Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

l’hanno tolto e c’è poco da fare

è questa: che non c’è nulla di più

soltanto letteraria. E non c’è niente di ridicolo

grazie al Governo se c’è il sole, o

è il sole, o c’è pioggia e tuoni

estremo lembo del villaggio. C’era festa grossa: l

pertanto nel suo tukul c’è perfino l’attaccapanni

nel tukul. A Massaua c’è il sole e

sta peggio: qui non c’è pericolo di colpi

nostra. Sul Forte Angerà c’è l’VIII e

bello o quello dove c’è uno Sciumbasci o

prima. Una guerra questa? C’è perfino l’obbligo

fesso! ¶ GHIZZONI: Sì, non c’è male. Fra tutt

già! Colla malaria non c’è da scherzare! Io

sciaborda per sentire se c’è liquido): Là! Che

alla sua iniziativa. Non c’è che una direttiva

Non s’allarmi: non c’è niente di grave

più delle volte non c’inzecco. Stavolta, invece… No

le sue iniezioni non c’entrano proprio niente… (Ricordandosi

finendo di fasciare): Non c’è male. (ripone la

Ricordando) Oh, a proposito: c’è una lettera per

gracchiare da qualche altro. C’è bisogno di Lei

Maggiore… ¶ MAGGIORE (avvicinandosi): Che c’è? ¶ GHIZZONI: Non dimentichi

credo che un’automobile c’entrerà… Una Balilla di

oro sul vostro gagliardetto». ¶ C’era allegria alla mensa

appiatti; tutto quello che c’era prima è crollato

slavata, di coscienza sbiadita. C’era un branco di

a vedere i morti. C’erano arrivati a pochi

là, che lì non c’era nessuno: «Chi vuoi

l’aveva chiesto, perché c’era una ragione recondita

Tzechià a Chissàt Atrò. C’era qualcuno che si

trovava in queste condizioni? C’era. E come si

era presentato dicendogli che c’era gran scompiglio, per

era di piantone, dormiva. C’era infatti e dormiva

gli occhi di Johannès: c’era in essi la

strada per noi non c’è, la si trascura

è, la si trascura. C’imbarazza. Si fissa un

Macallè. In furia, non c’era tempo da perdere

si accorse che non c’era chiavistello, si fece

far la sentinella, se c’è il pericolo. Siamo

Siamo truppe celeri, ecco. C’è bisogno di qualcuno

Dessà? Il XX parte. C’è bisogno di qualcuno

cinquanta metri a sinistra c’è un campo di

calava e a Debrì c’era veglia grossa, dopo

detto il maggiore. E c’eravamo. ¶ Non avevo mai

un piano di difesa. ¶ C’era poco da difendere

uno a dieci: non c’è male. ¶ Ma più

essa, nella scia, proteggendosene, c’è tutto il resto

una volta, al XX, c’era un Goitana che

mosche dal naso. ¶ «Cosa c’è, Terù?» disse Sassahà

una gran chioma bianca… C’era anche prima? Forse

Per noi soldati non c’era, in pace, che

confine; in guerra non c’è che il nemico

consuntivi mai. I consuntivi c’indignano: sette, otto, quindici