

lì dove un tempo c’era un crocifisso. O

tende di broccato. ¶ “Qui c’è un’ampia parete

tutto lo spazio che c’è in casa, mi

accadeva quando nei paraggi c’era Sasà. L’esperimento

aveva aggiunto: “E qui c’è la crema, non

precisazione urgente. ¶ “Nonna...” ¶ “Che c’è ancora?” fece lei

rosso all’interno. ¶ “Che c’è?” ¶ “Mi devi accompagnare

al centro del locale c’era la bellissima poltrona

no. Anche se non c’era più la necessità

presenti. Nel negozio, infatti, c’erano tre poltrone occupate

età nella quale non c’è bisogno di altri

semplicemente perché già non c’era più; erano appena

sua Vespa Special argentata. ¶ “C’è il tuo amico

a giocare, che qua c’è la nonna!”. ¶ La

questi giorni perché non c’è la luna piena

la coppia già non c’era più. Era stato

Saremmo tutti indifesi.” ¶ “Che c’entra,” rispose lui, visibilmente

vino nell’indifferenza generale. ¶ C’era voglia di festeggiare

andava. ¶ “Ma che male c’è?” brontolai. ¶ “Già, che

brontolai. ¶ “Già, che male c’è?” commentò papà in

vota la Dc!” ¶ “Che c’appizza la politica?” urlò

la politica?” urlò mamma. ¶ “C’entra, c’entra sempre

urlò mamma. ¶ “C’entra, c’entra sempre...” rispose il

ma della Mehari non c’era traccia. Incappai soltanto

Più che di eroi, c’è bisogno di gente

e ribatté: “A settembre c’è Vasco a Napoli

emozioni più potenti che c’è in giro, se

l’ascensore che non c’era più e a

azioni giuste!” ¶ “Per quello c’è il Padreterno, Mimì

sapevo tutto quel che c’era da sapere: sono

foto del pennuto. ¶ Nonostante c’entrassero poco con il

in miniatura. Ad aspettarci c’erano i nonni, che

un cinguettio lontano. ¶ “Che c’è?” chiesi preoccupato. ¶ “Niente

Sulla spiaggia di Miliscola c’erano altri tre pescatori

terra...” ¶ “Perché, che male c’è ad avere dei

nuovo. “Nella vita non c’è troppo spazio per

la schiena. ¶ Matthias non c’era più, e neanche

all’inferriata dicendo: “Qua c’è un tuo amico

temporale ¶ “E qui, finalmente, c’è il terrazzo, il

caso, proprio di viola. C’erano gerani e ortensie

piante di ogni tipo, c’erano il dondolo, le

il sole. ¶ Adesso non c’è nulla di tutto

serviva da sostegno. Non c’è il dondolo, non

terra, in un angolo, c’è il motore di

Poco più in là c’era Viola, che si

privo di emozioni; però c’era lei lì dentro

era lei lì dentro, c’eravamo noi, quel periodo

mostrava tutto quello che c’era da mostrare, tanto

buffone, prepotente, scugnizzo, non c’era più, al suo

grandi di lui. Forse c’entrava la malattia della

che con me non c’entrava nulla, al pari

nascosto, quando io non c’ero. Me n’ero

Quella volta, però, non c’era niente da festeggiare

di anziani che non c’era mai. ¶ Nell’angolo

finestra. Sotto al dipinto c’era un tavolino di

bagno. In un mobiletto c’erano tutti gli oggetti

alla parete di destra c’era un’altra piccola

pochi metri di distanza c’era donna Concetta, anch

chiusi. Ma in effetti c’erano poche probabilità che

ma della testuggine non c’era più traccia. ¶ Erano

sgattaiola nell’androne, dove c’è un ragazzo della

cambiò. Il nonno non c’era più e la

al figlio, e poi c’era il padre di

di fronte a me c’è lui, Giancarlo, raffigurato

solito sorriso, e poi c’è la Mehari, che

lì dove un tempo c’era il mio nome

che fece Sasà non c’è mai stata. O